Ines Fontenla e Beatrice Pediconi

Ines Fontenla e Beatrice Pediconi
Ines Fontenla e Beatrice Pediconi in mostra al museo Macro.

Roma, 8 Ottobre 2015, Museo Macro

Ines Fontenla e Beatrice Pediconi Nuove mostre si affacciano presso il Museo Macro, il museo d’arte contemporanea di Roma, ove sono due artiste a catturare l’attenzione del pubblico, con due lavori completamente diversi tra di loro, seppur vi siano delle leggere note che si intrecciano e si legano, nel fantasioso sguardo di chi osserva.

Le artiste in questione sono Inés Fontenla e Beatrice Pediconi.

Inés Fontenla presenta l’opera “Albedo”, una installazione che invita il pubblico a riflettere sul tema dell’acqua, un bene collettivo comune e patrimonio universale da preservare.

Ines Fontenla e Beatrice PediconiNel particolare, l’installazione si focalizza sull’Antartide, considerato il serbatoio di acqua dolce del pianeta. Ed è proprio per questo che andrebbe preservato. Lo studio dell’artista si presenta alla luce fioca, come quasi a ricreare l’atmosfera in Antartide, con le pareti nere ove sono scritte a mano con un gessetto bianco delle frasi che pongono l’attenzione sulla superficie dell’Antartide. Al centro della stanza la riproduzione della superficie di questa bianca e ghiacciata superficie, con dei pendoli ciondolanti che oscillano dall’alto. Su di una parete vi sono anche alcune immagini dell’Antartide e di alcuni abitanti di uno dei luoghi più affascinanti del mondo.

Il titolo dell’installazione fa riferimento all’effetto “Albedo”, ovvero quello del rimbalzo della luce solare, in base al quale l’80% delle radiazioni solari vengono riflesse.

Ines Fontenla e Beatrice PediconiUntitled” è invece l’opera presentata da Beatrice Pediconi, opera che va ad integrare la mostra “L’altra metà dell’arte. Un percorso femminile nella Collezione Macro”.
Questa installazione video è composta di immagini che hanno a che vedere con i fluidi. Nel video si possono visionare i fluidi che, immersi nell’acqua, assumono forme e andamenti diversi, totalmente imprevisti. I vari filmati che ne compongono l’opera sono mandati in onda a ciclo continuo, senza un particolare inizio ne fine, così che il visitatore possa visionarli in ogni momento, estraniandosi man mano nella visione, proiettandosi verso l’universo ricreato dalla immagini della Pediconi.

Le due mostre sono visitabili fino all’8 Novembre 2015.

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