5 mostre al Guido Reni District di Roma

Torna, dopo tante polemiche, Real Bodies: la mostra con corpi umani plastinati. Oltre a questa ci sono altre 4 mostre tutte interessanti.

Nell’ex distretto militare di Roma, la caserma Guido Reni, sbarcano le 5 mostre dedicate rispettivamente allo spazio, ai dinosauri, al corpo umano, ai mattoncini Lego e alla scienza.

Se non fosse per la struttura che presenta dei problemi dovuti al degrado, il Guido Reni District sarebbe un posto che meriterebbe tante attenzioni, ma, a parte la location, le mostre sono tutte stimolanti.

Non si può assolutamente perdere la Cosmos Discovery nella quale è rappresentata la storia della conquista dello spazio partendo dalla cagnetta Laika fino ad arrivare ai giorni nostri. Si possono vedere diversi reperti, compreso meteoriti, e attrezzature reali utilizzate durante le varie missioni.

Durante il percorso, illustrato da un’audioguida compresa nel prezzo del biglietto, vengono spiegate egregiamente i diversi dispositivi e attrezzature presenti nel padiglione dello spazio con la voce di Alessandro Cecchi Paone. C’è anche l’audioguida per bambini che, attraverso la voce di un bambino che pone le domande ad un adulto, racconta come è avvenuta la conquista dello spazio.

Sono rappresentate le storie degli astronauti che hanno preso parte alle diverse missioni spaziali partendo dall’aprile 1969. Ogni volta che penso a questa data mi viene in mente la canzone di Claudio Baglioni dedicata a Jurij Alekseevič Gagarin, intitolata appunto Gagarin, il primo uomo che è riuscito ad andare nello spazio, era proprio il 12 aprile 1969, lo stesso grande uomo che, per ironia del destino, morì pochi anni dopo in un incidente aereo.

Ritornando alla mostra, il percorso è molto ben organizzato e si vivono intense emozioni pensando a quante scoperte abbia fatto l’uomo.

Nessuno svenimento, fino ad ora, alla tanto discussa mostra Real Bodies che vede in esposizione 350 tra corpi interi e organi umani plastinati.

 

Una esposizione che, in fin dei conti, mostra ciò che siamo noi. Anche qui l’audioguida è compresa nel prezzo e spiega in maniera esaustiva i vari elementi che si trovano durante il percorso. È prevista anche l’audioguida per bambini adattata proprio alla loro giovane età con spiegazioni semplificate e comprensibili.

Non può perdere questa mostra chi ha intenzione di diventare medico!

E poi… i Lego, i mattoncini più famosi del mondo che, con Brikmania,

 

formano 120 opere assemblate alla perfezione, rappresentanti mezzi di trasporto, tra le quali spicca, con i suoi 6 metri, il Titanic formato da 200.000 pezzi (per fortuna senza danni visibili dopo lo scempio subito a causa di un paio di bambini il mese scorso). Ci sono anche Jack e Rose rappresentati.

 

 

 

Questo è il mondo degli amanti dei celeberrimi mattoncini, colori ovunque, c’è anche lo Zeppelin, famoso dirigibile, ci sono le automobili di popolari marchi, la mongolfiera dei fratelli Montgolfier, l’unica pecca di questa esposizione è che le spiegazioni sono apposte molto in basso, ad altezza bambino piccolo, e risulta un po’ disagevole leggerle.

 

Poi non poteva mancare la vasca di mattoncini e la possibilità data ai visitatori più piccoli di costruire una propria opera e divertirsi nella vasca piena di Lego.

 

 

Un’altra mostra degna di attenzione è Dinosaur Invasion con la sua atmosfera buia e i suggestivi versi dei dinosauri riprodotti fedelmente in 3D. In questo padiglione è imitata una giungla giurassica popolata da 40 dinosauri a dimensione naturale e in movimento, grazie alla sofisticata tecnologia animatronica.

La mobilità degli stessi rende ancor più suggestiva la visita. Seppur questa mostra potrebbe essere adatta ad un pubblico di più piccini, il cinema offerto alla fine, in 3D, è bellissimo anche per gli adulti.

 

Attraverso un “viaggio temporale” con l’equipaggio “Sigma” si assiste sia alla formazione della terra partendo da prima del Big Bang , sia all’evoluzione degli abitanti della stessa dal tempo dei dinosauri, passando per la teoria dell’evoluzione di Darwin, fino ad arrivare all’uomo come specie dominante e all’era del digitale ed alla sua cattiveria nei confronti della terra.

 

A distanza di un mese dall’inaugurazione dalle altre 4 mostre, ha finalmente aperto le porte anche la mostra della scienza: Scientopolis. Oltre 50 stazioni interattive progettate da più di 20 scienziati sono un divertimento soprattutto per i ragazzi che possono sperimentare, attraverso il gioco, diverse teorie e leggi scientifiche.

C’è il vulcano che “spara fumo”, strumenti musicali che spiegano la propagazione del suono, come si formano i fulmini, un simulatore di terremoto, diversi giochi e, perfino, si può provare a guidare una macchina con gli stessi comandi di una vera.

In questa area, sicuramente molto avvincente dove poter far trascorrere ore ai bambini, folla permettendo, l’unica pecca è rappresentata dalla mancata insonorizzazione tra i vari percorsi rendendo la visita un po’ troppo chiassosa.

Inoltre, già al secondo giorno della mostra, ed è andato sempre peggio, qualche postazione era stata resa non funzionante da qualche visitatore (vandalo), cosa molto triste sia per la mancanza di rispetto nei confronti degli organizzatori, sia per la mancanza di rispetto di chi ancora deve vedere tutte le postazioni e vorrebbe trovarle funzionanti.

Il personale di sala, che forse andrebbe aumentato, è disponibile a dare spiegazioni sull’utilizzo dei macchinari anche se ( basta leggere!!!) le istruzioni che sono poste accanto ne spiegano esaustivamente il GIUSTO utilizzo.

La mostra sarà a Roma ancora per qualche mese.

Per informazioni c’è il sito apposito www.guidorenimostre.it.

Personalmente vi consiglio il biglietto combinato per tutte le 5 mostre, che si possono vedere tranquillamente in un giorno solo, se non c’è eccessivamente gente, ma con un avvertimento: Scientopolis lasciatela in ultimo per 2 motivi: è quella interattiva e, se piace, non si vorrebbe mai smettere di “giocare” ma è anche la più rumorosa, il mal di testa dopo 2 ore di permanenza è assicurato.

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