IL CINEMA RACCONTA TRIESTE DAL 1914 AL 1954

DUE FILM RITROVATI E RESTAURATI

In occasione del 70° anniversario del ricongiungimento di Trieste all’Italia, l’associazione Anno Uno presenta in edizione restaurata due film che hanno raccontato la storia della città a cavallo fra il 1914 e il 1954, “Trieste mia!” (1951) e “La campana di San Giusto” (1954). Spesso definite come “una dichiarazione d’amore alla città” (“Trieste e il cinema”), queste due opere hanno un posto di rilievo nella storia del cinema italiano, in quanto si tratta di produzioni che, inserendosi in filoni già consolidati del cinema dell’epoca, interpretavano i sentimenti popolari delle platee di tutta la penisola, esprimendo in un linguaggio facilmente accessibile le istanze di ricongiungimento fra Trieste e l’Italia; due importanti documenti della nostra cultura, che meritano di essere contestualizzati nello scenario geopolitico dell’epoca, evidenziandone gli intenti di propaganda ma anche le aperture verso una rappresentazione di Trieste come città cosmopolita e multiculturale. Fondamentale il rapporto con le altre arti popolari coeve e in particolare con la musica leggera, in quanto entrambi i film attingono generosamente al repertorio della canzone di quegli anni (“A Trieste… ho lasciato il cuore”, cantata da Luciano Tajoli, e “Inno a Trieste”, cantata da Achille Togliani). La proiezione dei due film sarà introdotta da una tavola rotonda in cui si procederà a un’analisi dei valori cinematografici delle opere, ma anche a una panoramica storico-culturale sullo scenario dell’epoca. Gli interventi, moderati da Paolo Lughi (curatore del volume “Trieste e il cinema”), prevedono relazioni del critico cinematografico Sergio M. Grmek Germani, dello storico Roberto Spazzali, dello scrittore Roberto Curci e dell’esperto di location Carlo Gaberscek, che presenterà in anteprima il suo nuovo studio “Friuli Venezia Giulia – I luoghi del cinema”.

ore 16.00

IL CINEMA RACCONTA TRIESTE

tavola rotonda con relazioni di Sergio M. Grmek Germani, Roberto Spazzali, Roberto Curci e Carlo Gaberscek, modera Paolo Lughi

ore 18.30

TRIESTE MIA! (Italia, 1951, 95’)

di Mario Costa

Film incentrato sugli eventi successivi l’8 settembre 1943, quando la città è occupata dalle forze naziste, mentre intanto si organizzano le prime incursioni dei partigiani slavi; Trieste è raccontata in questo senso come una città di frontiera, un territorio di confine fra civiltà e culture spesso in violento conflitto. Ricollegandosi nei modi e negli stilemi al cosiddetto “neorealismo d’appendice”, il regista vuole però soprattutto inserirsi nel dibattito sulla questione triestina, ripercorrendo le vicissitudini storiche che hanno determinato la situazione post-bellica. A dimostrazione di quanto il tema fosse particolarmente sentito a livello nazionale, va ricordato il grande successo di pubblico, quarto incasso italiano della stagione 1951-1952. Impreziosito dalla partecipazione di attori di origine triestina come Elvy Lissiak e Diego Pozzetto, il film si segnala inoltre per l’ampio ricorso a riprese dal vero, che documentano fotograficamente il panorama urbano dell’epoca, con numerose location (Canal Grande, Piazza Sant’Antonio, San Giusto, Castello di Miramare) che il nuovo restauro permette finalmente di rivedere nello splendore di quegli anni.

ore 21.00

LA CAMPANA DI SAN GIUSTO (Italia, 1954, 96’)

di Mario Amendola e Ruggero Maccari

Ambientato durante il conflitto del 1914-1918, seguendo le imprese della resistenza clandestina che lotta contro le forze austro-ungariche, in attesa dell’intervento dell’esercito italiano. Pur portando sullo schermo eventi legati alla Prima guerra mondiale, anche in questo caso il racconto vuole chiaramente ricollegarsi all’atmosfera politica degli anni ’50, segnata da violenti scontri culminati nella cosiddetta rivolta di Trieste. A conferma di questa impostazione, va notato che il film fu realizzato fra dicembre 1953 e marzo 1954, ma l’uscita nelle sale fu rilanciata a novembre dello stesso anno, proprio a seguito del memorandum di Londra. Particolare attenzione merita inoltre il nome di uno dei due registi, Ruggero Maccari, uno dei più importanti autori nella storia del cinema italiano. Collaboratore di Fellini negli anni ’40, firma in totale oltre cento sceneggiature, fra cui capolavori quali “Guardie e ladri” (1951), “Il sorpasso” (1962), “Io la conoscevo bene” (1965), “Profumo di donna” (1974) “Brutti, sporchi e cattivi” (1976), “Una giornata particolare” (1977). La sua attività come regista è invece più episodica e comprende 5 film diretti fra il 1952 e il 1976, che soltanto negli ultimi anni si sta iniziando a riscoprire e valorizzare.

L’iniziativa, a ingresso gratuito, è realizzata con il contributo di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con La Cineteca del Friuli, Casa del Cinema di Trieste, Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata, Centro Studi Cinematografici e Magnifica Ossessione.

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