Intervista ai P.C.P.

Pianochepiove
“In Viaggio con Alice” è il primo disco dei P.C.P (pianochepiove). Canzoni di tracce, figure, codici, luoghi. Canzoni di permanenze e di integrazioni. Canzoni leggere, d'istinto e di pensiero. Canzoni per celebrare il qui e ora, l'esistenza e la socialità. P.C.P. è una band composta da Sabrina Botti alla voce, Mauro Lauro e Ruggero Marazzi alle chitarre acustiche e classiche e Massimiliano Ghirardelli al contrabbasso. Il disco è stato registrato con la partecipazione di Giuseppe Mele alla batteria.

PianochepioveIn Viaggio con Alice” è il vostro disco di debutto: quanto siete emozionati nel vedere realizzato questo lavoro?
Emozionati forse più all’inizio. Ora, molto soddisfatti, anche un po’ esauriti. È stato un lavoro abbastanza impegnativo per ognuno di noi.
Credo che il risultato di insieme sia qualcosa di un po’ diverso da ciò che ognuno si aspettava ma stiamo raccogliendo buone critiche, quindi pare che l’ensemble abbia funzionato.

Come nasce l’idea di questo album?
L’idea di questo album nasce dal desiderio di dare un percorso di vita a delle canzoni che, un po’ sul serio e un po’ per ridere, avevamo iniziato già tempo fa a proporre dal vivo mescolandole a cover acustiche.

Era il primo passo necessario per avviare seriamente un progetto di musica propria. Si tratta di nove brani, scelti fra una quindicina circa, scritti in tempi diversi.

Dove “Alice” accompagnerà chi vi ascolterà?
In un mondo di quotidianità, di viaggi, reali e sognanti, nei quali si attraversano luoghi che sono contemporaneamente sfondo della memoria e percorsi di ogni giorno. Dove ci si innamora di qualcuno facendo attenzione ai gradini del tram.

Nel brano che dà il titolo al disco, Alice è un’interlocutrice immaginaria che accompagna la protagonista in un dialogo con la propria vita ed il destino più bello che una canzone può avere è quello, magari anche solo per un breve tratto, di accompagnare chiunque trovi in essa qualcosa di sé, un motivo di attrazione o di condivisione.

Questo disco è stato registrato quasi interamente live, così da avere un suono simile anche durante i concerti. Come mai questa scelta?
In parte, come dici tu, per mantenere una linea di continuità fra il contenuto del disco e la proposta dal vivo, in parte perché si tratta di canzone d’autore e la canzone d’autore, in genere, si sposa bene con arrangiamenti essenziali e suoni puliti.

Per quanto fossero a portata di mano, altri suoni non ci sono sembrati adeguati.

La vostra è sicuramente musica d’autore, quella musica che ricorda marcatamente il cantautorato italiano, seppur con velature jazz, sfociando talvolta nel cantautorato americano. Quali sono dunque gli artisti che maggiormente hanno influenzato la vostra musica?
I cantautori italiani sicuramente. Due sotto categorie, almeno: quelli più ermetici, che si avvicinano alla canzone popolare americana e quelli che, più recentemente, si sono staccati dai moduli musicali più classici del cantautorato nostrano sperimentando accostamenti testo-musica diversi e più colti.

I cantautori americani, per la loro capacità di rendere poetici i marciapiedi sporchi di gasolio. Tutto quell’universo del pop jazz inglese che ha fatto della contaminazione un marchio di fabbrica.

E ci fermiamo qui se no qualcuno comincia davvero a cercare tutte queste sfumature nelle nostre canzoni e finisce che non ci ascoltano più.

Il brano “Come si fa” è stato inciso dall’artista milanese Amelie. Come nasce questa collaborazione?
Dalla condivisione di un lavoro di scrittura che era stato avviato qualche anno fa con il produttore di Amelie, Giovanni Rosina.
La canzone “Come si fa” in realtà esisteva già prima, ma confrontando alcuni lavori si è scoperto che a loro piaceva molto e si è deciso di inserirla nel disco di Amelie che porta il suo nome.

Nella sua interpretazione , “Come si fa”, ha partecipato al concorso nazionale di canzone d’autore “Premio Poggio Bustone”, dedicato alla memoria di Lucio Battisti, classificandosi al terzo posto.

Quali saranno i vostri prossimi passi per promuovere il disco?
Portarlo il più possibile ovunque.

Appuntamenti live?
Work in progress… arriveranno.

www.facebook.com/pianochepiove

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