LOLITA di Vladimir Nabokow

Traduttore: G. Arborio Mella

Editore: Adelphi

Pagine: 395 p

Trama: La voce narrante è l’annoiato professore di letteratura francese Humbert Humbert, un quarantenne che per un caso fortuito incontra Dolores Haze (Lolita), una dodicenne smaliziata, ribelle e attraente che gli ricorda Annabelle, il suo primo amore adolescente, che non dimenticherà mai. L’attrazione per la giovane Haze spinge il Prof. Humbert a sposare la madre, Charlotte, che perde la vita in un incidente stradale, poco dopo il matrimonio. A questo punto Humbert ha Lolita tutta per sé e inizieranno a vagabondare per gli Stati Uniti passando da un motel all’altro. Sono seguiti da un uomo, Quilty, un commediografo conosciuto precedentemente. Durante un ricovero in Ospedale, Lolita fugge con quest’ultimo e Humbert perde le sue tracce per tre anni, ma nuove emozioni attendono il professor Humbert…

Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi, mio peccato, anima mia” l’inizio del libro è la promessa di una lettura bollente per il lettore, ma continuando la lettura l’autore, nonostante l’argomento scabroso non cade mai nel turpe linguaggio, lascia intendere, immaginare, vagare con la mente il lettore, lo affascina e lo sconvolge senza mai scendere in particolari piccanti, ricordiamoci che questo libro nasce dalla scommessa di scrivere una storia scabrosa senza mai diventare volgare o sconcia.

Argomento scabroso per l’epoca, ma tutto sommato anche per i giorni nostri, il libro tratta una storia tra un quarantenne e una dodicenne, quindi l’argomento principale è la pedofilia e il plagio di una dodicenne, ma nonostante tutto la scrittura è scorrevole, mai volgare o pornografica nonostante l’argomento. Storia dal finale amaro raccontata attraverso interminabili viaggi verso il nulla fuggendo dal nulla, ho trovato un po’ ridondanti e a volte un pò troppo prolisse le descrizioni dei paesaggi durante il loro peregrinare, ma in linea di massima è una lettura relativamente piacevole e inusuale. Libro nato per una scommessa e divenuto un classico tradotto in tutto il mondo, va letto sotto la lente dell’anticonformismo e della libertà di costume, purtroppo però essendo un libro definito di genere “erotico” il rischio di cadere nel conformismo è molto alto.

Consigliato a chi ama le storie romantiche dal ritmo lento non necessariamente a lieto fine.

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