Editore Feltrinelli
Pagine 136
Trama: ci sono bar e bar ma il Bar Sport è qualcosa di più. Lo sa bene Stefano Benni che alla fatidica insegna, alta come una bandiera nell’immaginario nazionale, ha dedicato un libro diventato ormai un classico dell’umorismo.
Seguendo il ritmo infallibile dell’apertura e della chiusura, dei campionati di calcio e, perché no?, delle stagioni, Benni ha scritto la sua commedia umana, il suo catalogo di “eroi” ormai coronati dalla stralunata aureola del mito: lo sparaballe e il professore, il tennico e il carabiniere, il ragioniere innamorato e la cassiera dalle grandi poppe, il leggendario calciatore dal tiro portentoso e il lavapiatti che sogna di diventare cameriere. Sullo sfondo un interno di mite squallore, dove fanno scena il flipper, il telefono a gettoni e la proverbiale Luisona, la brioche condannata a un’esposizione perenne in perenne attesa del suo consumatore.
È una brigata di irresistibili compagni di ventura quella che ci viene incontro a chiedere spazio nella memoria, nell’immaginazione. Una brigata che è pronta a fare il bis.
Bar Sport è il primo libro di Stefano Benni, pubblicato nel 1976.
È sicuramente un classico della narrativa umoristica italiana, e la particolare comicità di Benni è decisamente contagiosa; comicità che descrive situazioni reali stereotipate, deformate ed estremizzate. Descrive in modo surreale e comico la realtà dei bar italiani, soprattutto quelli di provincia. Nonostante questo libro sia stato pubblicato nel 1976, molte delle situazioni narrate sono ancora molto attuali.
Molto divertenti tutti i racconti del libro, ma alcuni particolarmente esilaranti, come quello sul playboy che ripropone la realtà nuda e cruda, con il racconto (rivisto e corretto) da bar; divertentissimo anche il racconto della Luisona, la storica pasta in vetrina che nessuno ha il coraggio di mangiare data la sua vetustà; e tanti altri personaggi come il professore (o tennico) onnipresente e onnisciente in ogni bar di provincia e non solo, o Cenerutolo, sguattero che si trasforma in Maitre-Cenerentolo per la Principessa di turno, o ancora lo spassosissimo cinema Sagittario meta di due sparuti liceali per scampare ad un’interrogazione di greco.
Stefano Benni in ogni suo libro ci regala una carrellata di personaggi esilaranti e situazioni spinte al limite dell’incredibile, utilizzando un linguaggio decisamente poco convenzionale ed efficace ma mai cacofonico e sempre sopra le righe.
Degno seguito di bar sport è bar sport 2000 in cui prosegue la carrellata di personaggi assurdi estremizzati e comici fino alle lacrime già accennati in bar sport.
Dal libro bar sport è stato tratto l’omonimo film con Bisio come mattatore indiscusso. Seppure con qualche decennio di ritardo alcuni personaggi sembrano scritti appositamente per lui.