OMAGGIO A VALERIO ZURLINI

In programma giovedì 29 novembre ore 18.30 alla Casa del Cinema, nell'ambito del Rome Independent Film Festival

Sono convinto che una cosa resiste al tempo quando è fatta con grande sincerità, grande onestà di mezzi e con una profonda verità interiore; allora resisterà, come una cosa piccolissima ma resisterà”. (Valerio Zurlini)

Come sottolineano profeticamente le sue stesse parole, i “piccoli” film del regista e sceneggiatore Valerio Zurlini, col passare degli anni non solo resistono alla prova del tempo, ma risplendono di una luce crescente, e colpiscono per la loro sorprendente modernità, che risiede tra i vari elementi nella potenza emotiva dei racconti narrati, e nei contrasti sociali e familiari descritti con uno stile dall’impeccabile eleganza. Ed è forse nella fortunata sintesi tra una sofisticatezza che non diviene mai di maniera ma sintomatica della profonda cultura letteraria e visiva del regista, e una dirompente passionalità, che risiede l’unicità del cinema di Zurlini. Critico feroce delle ipocrisie della borghesia e della mentalità ottusa e opprimente della provincia, in ognuno dei pochi film che riuscì a concludere, vi inserì elementi personali e autobiografici, come l’esplosione della guerra narrata in “Estate violenta” (1959) visto che Zurlini stesso si arruolò nel Corpo Italiano di Liberazione durante la Seconda Guerra Mondiale, o il vestiario e le movenze del professor Dominici in “La prima notte di quiete” (1972) nel quale affida ad Alain Delon una parte che potrebbe essere identificata come il suo alter ego.
Il Riff lo omaggia con uno dei suoi film più intensi e drammatici, il racconto dei due fratelli Enrico e Dino, descritto in “Cronaca familiare” vincitore del Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1962, tratto dal romanzo autobiografico di Vasco Pratolini, tramite il quale, come fece anni dopo con “Il deserto dei Tartari” (tratto dal romanzo di Dino Buzzati) Zurlini unisce i tasselli di un percorso creativo che è sempre specchio e metafora di un percorso interiore.

Presenterà il film il critico cinematografico Simone Emiliani, supervisore editoriale di “Sentieri Selvaggi” e una delle sue firme storiche, oltre che per “Filmcritica”, “Cineforum” e “FilmTv”. Direttore artistico del “Valdarno Film Festival”, Emiliani è stato assistente alla cattedra di Storia del Cinema presso La Sapienza di Roma e selezionatore e coordinatore per l’Asian Film Festival. Tra le sue pubblicazioni, “Kevin Costner: I mondi imperfetti di un eroe per caso”, le monografie su Dustin Hoffman e Walter Hill (scritta con Mauro Gervasini) e “Fughe da Hollywood” scritto con Carlo Altinier.

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