LE PORTE DELL’ ALDILÀ / BRÁNA DO PODSVĚTÍ

Inaugurazione: lunedì 2 marzo 2020 alle ore 17:30

Aizimen, Massimo Arduini, Enzo Barchi, Claudio Bianchi, Michal Blumenfeld Sagi, Trina Boyer, Aurelio Bulzatti, Daniele Contavalli, Cristina Falasca, Tatsuo Uemon Ikeda, Anna Laura Longo, Ria Lussi, Alberto Parres, Rakele Tombini

Inaugurazione: lunedì 2 marzo 2020 alle ore 17:30
La mostra italiana durerà fino al 31. 3. 2020

A cura di Susanna Wagner Horvatovicová

Galerie AMB – Sbor kněze Ambrože
Ambrožova 729/1, Hradec Králové

Per visitare la Galleria AMB contattare via email: Jana Vincencová, coordinatrice del Club dei Concretisti KK3: janavincencova@email.cz

La mostra Le Porte dell’Aldilà si inaugura lunedì 2 marzo 2020 alle ore 17:30 presso la Galleria AMB di Kradec Králové in Repubblica Ceca (3.3.- 31.3.2020). Vi partecipano gli artisti: Aizimen, Arduini, Barchi, Bianchi, Blumenfeld Sagi, Boyer, Bulzatti, Contavalli, Falasca, Ikeda, Longo, Lussi, Parres, Tombini.
La mostra di disegni, quadri e installazioni sarà accompagnata da una serie di poesie degli stessi artisti e da un video documentario sugli scavi archeologici e necropoli etrusche del Lazio.
L’evento sarà presentato dalla curatrice della mostra Susanna Wagner Horvatovicová insieme a Martina Vítková, teorica degli artisti del Club dei Concretisti KK3, attivi nella Galleria AMB situata nella chiesa hussita Sbor kněze Ambrože che festeggia quest’anno l’anniversario, 140 anni dalla costruzione di J. Gočar.

Il progetto espositivo Le Porte dell’Aldilà è dedicato al tema della visione dell’Oltretomba secondo l’arte funeraria dell’antica civiltà etrusca e romana; presenta una varietà di rappresentazioni artistiche del mondo di Ade e Caronte, dell’Isola dei Beati, del viaggio del defunto nell’Oltretomba. Alcuni artisti rielaborano in chiave contemporanea, con fotografie e opere figurative, i miti e le credenze religiose greco romane; altri si ispirano all’ iconografia funeraria etrusca dove sono spesso rappresentati banchetti e la porta, la quale si trova dentro o fuori dalla tomba in maniera simile all’ingresso di una casa. Altri riflettono sui valori universali ultraterreni e raffigurano con forme astratte il mistero inafferrabile del Tempo e dell’Eterno. La mostra attinge al repertorio di miti e credenze antiche che caratterizzano la storia e l’identità dell’Italia e del Mediterraneo, per indagare su che cosa significa oggi per noi la dimensione spirituale e in che maniera gli artisti contemporanei immaginano e rappresentano nel presente l’invisibile e insondabile mondo dell’Aldilà.
La mostra collettiva Le Porte dell’Aldilà presenta una varietà incredibile di interpretazioni in chiave moderna del viaggio del defunto nell’Oltretomba rappresentato nell’arte funeraria etrusca e nei miti greco romani. Gli artisti riflettono anche sui temi universali del mistero dell’eterno inafferrabile. Nel dipinto Ade di Daniele Contavalli viene raffigurato il mito greco di Ercole che scende nell’Ade per catturare il cane a tre teste Cerbero. Il pittore attivo a Roma si è ispirato ai rilievi con Ercole nel Tempio romano di Ostia antica. Il pittore Claudio Bianchi presenta Le Porte di tutti i Paradisi una visione idilliaca del paradiso terrestre o dell’isola dei Beati. Ria Lussi presenta il dipinto Aldilá. L’artista sembra guardare dal buco della serratura il mondo dell’Aldilà sorvegliato da una bizzarra figura seduta in un ambiente domestico. Nell’opera di Aurelio Bulzatti e Enzo Barchi torna il motivo della porta che si affaccia sul mondo ultraterreno. Massimo Arduini presenta Gli Sposi Etruschi, una visione straniante del mondo etrusco realizzata con pennarelli su carta in poliestere e in pvc. Cristina Falasca riprende nel disegno Oltre#Praeter la forma dell’Ouroboros, un serpente che si morde la coda e simbolo antico dell’eterno ciclo vita-morte-rinascita, ma spezza il cerchio in due e cerca l’invisibile che si nasconde dietro la superficie. Alberto Parres interpreta l’Oltretomba con un dipinto astratto dominato dal nero e dal rosso e un disegno con una grande incognita simile a un punto interrogativo. Tatsuo Uemon Ikeda inserisce nel suo lavoro fotografico una stella fluorescente che blocca l’accesso all’esterno in un Colombario presso il sito etrusco di Blera. Rakele Tombini presenta la serie #Le Porte, un ciclo di scatti fotografici realizzato nel parco archeologico etrusco Marturanum di Barbarano Romano. Ogni scatto inquadra una cornice colorata da filtri che mostra la diversa posizione dell’artista dentro o fuori una tomba. Michal Blumenfeld Sagi riflette sul concetto del Tempo e dell’Eternità con l’installazione di orologi Over Time Other Time che ricorda il viaggio del defunto nelle illustrazioni egiziane del Libro dei morti. Trina Boyer raffigura pure nel suo dipinto l’enigma del Tempo. Il duo artistico Aizimen presenta una installazione formata da oggetti che ricordano i reperti di un sito archeologico. Anna Laura Longo presenta Occhialoidi, montature di occhiali. Lo sguardo deformante dato dagli occhiali, che oltrepassano la realtà come strumenti metafisici, sembra rispecchiare la visione fenomenologica del filosofo Merleau Ponty che afferma: nel momento stesso in cui l’uomo osserva la realtà con lo sguardo, oltrepassa tale realtà con la mente, o meglio, supera il mondo delle apparenze visibili per intuire l’invisibile che si cela dietro di esso.

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