Maddalena – l’amante di Goldoni a teatro

Maddalena – l’amante di Goldoni al Teatro Portaportese

La compagnia TeatroDaViaggio conclude la trilogia dedicata a Maddalena Raffi Marliani, attrice ed amante di Carlo Goldoni, con Maddalena – L’amante di Goldoni, di Antonella Antonelli con la regia di Massimiliano Milesi. L’opera sarà in scena dal 21 al 26 maggio al Teatro Portaportese, e vedrà sul palco, oltre alla stessa Antonella Antonelli, Barbara Bergonzoni, Maria Grazia Bordone, Fabio DI Valentino, Manuel Kilani, Marco Laudani, Mariaelena Pagano, Giovanni Prattichizzo, Valeria Scorza, Alessio Serafini, Monica Tuccimei.
Riportiamo qui le note d’autrice della stessa Antonelli:

NOTE D’AUTRICE
“Lavorando ormai da 7 anni sulle opere di Goldoni, – grazie alla collaborazione con il regista Massimiliano Milesi e la sua, ormai nostra compagnia TeatroDaViaggio -, rielaborandole per esigenze di drammaturgia e imparandole a memoria come attrice, non solo ho strutturato dentro di me una mappa articolata sul suo personalissimo linguaggio e sui suoi tempi cronometrici di scrittura, ma ho inevitabilmente cominciato, come psicologa, a pormi domande sulla sua personalità, che mi è sembrata per lo meno moderatamente ciclotimica. 
La sua ciclotimia si manifestava essenzialmente nei momenti maniacali di intensa scrittura e vita sociale, compreso il gioco d’azzardo, alternati a successivi momenti di solitudine riempiti da una dichiarata malinconia  e ipocondria.
Ho così cominciato ad interessarmi anche del suo rapporto con la moglie Nicoletta Connio, che mi è sembrata come figura di riferimento più una madre a dire il vero: compagna fedele, attenta, complice, affidabile, consolatoria, anche di fronte ai noti tradimenti da parte del marito, sempre stabile nel suo ruolo.
E poi, tra Goldoni e ‘le altre’ e ‘gli altri’ ovvero: quanto era grande il suo bisogno di essere – meritevolmente per carità – riconosciuto, ammirato, osannato, e quanta tristezza e solitudine si nascondevano dietro le sue malcelate dipendenze?
Non avrò mai, né avremo da nessuno risposte chiare, sicure, qualcosa si potrebbe evincere dalle Memorie, ma sono state scritte da lui, sui suoi ricordi e risulta difficile fidarsi di un’autobiografia, certo è che di ricerche ne sono state fatte e da eccellenti studiosi, ma nessuno ha azzardato ipotesi troppo distanti dalla realtà, ed è giusto così, ma l’immensità della sua opera, quasi una vita parallela, offrirebbe ancora tanti spunti.
Personalmente ho scelto ‘La locandiera’ perché nutro una grande ammirazione per Maddalena Raffi Marliani, (nata forse a Roma nel 1720, morta dopo il 1784), della quale, come tutti, sono riuscita a sapere molto poco in realtà, ma questo non mi ha impedito di credere nelle sue indiscusse capacità e di vederla muoversi sul palcoscenico e discutere anche con Goldoni sul testo e tanto altro come si vedrà nella commedia.
Ballerina da corda, Corallina tra le più note e grande interprete. A sessant’anni era ancora in scena riportando sempre grandi successi, le cronache dell’epoca parlano di un’interprete eccezionale e ancora, alla sua età, perfettamente a suo agio in ogni ruolo. 
È per lei che è nata questa storia romanzata, nella quale però, sono certa, ci sia anche un bel po’ di verità.
‘La locandiera’ è senz’altro il lavoro più moderno di Goldoni, ma è anche quello nel quale ad una donna non solo viene dato il ruolo di protagonista assoluta, ma viene anche cucita addosso una personalità tutt’altro che remissiva e servile, ma assolutamente padronale. E non intendo tanto il fatto di essere la ‘padrona’ della locanda, quanto il fatto di essere, finalmente, padrona di sé stessa e dei suoi comportamenti, dettati quasi esclusivamente dalle sue scelte personali. Salvo poi cedere ad un matrimonio ‘riparatore’ che avrà messo d’accordo tutti riguardo al messaggio morale che lo spettacolo doveva offrire al pubblico e ai protettori di turno ai quali sarà stato dedicato.
Mi sono chiesta, da dove è scaturita questa modernità? 
Il connubio con la Marliani (prima interprete di Mirandolina, messa in scena pare al Sant’Angelo per il carnevale, o il Santo Stefano del 1753) ha senz’altro fatto la differenza, questo è innegabile. Lo scrisse per lei, che era stata per un po’ solo la figura della ‘servetta’ in scena. I due avevano una storia e questo non sono la sola ad affermarlo, e la Marliani non era per niente un’attricetta sprovveduta ammaliata dal genio, era una donna sposata, aveva scelto già di allontanarsi dal marito e non per Goldoni, e sono sicura che un temperamento così deciso, ha messo necessariamente del suo nella stesura, nella messa in scena e poi ancora nell’attorialità.
Forse è per amore del teatro e dell’uomo Goldoni che diede tutto il suo estro, la sua creatività, volontariamente, come si fa spesso quando si ama. Poi qualcosa si è rotto, spezzato. Chissà cosa è successo veramente, ognuno ha ripreso il proprio cammino, ma è chiaro che Maddalena sarebbe ancora oggi, e lo era tanto più allora, una donna scomoda, ingombrante.
Quando Goldoni provò a riportarla in scena con una commediola scritta forse per vendicarsi, – non sappiamo di cosa, probabilmente del suo marcato ingegno – ovvero ‘ La donna vendicativa’ ella, si rifiutò. 
In questa commedia ho scelto di dar voce a lei, a Maddalena, che presumo un po’ ingenuamente credette di dover dare tutta sé stessa per esser poi ripagata, e noi, ascoltandola, ne riconosciamo almeno la genialità. 
Ma anche alla complessa Elisabetta Connio, che aveva capito e accolto soprattutto le debolezze del marito, il quale non sarebbe mai stato il ‘Sommo’ se non l’avesse avuta al fianco, (non dietro ovviamente). 
E anche alla capricciosa, lunatica, e tanto infelice Teodora Raffi Medebach.
Naturalmente insieme a loro, Goldoni nella veste di poeta di compagnia un po’ stanco, come egli stesso scrive nelle Memorie, delle tante piccionerie degli attori e i meravigliosi attori che ruotano all’interno della storia (Arlecchino, Brighella, Flamminia, Florindo, Giannetta, Lelio, Marcelina) proprio come solo in teatro si faceva, vivendo in una specie di segregazione autoindotta nel luogo magico all’interno del quale tutto è possibile. Basta crederlo.
Qualcuno sostiene che il mio teatro sia al femminile.
È così.
Antonella Antonelli”


Maddalena – L’amante di Goldoni
Teatro Portaportese
dal 21 al 26 maggio 2024
da martedì a sabato ore 21, domenica ore 18
info e prenotazioni WhatsApp: 3298658537

Michela Aloisi

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