Museo Macro, 6 Novembre 2012, Roma
La mostra “L’altra Ego” è il frutto della connessione di due grandi artisti dell’arte contemporanea, ovvero di Giosetta Fioroni e Marco Delogu.
In occasione degli ottant’anni della Fioroni, il museo Macro presenta questo lavoro fotografico, ove la Fioroni viene ritratta dall’obbiettivo di Marco Delogu.
Dieci anni dopo “Senex”, la serie di foto che riunisce già i due artisti sotto un unico progetto, di cui sono presenti alcuni scatti, arriva “L’altra Ego”, ove sono aggiunti 15 nuovi scatti, immaginati sul confine tra la dimensione onirica e surreale.
La Fioroni negli ultimi anni ha elaborato una forte esigenza di intervenire sulla corporeità del proprio aspetto per cambiarlo. Sul corpo e sul volto come opera da plasmare e trasformare attraverso radicali mutazioni, con particolare attenzione al rapporto psicologico con la sua apparizione reale, nel tentativo di immaginare altre identità da sostituire.
La Fioroni ha scelto il trucco e l’abbigliamento, fino alla definizione dell’illuminazione e del punto di vista fotografico. L’artista ed il fotografo hanno condiviso ogni aspetto del complesso intervento tecnico-espressivo che ha portato a stabilire l’identità finale dei nuovi personaggi ed a determinare il misterioso intendimento dell’insieme.
La Fioroni è una artista alla quale piace stupire, sorprendere e sconvolgere. Le fotografie esposte rappresentano un mondo fuori dall’ordinario, ove talvolta interpreta una dama in nero con la maschera, trasformandosi in una donna sciantosa, o nella dama bianca, con una esposizione di luce molto elevata.
In una fotografia, la Fioroni si mimetizza con l’ambiente, come nel caso della fotografia in cui vi è come sfondo un muro in mattoni, disegnato anche sulla faccia dell’artista.
Fotografie che si lasciano osservare con il sorriso, alla ricerca delle varie identità interpretate dall’artista. Ogni visitatore può tentare di svelarne qualcuna, guardandone i ritratti.
Giosetta Fioroni nasce a Roma nel 1932, formandosi all’Accademia di Belle Arti, dove è allieva di Toti Scaloja. Dopo la partecipazione nel 1955 alla VII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, frequenta dai primi anni Sessanta l’ambiente artistico della galleria “La Tartaruga” a Roma, che ospita alcune delle sue esposizioni più importanti, tra cui nel 1969 la performance “La Spia Ottica”, inclusa nella rassegna “Il Teatro delle mostre”, sancendo il suo interesse per il teatro.
La mostra è visitabile fino al 2 Dicembre 2012, presso il Museo Macro di Roma.