La Quadriennale d’Arte torna a Roma presso gli spazi del Palazzo delle Esposizioni. Le dieci sezioni espositive ospitano in circa 2.000 metri quadrati di superficie 99 artisti per un totale complessivo di 150 opere, molte delle quali realizzate per questa occasione.
Dall’ingresso principale, il visitatore può accedere nell’ordine che più l’aggrada o lo ispira, alle dieci sezioni, seguendo un percorso di suo gradimento, alla scoperta di opere e performance che lasciano spazio a meraviglia e stupore.
“Altri tempi, altri miti” è il titolo che da vita a questa esposizione, ispirato alla raccolta “Un weekend posmoderno. Cronache degli anni Ottanta” dello scrittore Pier Vittorio Tondelli, offrendo una narrazione dell’Italia per frammenti. Su questa strada dunque, gli artisti creano e collocano le proprie opere, conducendo così il visitatore in quei frammenti di arte contemporanea che rispecchiano uno spaccato della realtà.
Nella sezione I would prefer not to/Preferirei di no, i curatori Simone Ciglia e Luigia Lonardelli presentano opere ed artisti rappresentativi del fare arte oggi, riconducibile a un sottrarsi, a un resistere a codificazioni identitarie. Gli artisti presenti vi sono Mario Airò, Rosa Barba, Massimo Bartolini, Gianfranco Baruchello, Claire Fontaine, Matteo Fato, Anna Franceschini, Chiara Fumai, Invernomuto, Cesare Pietroiusti, Nicola Samorì, Luca Trevisani e Luca Vitone.
Michele D’Aurizio invece è il curatore della sezione Ehi, voi!, proponendo al centro la ritrattistica, come linguaggio attraverso cui prendere visione delle vicende recenti della nostra arte, tra la sfera individuale e quella sociale. Tra gli artisti presenti in questa sezione vi sono Alessandro Agudio, Francesco Cagnin, Costanza Candeloro, DER Sabina, Alberto Garutti, Gasconade, Massimo Grimaldi, Dario Guccio, Corrado Levi, Marcello Maloberti, Michele Manfellotto, Beatrice Marchi, Diego Marcon, Momentum, Francesco Nazardo, Giulia Piscitelli, Carol Rama, Andrea Romano, Davide Stucchi, Patrick Tuttofuoco, Francesco Vezzoli e Italo Zuffi.
Luigi Fassi presenta con la sezione La democrazia in America alcuni aspetti della storia dell’Italia contemporanea attraverso una rilettura del pensiero di Tocqueville, ovvero dell’avvento dell’uomo democratico e della spinta verso l’uguaglianza dei diritti e delle pari condizioni. Tra gli artisti presenti in questa sezione vi sono Alessandro Balteo-Yazbeck, Gianluca e Massimiliano De Serio, Nicolò Degiorgis, Adelita Husni-Bey e Renato Leotta.
Simone Frangi con Orestiade italiana, pone l’attenzione sul nostro Paese attraverso gli aspetti culturali, politici ed economici, riscrivendo alcuni tratti del lavoro di Pasolini, in particolare del film Orestiade Africana del 1970 con una riscrittura analogica e corale di alcuni nuclei di un lavoro filmico di Pasolini. In questa sezione possiamo trovare le opere degli artisti Riccardo Arena, Blauer Hase, Danilo Correale, Curandi Katz on Masako Matsushita, Nicolò Degiorgis, Alessandra Ferrini, Francesco Fonassi, Invernomuto, Maria Iorio e Raphaël Cuomo, Armin Linke e Vincenzo Latronico, Giovanni Morbin, Giulio Squillacciotti e Camilla Insom, Diego Tonus e il duo Carlo Gabriele Tribbioli e Federico Lodoli.
Luca Lo Pinto cura la sezione A occhi chiusi, sondando attraverso la vista, i temi legati al tempo, all’identità ed alla memoria, in continua evoluzione e cambiamento, in relazione tra il singolo e la comunità. Di questa sezione vi sono opere di Giorgio Andreotta Calò, Roberto Cuoghi, Rä di Martino, Martino Gamper, Nicola Martini, Stargate e Emilio Villa.
