Intervista ai Maniaxxx

Maniaxxx
I Maniaxxx sono un gruppo torinese attivo dal 2009, che fonde in un'unica formula musicale i groove acquatici del garage-surf, con violenza noise, la psichedelia più sciamanica, ritmiche sincopate trip-hop ed elettroniche divagazioni dub. “Exorcizm” è il loro ultimo lavoro discografico. I Maniaxxx sono Luigi Gritella (Voce e chitarra), Matteo Givone (Chitarra e voce), Alain Porliod (Basso e voce), Francesco Musso (Batteria e percussioni) e Andrea Laface (Chitarra e voce).

Maniaxxx I Maniaxxx nascono a Torino nel 2009, con un sorprendente sound che mescola groove acquatici del garage-surf, violenza noise, la psichedelia più sciamanica, ritmiche sincopate trip-hop ed elettroniche divagazioni dub.
E’ dunque per questo vostra “mania” di mescolare note ed accordi?
Sì. Il progetto, all’inizio, è nato con accostamenti armonici ancora più dissonanti e bizzarri, come da tradizione noise.

Abbiamo sempre avuto l’esigenza, o meglio la mania, di creare qualcosa più originale possibile e indipendente dai filoni musicali che amiamo e che ci circondano; esigenza che si traduce anche nei testi che esplorano l’emotività più grottesca e primordiale dell’essere umano.

Exorcizm” è il vostro ultimo lavoro, disco uscito per EdisonBox. Quale sound ripercorre questo lavoro? Cosa dovranno attendersi o meno gli ascoltatori?
Avendo tutti noi background musicali abbastanza diversi, “Exorcizm” resta comunque un disco con sonorità molto eterogenee (dal garage californiano ai rituali di Nick Cave, alle nebbie di David Lynch, al western Morriconiano), tant’è che nella stesura dei brani ci siamo sforzati di trovare un filo comune che li legasse, filo comune che poi si è rivelato non essere tanto un discorso di “generi musicali”, con i quali giochiamo e sperimentiamo tantissimo, quanto al contrario proprio il “sound”, ovvero la timbrica e il suono immaginifico complessivo che viene fuori dalle canzoni.

Qual è il brano che secondo voi, in questo disco, più vi rappresenta?
Forse l’ultimo brano del disco, “Tropical Death”, la canzone con il minutaggio maggiore. E’ una sorta di suite che ci accompagna nella consapevolezza del doversi riavvicinare alla morte, sempre meno presente nel nostro quotidiano, per riuscire a dare un valore alla vita.
Probabilmente anche “Ted” è un pezzo molto rappresentativo, soprattutto del nostro lato più bizzarro e grottesco.

Recentemente avete aperto i concerti di Radio Moscow e The Bevis Frond, partecipando inoltre a numerosi festival, tra cui Spaziale Festival, Alpette Rock Free Festival e EdisonBox Fest 2014. Qual è dunque il rapporto che unisce i Maniaxxx al suo pubblico?
Ottimo!
Abbiamo delle persone che ci seguono proprio dagli inizi.

Per noi il concetto di suonare live è quello di spalmare i nostri entusiasmi sulle aspettative del pubblico e tirarne fuori una specie di rituale orgiastico e sconvolgente. Almeno questo è quello che succede al nostro interno quando stiamo sul palco.
Con la speranza che almeno una persona all’interno della sala si avvicini anche lontanamente a questa emozione, per noi impagabile.

Lo scorso anno vi ha visti inoltre come uno dei protagonisti della nota organizzazione mondiale TED per dare un’interpretazione musicale basata sul concetto di ripetizione, tratta dal film “Mulholland Drive” di David Lynch. Raccontateci questa esperienza e come la vostra musica si sia mescolata a questo progetto.
Non è la prima volta che la nostra musica si fonde con immagini.

In passato abbiamo sonorizzato anche lo storico film hard “Gola Profonda” e anche nella composizione dei brani siamo sempre molto influenzati dal cinema.

Uno dei lati della nostra musica che ci piace di più è infatti proprio quello evocativo, cioè quando la musica si trasforma in immagine.

La collaborazione con TED è stata molto interessante; ci chiedevano di fare una performance teatrale in cui allo stesso tempo ci esibissimo e spiegassimo al pubblico uno dei nostri processi creativi. Maniaxxx

Abbiamo cercato, quindi, di dare le istruzioni ad un pubblico, che non era di certo il nostro, per entrare nel concetto di ripetizione ed andare a vivere un vero e proprio immaginario emotivo tramite la ripetizione ossessiva di giri armonici e rumori.

Abbiamo utilizzato “Waves in a black coffee”, brano presente anche in Exorcizm, riadattato e dilatato per la circostanza, con il reading di una particolare scena di “Mulholland Drive” (tipica di David Lynch) in cui sogno e realtà si mischiano in una suspance onirica.

Nonostante fossimo molto preoccupati per la risposta del pubblico, l’esperimento ha funzionato perché le persone più disparate (dalle hostess dell’evento agli ingegneri e persino i giornalisti) ci hanno detto di aver vissuto la durata dello show con ansia e tensione emotiva, cosa di cui eravamo molto fieri… seminare terrore nei teatri!

Tornando ad “Exorcizm“, quali i prossimi appuntamenti per ascoltare live questo disco?
A fine Gennaio abbiamo avuto una data isolata al Seed club di Lucca per una serata che si chiama Veleno. Poi dal mese di febbraio usciranno, pian piano, tutte le date del tour che inizierà da fine marzo.

Progetti Futuri?
Di sicuro, nell’immediato, non vediamo l’ora di portare in giro per club il nostro lavoro.
Per il futuro ci piacerebbe trovare un altro espediente per sovrapporre la nostra musica a qualcosa di teatrale o cinematografico.

Chissà!

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