A Christmas Carol: Dickens al Museo Archeologico Nazionale di Palestrina

Ecco il nostro resoconto del vibrante adattamento di "Canto di Natale - Un racconto, una vita", portato in scena durante le feste da Anna Maria Achilli

.

PROGETTO FIABE D’AUTORE TRA NARRAZIONE E MUSICA

CANTO DI NATALE

UN RACCONTO, UNA VITA

CHARLES DICKENS E I SUOI PERSONAGGI

Da“A Christmas Carol” di

CHARLES DICKENS

Adattamento drammaturgico e regia di

ANNA MARIA ACHILLI

Con

ANNA MARIA ACHILLI Voce narrante

Quartetto d’Archi

MANFRED CROCI, LEONARDO LOMBARDI Violini

ACHILLE TADDEO Viola, ILARIA CALABRO’ Violoncello

MARIA GRAZIA ACHILLI Percussioni

Musiche di

BACH, CORELLI, HAENDEL, MOZART, TCHAIKOVSKY, STRAUSS

INTRO: Una delle opere più celebri e popolari di Charles Dickens che l’autore inglese scrisse per sensibilizzare gli adulti e i bambini verso la solidarietà, il rispetto e l’amore per gli altri, in un singolare adattamento drammaturgico a cura di Anna Maria Achilli.
Un racconto dove la voce narrante e l’interpretazione dei vari personaggi dell’eclettica e versatile autrice e attrice, si coniuga perfettamente alle musiche dei grandi autori classici sapientemente eseguite dal Quartetto d’archi, e agli effetti sonori creati dagli Strumenti a percussione.
Uno spettacolo che con ironia e raffinatezza, fonde la parola alla musica, dando vita ad una particolare performance immersiva di forte impatto emotivo e poetico, per stimolare la fantasia di un variegato pubblico, dai più piccini agli adulti, e riscoprire i veri valori del Natale, che tanto successo ha riscosso negli anni.
Attraverso il viaggio nella vita del vecchio e tirchio Scrooge che nella fredda notte della vigilia di Natale è visitato dal fantasma del suo socio in affari Marley, ci si immergerà nel racconto di Dickens; Scrooge si trova a compiere un viaggio nel passato, nel presente e nel futuro della sua miserevole vita e rimasto solo e messo di fronte a se stesso, imparerà il valore della solidarietà verso il prossimo.
Una sublimazione del fantastico, in un magico viaggio che si snoderà tra voce, musica e canzoni popolari natalizie che accompagneranno l’azione scenica.
Un evento pensato per condividere la calda atmosfera della narrazione, con la musica dal vivo, in un mix di grandi emozioni, che porterà tutti gli spettatori, a riscoprire la bellezza ed il fascino di un racconto che non ha età.

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Una notte al museo”, dal capostipite “Night at the Museum” del 2016 fino agli immancabili sequel, è senz’altro in ambito cinematografico un brand di successo. E anche alquanto godibile, almeno nel campo dell’intrattenimento duro e puro. Ma vuoi mettere con una serata al museo vissuta realmente a Palestrina, circondati non soltanto dai magnifici reperti archeologici ivi custoditi, ma anche da un inebriante susseguirsi di suggestioni teatrali e musicali? Non c’è paragone!

Difatti, nella splendida Sala Tolos situata all’interno del Museo Nazionale Archeologico di Palestrina, nel rinascimentale Palazzo Barberini, si è svolto con successo lo scorso 27 dicembre “Canto di Natale – Un racconto, una vita”: particolare adattamento di A Christmas Carol di Dickens, a cura di Anna Maria Achilli che ne è stata anche l’interprete assieme al Quartetto d’archi formato da Manfred Croci e Leonardo Lombardi ai violini, Achille Taddeo alla viola e Ilaria Calabrò al violoncello, con il fondamentale apporto di Maria Grazia Achilli alle percussioni.

Monili e cimeli funerari di età romana nelle teche, splendidi mosaici ai lati, con questo incredibile panorama prima assaporato a luci accese in tutto il suo splendore e poi magari “sbirciato” nella penombra dell’evento, come ad accumulare sensazioni su sensazioni, possiamo tranquillamente dire che un “classico” come A Christmas Carol ci sia apparso in una veste per molti aspetti inedita, tale da far sì che l’incantata e fiabesca dimensione del racconto s’arricchisse strada facendo di ulteriori, quasi oniriche suggestioni. Una vera e propria “sinestesia”. A ciò ha contribuito indubbiamente la musica. Le percussioni, intanto, spinte a sottolineare e a scandire l’alterata percezione del tempo, insita nella stessa esperienza affrontata da Ebenezer Scrooge. E poi il raffinato repertorio proposto dargli archi. Scelte per di più assai consone, quelle effettuate dall’affiatato Quartetto, visto che per i vivaci intermezzi musicali sono si è puntato antologicamente su composizioni di Bach, Corelli, Haendel, Mozart, Thaikovsky e Strauss particolarmente adatte ad accompagnare l’andamento vibrante, sognante della narrazione.

“Last but not least”, per forza di cose, la capacità affabulatoria di una Anna Maria Achilli il cui ruolo si è confermato centrale non soltanto per come è stato orchestrato l’evento, ma per quelle doti di “storyteller” che ci hanno fatto apprezzare ancora di più la parabola natalizia di Dickens. Tante voci, tanti personaggi, tanti stati d’animo diversi, che sono stati fatti rivivere da lei con una palpabile partecipazione emotiva, che ha saputo dare alla sua performance il valore di una commovente, avvolgente polifonia.

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