Trama: Una notte in una casa nel bosco, un gatto fantasma affida a Prendiluna, una vecchia maestra in pensione, una Missione da cui dipendono le sorti dell’umanità. I Diecimici devono essere consegnati a dieci Giusti. È vero o è un’allucinazione? A partire da questo momento non saprete mai dove vi trovate, se in un mondo onirico farsesco e imprevedibile, in un sogno Matrioska o in un Trisogno profetico, se state vivendo nel delirio di un pazzo o nella crudele realtà dei nostri tempi.
Incontrerete personaggi magici, comici, crudeli. Dolcino l’Eretico e Michele l’Arcangelo – forse creature celesti, forse soltanto due matti scappati da una clinica, che vogliono punire Dio per il dolore che dà al mondo. Un enigmatico killer-diavolo, misteriosamente legato a Michele. Il dio Chiomadoro e la setta degli Annibaliani, con i loro orribili segreti e il loro disegno di potere.
E altri vecchi allievi di Prendiluna: Enrico il Bello, Clotilde la regina del sex shop, Fiordaliso la geniale matematica. E il dolce fantasma di Margherita, amore di Dolcino, uccisa dalla setta di Chiomadoro. E conosceremo Aiace l’odiatore cibernetico e lo scienziato Cervo Lucano che insegna agli insetti come ereditare la terra.
Viaggeremo attraverso il triste rettilario del mondo televisivo, e la gioia dei bambini che sanno giocare al Pallone Invisibile, periferie desolate e tunnel dove si nascondono i dannati della città. Conosceremo i Diecimici – come Sylvia la gatta poetessa, Jorge il gatto telepatico, Prufrock dalle nove vite – e poi Hamlet il pianista stregone, il commissario Garbuglio che vorrebbe diventare un divo dello schermo, e l’ultracentenaria suor Scolastica, strega malvagia e insonne in preda ai rimorsi.
Fino all’Università Maxonia, dove il sogno diventerà una tragica mortale battaglia e ognuno incontrerà il proprio destino. E ci sveglieremo alla fine sulla luna, o in riva al mare, o nella dilaniata realtà del nostro presente.
L’autore non è nuovo a racconti e romanzi dal sapore onirico, che trascinano il lettore in un mondo fatto di parole inventate, di personaggi improbabili e assurdi, e di storie che nonostante tutto non hanno ne capo ne coda …. anche se qui di code feline ce ne sono ben dieci (i diecimici appunto) e innumerevoli di qualche altra decina di insetti e aracnidi non ben identificati.
La storia sembra un delirio onirico, o come dice l’autore, un sogno Matrioska o a volte un trisogno (sogno condiviso in contemporanea da tre persone appunto), il racconto è scorrevole, i personaggi sia positivi che negativi sono ben descritti anche se decisamente sopra le righe, il finale è apocalittico e sconvolgente e per niente scontato.
Parecchi romanzi di Stefano Benni sono una vera opera di fantasia fatta di personaggi fantastici e invenzioni un po’ allucinanti (come saltatempo per esempio )ma in questo romanzo forse ne sarebbe bastata una porzione più piccola, forse l’autore avrebbe potuto calcare un po’ meno la mano ma nel complesso il romanzo è divertente, alterna momenti grottescamente tragici a momenti grottescamente comici.
Consigliato a chi ama il fantasy ma con moderazione, a chi è rimasto un po’ fanciullo nell’anima e soprattutto a che vorrebbe sempre veder trionfare il bene sul male, di qualunque genere esso sia.