Io, Claude Monet

TITOLO: Io, Claude Monet
REGIA: Phil Grabsky
GENERE: Documentario
PRODUZIONE: Nexo Digital
ANNO: 2017
DURATA: 85 Min

TRAMA: Un viaggio intimo nella vita dell’artista impressionista più celebre e più amato. Un racconto dei luoghi che lo hanno ispirato attraverso centinaia di opere riprese in alta definizione. Le lettere agli amici più cari. Tutto questo è il docufilm «Io, Claude Monet», che ripercorre i luoghi in cui l’artista dipinse e scrisse le sue lettere, da Honfleur a Étretat, da Parigi a Venezia, da Londra a Le Havre. Il film dà inoltre spazio alla corrispondenza poco nota coi colleghi impressionisti Bazille, Manet e Pissarro e agli accesi scambi di opinione col mercante Paul Durand-Ruel, mostrando il rapporto spesso conflittuale di Monet con il mondo dell’arte. 

Tremila lettere di Claude Monet. È a partire da questo immenso patrimonio che si snoda Io, Claude Monet, il nuovo docufilm di Phil Grabsky. Riportate alla vita dall’acclamato attore britannico Henry Goodman, le lettere narrano il percorso dell’artista: da enfant prodige e appassionato caricaturista a maestro indiscusso di fama internazionale. Le lettere registrano con attenzione gli incontri più importanti, ma anche la disperazione, i momenti di oscura depressione e anche il tentativo di suicidio, i problemi di salute, i lutti e le complesse relazioni con Camille Doncieux e Alice Hoschedé, prima e seconda moglie dell’artista. “Sono assolutamente disgustato e demoralizzato dall’esistenza che sto conducendo da così tanto tempo… Ogni giorno porta con sé nuovi affanni e nuove difficoltà, da cui non riuscirò a liberarmi“, scrive Monet al medico George de Bellio sul finire degli anni ’70 dell’Ottocento.

Allo stesso modo, il carteggio di Monet celebra le gioie della pittura e del mondo naturale. Nel paese di Giverny, Monet dipingeva sotto il sole cocente e sotto la pioggia battente per studiare tutte le infinite sfumature della luce. Un luogo descritto come una visione paradisiaca dai visitatori del tempo. Papaveri di campo, primule, violette, margherite, fiordalisi in un’esplosione di colori che il grande pittore francese ha saputo catturare e regalare all’immortalità. Tra tutti, quelle ninfee “silenti e misteriose più di ogni altro fiore“, passione e ossessione decennale di un artista che inseguì il sogno della forma e del colore quasi fino all’autodistruzione. che erano l’anima del duo giardino.

Il film rivela la tumultuosa vita interiore del pittore, alternati tra momenti di intensa depressione e giorni di assoluta euforia creativa, offrendone così un ritratto complesso e delicato. In un’ora e quaranta di proiezione si è trasportati indietro nel tempo, presi a braccetto dal pittore per ripercorrere i sogni e le speranze giovanili, le delusioni, gli affanni e i dolori della sua vita. Dal punto di vista strettamente cinematografico, il documentario risulta leggermente monotono, con un lungo monologo e una colonna sonora un po’ troppo ripetitiva. Il contrasto cercato tra i paesaggi dipinti da Monet con l’attuale Parigi piena di gente indaffarata con i proprio smartphone appare un po’ troppo banale e semplicistica.

 

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