La passione per l’arte che unisce Sonia Vecchio e Dario Calì matura in un’idea comune, nella progettualità di creare e curare eventi e mostre, con un’organizzazione che amano definire “diversa”, da artisti per gli artisti.
Curare per loro significa relazione. Creare una relazione con l’artista, capire le sue esigenze, farne fronte, nelle collettive, ancor più che nelle personali, relazionare un’opera accanto un’altra, creare la giusta armonia fra opere di vari artisti, con background differenti. Creare visibilità, altro punto fontamentale, creando una fitta rete di relazioni, con l'”esterno”, con i portali, con potenziali compratori, con sponsor, con potenziali sinergie di contatti che di evento in evento si creano, anche fra gli artisti stessi, dunque creare connessioni. Promuovere l’arte con condivisione e umiltà, parola rara di questi tempi ma che arricchisce il cuore e il proprio lavoro, in un “crescere” insieme. Stimolare l’artista con tematiche che facciano riflettere, per creare l’input di incuriosire, mettere alla prova, alzare la famosa asticella che ogni artista non dovrebbe dimenticare mai, la continua ricerca personale, la propria sperimentazione…..
Ecco da dove nasce “Anima Mundi”experientia, evento previsto dal 31 luglio al 4 agosto, che si terrà presso Galleria Il Laboratorio (via del Moro, 49 Trastevere), una mostra che si prefigge di essere appunto esperienziale per ogni artista in mostra e ogni visitatore.
Quartier generale di ogni loro idea e progetto è la galleria di Dario, Calidarium gallery (vicolo del piede, 18) storica bottega d’arte nel cuore di Trastevere, trasformata in spazio espositivo, un salotto d’arte sede anche di collettive e personali.
Marzia Bortolotti
– Sonia Vecchio
Sonia Vecchio nasce nel 1977 a Vibo Valentia. Nel 2000 conseguiti gli studi universitari in Fashion Design presso il Marangoni Fashion School di Milano, si trasferisce a Roma, dove vive e lavora nel campo dell’abbigliamento e dell’arte. Dopo un periodo di acerba pittura figurativa approda a una ricerca più personale e matura di pittura polimaterica.
La sua formazione legata, dunque al mondo della moda, incide nelle sue raffinate scelte cromatiche, nelle texture innovative alla continua ricerca e costante sperimentazione tra il colore e la materia, tra la forma e il volume. Gli elementi più disparati di uso comune vengono uniti sulla tela al colore in una nuova e amplificata possibilità espressiva, non più pittura o scultura ma un nuovo mezzo di espressione artistica.
Le sue opere, a volte interattive, assumono una solidità tridimensionale, tattile, volumetrica che crea una sinergia che coinvolge lo spettatore. E’ una visione astratta che si svincola dall’immagine rappresentata, ma si sposa con una crescente esigenza concettuale e simbolica. E’ da un Universo immaginario che trae maggiormente la sua ispirazione dove protagonista assoluta è sempre e comunque la materia.
Ha esposto ed espone sia nel panorama artistico italiano che internazionale. (Museo MIIT Torino, Museo della Città di Rimini, Roma, Napoli, Viareggio, Barcellona, Parigi, Istanbul e New York).
Organizza e cura mostre d’arte a Roma.
– Dario Calì
Respira arte fin da bambino grazie alla passione del padre che frequentando ed esponendo nella scena artistica romana lo portava con se ad assistere a mostre ed happening.
Dopo gli studi del IV Liceo Artistico (ora Alessandro Caravillani), inizia a lavorare a metà anni 80 nel campo della grafica, della comunicazione e dell’illustrazione editoriale.
Le sue intense esperienze lavorative e di vita lo allontanano dalle esposizioni ma non dall’Arte che continua a produrre sperimentando e approfondendo le tecniche pittoriche dell’acquerello e dell’acrilico, fino alla scoperta delle possibilità espressive nell’utilizzo di software come Photoshop.
Grazie all’incontro con “Le Metamorfosi” di Ovidio riesce finalmente a trovare la chiave di lettura per la realizzazione di quelli che lui definisce i suoi incubi, ossia personaggi fantastici in continua metamorfosi che popolano la sua arte fin da giovanissimo.
Attualmente propone elaborazioni di fotomontaggio e pittura digitale del suo progetto artistico di rivisitazione della Mitologia greco-romana, dove nulla di quello rappresentato appartiene a una sola immagine, siano esse figure oppure sfondi ma anche luci e ombre e colori, tutto è il risultato della miscela di decine di immagini lavorate fino a ottenere un’effetto fotografico, ma dove di puramente fotografico rimane poco o nulla.
Dal 2016 la scelta di modificare radicalmente la sua professione e stile di vita dedicandosi maggiormente all’arte, inizia a esporre i propri lavori prima nella sua bottega poi in gallerie romane come TAG, Domus Romana, Il Laboratorio, Galleria Spazio 40, fino a Parigi al Daphne Batheau Gallery.
Nel 2018 trasforma la sua bottega nella Calidarium Gallery ospitando e curando collettive e personali.