Matteo Lucchetti cura invece la sezione De Rerum Rurale, ove il centro dell’attenzione è rivolto alla ruralità, uno spazio da descrivere e re inventare, attraverso le relazioni tra ambiente e presenza del cambiamento ad opera dell’uomo, rileggendo il tutto anche attraverso i fatti della storia. In questa sezione troviamo gli artisti Nico Angiuli, Rossella Biscotti, Beatrice Catanzaro, Michelangelo Consani, Leone Contini, Luigi Coppola, Danilo Correale, Riccardo Giacconi con Andrea Morbio, Adelita Husni-Bey, Marzia Migliora, Moira Ricci, Anna Scalfi Eghenter, Marinella Senatore e Valentina Vetturi.
Marta Papini cura la sezione Lo stato delle cose, ove il pubblico entra a diretto contatto con gli artisti e le loro opere, tra ricerca e comunicazione che ne identifica ognuno un proprio stile. In questo spazio vi sono le opere degli artisti Yuri Ancarani, Giorgio Andreotta Calò, Cristian Chironi, Adelita Husni-Bey, Elena Mazzi e Sara Tirelli, Margherita Moscardini e Alberto Tadiello.
Cristiana Perrella cura la sezione La seconda volta pone in evidenza gli artisti che usano materiali “vissuti”, quindi usati e che comunemente hanno già un passato da “raccontare”, reinterpretandoli in altre situazioni, raccontando così nuove storie e usi, trasformandoli e posizionandoli in una nuova ottica. In questa sezione troviamo le opere di Alek O., Lara Favaretto, Martino Gamper, Marcello Maloberti e Francesco Vezzoli.
Domenico Quaranta invece cura Cyphoria, ove gli artisti analizzano l’impatto dei media digitali sulla vita, l’esperienza delle persone, dell’immaginazione e del racconto. In questa sezione vi sono le opere degli artisti Alterazioni Video, Enrico Boccioletti, Mara Oscar Cassiani, Paolo Cirio, Roberto Fassone, Giovanni Fredi, Elisa Giardina Papa, Kamilia Kard, Eva e Franco Mattes, Simone Monsi, Quayola, Federico Solmi, Marco Strappato e Natália Trejbalová.
Infine Denis Viva cura Periferiche, ove gli artisti hanno deciso di lavorare proprio in periferia, slegandosi dal centro, per funzioni legate propriamente alla loro arte. In questa sezione vi sono le opere degli artisti Emanuele Becheri, Paolo Gioli, Carlo Guaita, Paolo Icaro, Christiane Löhr, Maria Elisabetta Novello, Giulia Piscitelli e Michele Spanghero.
Opere e performance che condurranno ogni visitatore alla scoperta di ogni singola opera. Seguendo il percorso suggerito dalle immagini e dai suoni, dagli artisti stessi che in performance coinvolgono il pubblico facendoli diventare parte integrante dell’arte contemporanea, immergendosi in qualcosa che forse al primo approccio risulterà non del tutto chiaro, ma che si lascia scoprire ed apprezzare per l’idea forte dell’arte. Poichè l’idea e la bellezza catturano con la “forza” l’attenzione e lo stupore sarà servito.
La Giuria Internazionale, composta da Ferran Barenblit, direttore del MACBA Museo di Arte Contemporanea di Barcellona, Volker W. Feierabend, Presidente della Fondazione VAF di Francoforte, Susanne Pfeffer, direttrice del Museo Fridericianum di Kassel e prossimo curatore del Padiglione Germania alla Biennale di Venezia, assegnerà il Premio Quadriennale di 20.000 euro a uno degli artisti presenti, mentre Carlo Bach, direttore artistico di illycaffè, assegnerà il Premio illy Under 35 di 15.000 euro all’artista che con il proprio lavoro appare esprimere una particolare freschezza espressiva nel panorama delle tendenze del contemporaneo italiano.
La Quadriennale d’Arte è visitabile fino all’8 Gennaio 2017 presso il Palazzo delle Esposizioni.