La baita degli spettri

Una horror - comedy di Lillo e Greg.

Teatro Ambra Jovinelli, 22 Gennaio 2013, Roma

Lillo & Greg tornano a teatro con una delle loro divertentissime commedie, dalle sfumature horror e con cinque cadute di tono, riconoscibili attraverso un segnale luminoso e sonoro.

Nella storica location del Teatro Ambra Jovinelli il duo, assieme a un fedelissimo cast di attori, va in scena a furor di popolo, inserendo in corso d’opera anche due ulteriori date a Roma.

La baita degli spettri” ha inizio quando una lingua marcatamente teutonica ne da l’annuncio in sala. Lo spettatore inizialmente resta un po’ smarrito, pensando di aver sbagliato forse spettacolo, ma è solo il primo colpo di scena messo a punto da Lillo & Greg.

Finalmente l’arcano della lingua viene svelato e gli attori fanno il loro ingresso in scena.

Lo spettacolo narra la storia di cinque amici che si recano in vacanza in montagna, tra i boschi e la natura incontaminata, affittando una baita a un costo davvero irrisorio, talmente irrisorio per una bella casa grande e piena di stanze che iniziano a pensare quale sia il motivo di tutta questa convenienza.

Claudio, impersonato da Greg, racconta agli amici che nel 1969 in quella baita ci fu un feroce omicidio, ove un maniaco uccise dei giovani hippie che vi dimoravano in amore ed armonia.

Lillo, alias Pasquale Petrarolo, dal passato losco, decide di mettere subito le cose in chiaro, dichiarando la propria innocenza mentre Vania, interpretata da Vania Della Bidia, è terrorizzata solo all’idea di quel che è accaduto. Vania è “perseguitata” da un suo ex compagno d’università il quale la tormenta come un maniaco, avendone anche la voce telefonica adatta a questa mostruosità personalità.

Danilo, interpretato da Danilo De Santis, invece non perde occasione per mettere le mani addosso a Vania, il quale è fortemente attratto dalla ragazza, in maniera del tutto maniacale.

L’unica che sembra divertirsi senza troppi indugi è Irma, interpretata da Irma Carolina Di Monte, che anzi ne è quasi eccitata dalla situazione creatasi.

Ognuno di loro però nasconde un segreto che sarà svelato solo verso il finale.

Ma c’è veramente qualcosa di strano in quella baita. A partire dall’inquietante e misterioso personaggio Grugno, interpretato da Mauro Mandolini (nelle vesti anche di regista dello spettacolo), un imbalsamatore di animali selvatici che vive lì nel paese vicino da poco più di un anno, il quale entra a far parte della comitiva di amici quasi come per proteggersi da qualcosa, o meglio, da qualcuno.

Ma chi è il maniaco che tormenta gli amici?

E chi è in realtà Grugno?

Interrogativi che lo spettatore si chiede ma se ne dimentica a causa delle esilaranti battute e degli sketch all’interno dello spettacolo.

Soltanto verso la fine, il quadro della situazione verrà svelato al pubblico, in un susseguirsi di colpi di scena esilaranti.

Uno spettacolo brillante e divertente, ove le atmosfere horror son ben riprodotte grazie alla predisposizione delle luci e dalle musiche che accompagnano e sintonizzano lo spettatore nel mood dell’horror – comedy.

Le scenografie sono ben riuscite ed evidenziano il clima surreale dello spettacolo, omaggiando le tinte stravaganti dei ruggenti anni ’60.

Ridere è il minimo che possiate fare in questo spettacolo. Esaltandovi e divertendovi con il vostro vicino di poltrona, alla fine vi chiederete anche voi, se siete stati attentissimi ad ogni particolare, quale sia la quinta caduta di tono.

Gli attori saranno ben felici di comunicarvelo dal palco.

Ma una volta svelato il finale, gli attori tornano in scena in una sorta di backstage, raccontando l’esperienza della commedia, lasciandovi conoscere i retroscena ed i contenuti speciali, come in un vero e proprio dvd.

Esilaranti come non mai, Lillo & Greg riempiono ancora una volta la sala del Teatro Ambra Jovinelli, tra risa ed applausi a non finire.

Una comicità che noi di Sul Palco amiamo in particolar modo, grazie alle loro trovate e situazioni comiche, costruite ad hoc dall’architettonica mente di Claudio Gregori ed interpretate magistralmente da Pasquale Petrarolo.

Uno spettacolo da non perdere e (ri)vedere, in ogni caso.

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