Creatura mitologica fatta di suoni e immagini, “Phoenix” è in realtà un magmatico, affascinante, per certi versi anche inquietante (laddove l’inquietudine è data dal soggetto post-apocalittico) progetto artistico, che come la Fenice del Mito risorge periodicamente al Circolo ARCI Arcobaleno di Roma. Ce ne eravamo occupati una prima volta, sulle pagine di questa rivista, nella primavera del 2022, quando la Creatura era da poco uscita dal suo fiammeggiante nido. E per riassumere le coordinate essenziali di questa versione aurorale dello spettacolo rimandiamo al già menzionato articolo qui evidenziato, come pure all’immagine pubblicata a seguire, scelta proprio tra quelle che eravamo riusciti a scattare in tale occasione.
La Fenice però è sorta di nuovo alla Garbatella. Lo ha fatto anzi più volte. E noi eravamo presenti a uno degli ultimi appuntamenti, il 21 giugno scorso, data “solstiziale” già carica di suo dei più atavici simbolismi. Phoenix ci era stato introdotto così, in tale circostanza, da uno degli ideatori, il poliedrico artista Fabrizio Caldarelli: “E’ uno spettacolo multimediale che consiste in una multivisione con musica dal vivo, scritto da Fabrizio Caldarelli con la regia di Gianluca Renzi. Le immagini proiettate sono tratte da quadri in tecnica mista ed elaborazioni grafiche di Fabrizio Caldarelli, Giorgio Bartoli e Paolo Quinti. La musica è di Fabrizio Caldarelli, arrangiata ed eseguita dal vivo da Fabrizio Caldarelli, Giorgio Bartoli e Paolo Quinti. Questo lavoro è un progetto in continua evoluzione: in questa forma è stato presentato in anteprima nel 2022, ed è ora fruibile la versione aggiornata, con nuove immagini ed animazioni inserite all’interno delle schermate, soprattutto in quei quadri che ne costituiscono la parte centrale, la quale è una riedizione evoluta del precedente video Spectrum. Lo spettacolo, affidandosi esclusivamente ad immagini e musica, narra la storia di un futuro prossimo in cui gli esseri umani stanno autodistruggendosi in maniera definitiva, lasciando dietro di sé solo le macchine da loro create, meccanismi che, spinti dall’arcana ossessione di poter trarre vita dalla materia inerte, avevano dotato di un’intelligenza artificiale capace di evolvere e replicare. Tali (ex) macchine vivranno poi nel mito dei loro scomparsi creatori, ai quali tenteranno sempre più di assomigliare, libere però finalmente, nella loro purezza, da quelle perverse tare che avevano portato l’umanità all’estinzione.”
Con che spirito tornare al Circolo ARCI Arcobaleno, per questa rivisitazione dello spettacolo? Con l’idea ovviamente che avremmo ritrovato il connubio di immagini e sonorità che ci aveva precedentemente suggestionato, ma anche qualche nuova traccia da seguire. E così puntualmente è stato. Circondati in sala dalle opere degli artisti coinvolti, con la macchina del fumo pronta a creare l’atmosfera giusta sin dall’incipit dello spettacolo, ci siamo potuti gustare persino meglio un percorso di carne che svanisce e metallo che si impone allo sguardo, appezzandone ancor più ogni singolo snodo diegetico per via di una linea narrativa decisamente più approfondita, certosina, curata. A partire proprio dall’orizzonte degli eventi immaginato nell’opera, ovvero l’estinzione dell’umanità come la conosciamo e la palingenesi della vita su un pianeta successivamente popolato da figure robotiche, contraddistinte però da pose, atteggiamenti, modelli comportamentali, che verrebbe spontaneo almeno a tratti definire “umani”. Una mutazione, insomma, che si potrebbe vertiginosamente accostare a quella di Else, visionario lungometraggio del cineasta transalpino Thibault Emin in programma al Monsters – Fantastic Film Festival di Taranto in questo stesso periodo. E poi via così, per quanto concerne Phoenix, seguendo il flusso di note sempre più psichedeliche e di un immaginario sempre più ricco di riferimenti, con un universo dark e neo-gotico a fare anche stavolta da collante.
Stante tale premessa, che poi in realtà è un sintetico resoconto del precedente appuntamento cui abbiamo assistito di persona, non possiamo certo esimerci dal fare nostro l’appello di Mario Casale del Circolo ARCI, che per il 29 novembre alle ore 21 ha annunciato così l’ultima replica della stagione di tale spettacolo: “Cari Soci, venerdì 29 all’Arcobaleno verrà messa in scena l’ultima versione di questo lavoro incrocio di pittura, musica, cinema, teatro, di cui abbiamo seguito in due anni l’evoluzione che lo ha portato a livelli sempre maggiori. Vi consiglio di non perdere questa occasione, perché ne vale veramente la pena.”
A seguire, un breve trailer di Phoenix, realizzato con spezzoni della precedente edizione dello spettacolo.