Mister Folk Fest

Finalmente on line la nostra intervista con Fabrizio Giosuè, demiurgo della mitica serata folk metal andata in scena al Traffic il 23 aprile.

 

Fabrizio Giosuè con il sottoscritto e altri amici al Traffic di Roma
Fabrizio Giosuè con il sottoscritto e altri amici al Traffic di Roma

Chi vi scrive ha cominciato ad ascoltare musica folk metal un po’ per caso, animato senz’altro da una grande passione, ma con il classico spirito da “autodidatta”. Ad ampliare gli orizzonti è fortunatamente sopraggiunto quasi subito un vero e proprio “deus ex machina”, in relazione a questo genere musicale: Fabrizio Giosuè a.k.a. Mister Folk. Gli incontri dal vivo, le ripetute visite a un sito così ricco di spunti e di interessanti segnalazioni come https://misterfolk.com/, le presentazioni dei suoi libri (gli sfiziosissimi Folk Metal. Dalle origini al Ragnarok e Tolkien Rocks. Viaggio musicale nella Terra di Mezzo), ed infine la comune passione per il rugby hanno messo in luce sin da principio una notevole affinità, sia a livello caratteriale che di gusti musicali.
Era perciò naturale che, informato tempestivamente di un evento così particolare come il Mister Folk Fest in programma al Traffic il 23 aprile, arrivassi addirittura a modificare i miei piccoli progetti di viaggio pur di essere presente a Roma, per quella serata che già si annunciava epica! Come poi effettivamente è stato. Orchi tenebrosi a spasso tra il pubblico, invitanti bottiglia di idromele, un paio di banchetti presso i quali recuperare album di svariate band (il sottoscritto si è voluto fare un regalo andando sui Pagan Altar, tanto per dire), agguerrite presenze vichinghe e tanto altro ancora, ad arricchire un elettrizzante appuntamento festivaliero che aveva poi nell’ottima scelta dei gruppi il suo punto di forza: Blodiga Skald, Dyrnwyn, Vinterblot e a chiudere col botto i Selvans, questo il menu della serata.
Ma invece di proporvi il consueto report abbiamo pensato di coinvolgere direttamente il “demiurgo”al quale si deve un simile evento, ossia Fabrizio Giosuè, così da dialogare un po’ con lui, analizzare insieme i singoli momenti dello show e tracciare un possibile bilancio.

locandina-23-aprile-webFabrizio, dicci innanzitutto come è nata l’idea del Mister Folk Fest, se a un progetto simile lavoravi già da parecchio o se è stata invece un’intuizione improvvisa!

L’idea l’avevo in testa da un po’ di tempo: portare a Roma dei gruppi in gamba e dare spazio alle band locali in un’unica serata era un desiderio nato qualche anno fa. Ci provai poco dopo la creazione del sito misterfolk.com, ma quello che stava uscendo non mi piaceva e infatti il mini festival fu pubblicizzato con un altro nome. Quello che sono riuscito a fare quest’anno, anche grazie al prezioso aiuto di No Sun Music, è proprio quello che volevo: quattro ottimi gruppi in un locale storico di Roma.

Folk-Metal-libro-2013-570x904Ormai i cultori del genere hanno imparato a conoscerti, qui in Italia, come il più attivo, competente e appassionato conoscitore del folk metal, nostrano e straniero: come ti trovi oggi a promuovere tale ricerca sia sul web, con gli aggiornamenti continui di Mister Folk, sia attraverso la pubblicazione di libri impegnativi e assai documentati?

Guarda, mi reputo semplicemente un appassionato di musica rock e metal con una grande curiosità che mi porta a conoscere sempre nuova musica. I due libri, Folk Metal. Dalle origini al Ragnarok e Tolkien Rocks. Viaggio musicale nella Terra di Mezzo sono nati per condividere con più persone possibili quel che conosco. Come giustamente dici tu, i libri sono molto impegnativi da scrivere e hanno un lavoro di ricerca notevole durato anni. Ma per essere sempre aggiornati ormai non si può che fare riferimento a internet, per questo ho fondato Mister Folk qualche anno fa: una webzine indipendente, senza vincoli o contratti, libera da tutto. Tratto i gruppi che sulle riviste o sui grandi siti non trovano spazio, cerco di dare una mano concreta al movimento underground folk/viking metal. Anche per questo motivo ogni anno pubblico una compilation da scaricare gratuitamente con una ventina di artisti da tutto il mondo.

Un orco sul palco con i Blodiga Skald!
Un orco sul palco con i Blodiga Skald!

Cosa puoi dirci della location scelta per il Mister Folk Fest, ossia un locale come il Traffic che gli appassionati di questa musica conoscono bene?

Il Traffic è il locale metal di Roma, il 90% dei gruppi passa lì. Dall’underground alla band che fa sold out, tutti finiscono al Traffic. A me piace molto perché non è piccolo ma nemmeno troppo grande, ha una buona acustica e hai i musicisti a un metro dalle transenne.

