Denise Bellon e’ una fotografa umanista figura maggiore del surrealismo e foto giornalista francese. Il Mahj le dedica per la prima volta una restroaspettiva attraverso piu di 300 foto, oggetti e lettere tracciando il suo percorso eccezionale dal 1930 al 1970, forse poco conosciuto dal grande pubblico.
Denise Beillon integra lo Studio Zuber prima di cofondare l’Alliance Photo, prima agenzia fotografica apparsa tra le due guerre. L’Agenzia non si occupa di attualità ma si occupa attivamente della vita moderna proponendo una visione molto estetica e moderna dello sport, della vita dei bambini, dei viaggi etc. occupandosi anche di stampa illustrata.
Legata all’avanguardi surrealista del periodo precedente alla guerra Denise Bellon si produrrà in ritratti di numerosi artisti ebrei della scuola di Parigi ma si dedicherà anche a foto reportage dei Balcani, della Finlandia, dell’Africa. La sua eredità sarà ripresa dalle figlie che si dedicheranno alla carriera cinaatografica.
Lo sguardo di Denise Bellon propone una visione vagabonda e indipendente di realtà differenti tra di loro che si preoccupano di cristallizzare le diversità di paesi stranieri caratterizzari da una forte indipendenza nel mondo della fotografia. Le sue fotografie escono dagli schemi borghesi che hanno caratterizzato la fotografia fino a quel momento e che poi verrà ripresa da fotografi come Gerda Taro, denise Colombo o Gisele Freund.
Alla domanda “perché ho scelto la fotografia” risponde “perché premendo un bottone si immortala il tempo, eterno nemico dell’uomo (…) é un piccolo pezzo di eternità”. In questa mostra quel piccolo pezzo di eternità lo si trova nelle foto delle figlie piccole, nelle foto dei bambini, nei suoi viaggi e nella sua Rolleiflex.
MAHJ
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