LA MANO TAGLIATA

 

Titolo del Libro: La mano tagliata

Autore: Lincoln Child, Douglas Preston

Editore: Rizzoli

Data di Pubblicazione: 2011

Pagine 504

Trama: Durante una battuta di caccia nelle Highlands scozzesi, l’agente speciale dell’FBI Aloysius Pendergast viene colpito da una fucilata, inaspettata e lancinante quanto la rivelazione che l’accompagna: sua moglie Helen, che anni prima Pendergast aveva visto morire con i propri occhi, in realtà è ancora viva. A premere il grilletto – e a mettere in dubbio in un solo, terribile istante tutto ciò che Pendergast ha sempre creduto sul conto della moglie – è Judson, fratello della stessa Helen. E adesso, mentre col petto intriso di sangue sprofonda nelle sabbie mobili che lo circondano, Pendergast guarda Judson dritto negli occhi, e giura vendetta. Ma non può esserci vendetta senza verità. E così Aloysius, miracolosamente scampato alla morte, si mette a indagare, deciso a chiarire ogni dettaglio di una storia che man mano si fa sempre più intricata. Finché, pezzo dopo pezzo, dalle strade di New York alle paludi della Louisiana, il mistero di Helen si chiarisce, svelando i contorni di un complotto dalla portata storica e sconvolgente. Con La mano tagliata Douglas Preston e Lincoln Child firmano un nuovo, appassionante capitolo nelle avventure dell’agente Pendergast, personaggio tra i più amati della narrativa internazionale, immancabilmente ai primi posti delle classifiche americane.

Romanzo molto intrigante specialmente nel suo personaggio principale, l’agente speciale dell’FBI Pendergast, figura diafana e sfuggente dalle mille risorse che in ogni libro (o quasi) viene dato per spacciato o per morto data la situazione assurda in cui va a infilarsi, ma puntualmente ne esce rocambolescamente indenne (o quasi) quasi fosse un novello Houdini; questo libro non fa eccezione, l’agente Pendergast possiede un’arma molto potente e molto pericolosa, letale oserei dire per molti versi, ed è il suo cervello analitico a livelli estremi, capace di prevedere sempre con largo anticipo le mosse del suo avversario chiunque esso sia.

In questo libro, l’agente Pendergast lo vediamo alle prese con una palude insidiosa, con un cognato schiacciato da pesanti segreti, con la morte dell’amata moglie, ma anche con una banda di spietati e ricchi assassini e con inquietanti e nebbiosi paesaggi scozzesi. Per fortuna in questo romanzo oltre ai “cattivi”  ci sono anche i “buoni” ossia il fido maggiordomo, una coppia di anziani signori che vivono da eremiti in mezzo alle paludi, la nipote anacronistica e un’eccentrica e un po’ gotica amica che non faceva la sua comparsa ai tempi del romanzo “natura morta”. Nel complesso è una storia molto al di sopra delle righe, come sempre accade quando il protagonista è l’agente Pendergast, e comunque la storia non è mai banale o dal finale scontato, che in questo caso lascia un po’ perplessi quasi fosse la prima parte di un romanzo a puntate.

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