Ecco scatenarsi il "Secco", voce dei Dyrnwyn!
Ecco scatenarsi il “Secco”, voce dei Dyrnwyn!

Cominciamo a parlare dei gruppi che hanno partecipato all’evento: Blodiga Skald e Dyrnwyn sono tra le realtà più interessanti di Roma e dintorni e non a caso avevano già suonato altre volte insieme. Cosa puoi dirci, in breve, di entrambe le formazioni?

Fin dall’inizio ho voluto dare un’impronta “romana” alla serata, facendo suonare le band che ci sono nella capitale. Sono due gruppi giovani e in gamba, possono fare molta strada lavorando sodo. I Dyrnwyn hanno un approccio più battagliero e crudo e dopo il cambio di cantante sono attesi alla prova del disco di debutto. I Blodiga Skald invece sono più casinari e “orcheschi”, proprio in questi giorni hanno pubblicato il primo full-length Ruhn con l’etichetta russa Soundage Production.

Vinterblot in azione
Vinterblot in azione

Circola una bella foto dei Vinterblot, con una nave vichinga alle spalle: cosa puoi dirci invece di loro, del loro mood musicalmente più cupo e feroce, finanche ossessivo?

I Vinterblot sono dannatamente bravi! Il loro è un pagan death metal freddo e avvolgente, di grande qualità. Recensii il loro demo For Asgard del 2010 e da allora sono cambiati e migliorati molto, diventando una delle migliori band che abbia mai visto live. La foto che citi è stata fatta al museo delle navi vichinghe di Oslo, Norvegia, il giorno prima di suonare all’importante Inferno Festival.

Uno dei gruppi più attesi della serata, i Selvans
Uno dei gruppi più attesi della serata, i Selvans

Il piatto forte della serata è stato rappresentato probabilmente dagli abruzzesi Selvans, i quali hanno proposto una vibrante performance sospesa tra il loro presente e un precedente repertorio, che meriterebbe forse una trattazione a parte. Puoi accennarci qualcosa a tale riguardo?

La data del 23 aprile non è stata una scelta casuale, ma è il giorno del compleanno di Jonny, il batterista co-fondatore della band morto in un incidente stradale tre anni fa. Per l’occasione i Selvans hanno suonato come “tributo al passato” delle canzoni del repertorio dei mai dimenticati Draugr, gruppo autore del disco De Ferro Italico del 2011 che ha cambiato i connotati alla scena folk/pagan metal italiana per una serie di motivi sia musicali che lirici. Dopo lo scioglimento dei Draugr alcuni musicisti hanno dato vita al progetto Selvans, più feroce rispetto al precedente, ma di uguale valore artistico. I cd finora pubblicati ne sono la testimonianza. Non mi sono fatto scappare l’opportunità di far suonare i Selvans con una parte centrale dedicata ai Draugr, anche perché in futuro, parole della band, non ci saranno più occasioni.

FOLKidromele2L’evento del Traffic, musicalmente così robusto, non è stato comunque soltanto un happening musicale. Cosa puoi dirci delle presenze che hanno fatto da cornice? E da dove venivano, ad esempio quelle invitanti bottigliette al tavolino d’ingresso, su cui alcuni di noi si sono prontamente fiondati?

Ho cercato, nei limiti delle mie possibilità e contando sulla bontà degli amici, di creare un piccolo evento che non fosse solo musicale. C’era l’illustratrice Elisa Urbinati (elisaurbinati.it) con i suoi quadri, compresa la copertina dell’ultima Mister Folk Compilation vol. IV, e c’era il gruppo di rievocazione vichinga Valhalla Viking Victory. Purtroppo, per motivi di sicurezza, non è stato possibile per loro fare un’esibizione che sarebbe piaciuta non poco al pubblico: spero ci sia modo di recuperare in futuro. Inoltre, con l’aiuto di due amici, si sta lavorando a un breve video (finirà sulla pagina Youtube di Mister Folk) che comprende una canzone a gruppo e altre immagini del festival, un modo carino per ricordare l’evento. Le invitanti bottigliette che citi sono l’idromele che facciamo in casa io e Alice: l’abbiamo preparato mesi prima in modo che fosse pronto per il giorno del festival e l’amico Massimiliano Maras ha creato l’etichetta per la limited edition.

FOLK endPer finire, qual è stata la risposta del pubblico? Sei rimasto soddisfatto dell’esito complessivo della serata?

Premettendo che la data scelta era in mezzo al ponte del 25 aprile, sì, la risposta del pubblico è stata soddisfacente. Sono certo che se il concerto fosse stato il sabato dopo probabilmente ci sarebbe stata più gente, ma così facendo si sarebbe persa la magia del compleanno di Jonny. Ti stai chiedendo se ci sarà una seconda edizione del Mister Folk Fest? 🙂

Ecco, ho l’impressione che tu mi abbia letto nel pensiero. E credo di non sbagliare, affermando che assieme a me se lo staranno già augurando molti di quelli che si sono diverti parecchio al Traffic, lo scorso 23 aprile!

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