TINTO BRASS, UNO SGUARDO LIBERO

Mostra Tinto Brass
Roma, 23 Febbraio 2016, Complesso del Vittoriano.

Fino al 23 Marzo 2016 il Complesso del Vittoriano ospita la mostra dedicata ad uno dei registi italiani più trasgressivi ed eclettici. Con il suo approccio libero nel raccontare le storie attraverso le lenti della sua macchina da presa, Tinto Brass è stato anche molto discusso e censurato, trascorrendo anche molto del suo tempo tra le aule di tribunale per difendere i suoi film, ma soprattutto la sua libertà.

Tinto Brass (2)“Tinto Brass: uno sguardo libero” è una mostra tributo, un omaggio e al contempo un “risarcimento” istituzionale. La mostra, curata da Caterina Varzi con la collaborazione di Andrea De Stefani e realizzata da Comunicare Organizzando, vuole raccontare al pubblico il regista in tutte le fasi della sua carriera, dagli esordi fino ai film più discussi e recenti, per un sorprendente ritratto che svela un Tinto Brass forse inedito ai più, sicuramente inaspettato per le nuove generazioni.

Nel percorso espositivo vi sono fotografie che ritraggono il regista sul set e con i tantissimi attori e collaboratori con i quali ha condiviso il suo mondo cinematografico, quali Alberto Sordi, Roberto Rossellini, Gigi Proietti, Franco Nero, Vanessa Redgrave, Peter O’Toole, Helen Mirren, Helmut Berger e Joris Ivens. Vi sono anche fotografie dell’archivio di famiglia di Tinto Brass, raccontando così le sue origini, dalle quali ha certamente appreso l’amore per l’arte e per l’immagine.

Suo nonno, Italico Brass, è stato un famoso pittore, ed è proprio al nonno che si deve il nome col quale Tinto Brass si è fatto conoscere al pubblico, poichè il vero nome di Tinto è Giovanni.

Tinto Brass (3)Questo “nomignolo” ha contagiato anche Carla Cipriani, assumendo il nome di Tinta, la quale divenne sua moglie, nonché strettissima e preziosa collaboratrice.

Tinto Brass nel 1957 si trasferisce a Parigi dove lavora per la Cinémathèque française come archivista e proiezionista. Ed è proprio in questo frangente che inizia a confrontarsi con i maestri della Nouvelle Vaguequali François Truffaut, Jean-Luc Godard, Jacques Rivette, Claude Chabrol e Éric Rohmer.

Qui conosce Joris Ivens che lo avvicina al montaggio e al cinema. Nello stesso periodo incontra anche Roberto Rossellini, collaborando al montaggio di L’India vista da Rossellini e al film Il Generale Della Rovere.

Tinto Brass esordisce come regista nel 1963 con il fim “Chi lavora è

perduto”, una pellicola con temi che riguardano il mondo del lavoro. Il film è  presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e gli causa i primi forti problemi con la censura.

Tinto Brass (4)Successivamente lavora con Dino De Laurentiis nel film ad episodi  “La mia signora” con protagonisti Alberto Sordi e Silvana Mangano. Realizza inoltre due cortometraggi commissionati da Umberto Eco, ovvero “Tempo Libero” e “Tempo lavorativo”.

Da Parigi a Londra, la carriera di Tinto Brass continua il suo corso, sperimentando tra vari linguaggi e generi, tra cui il noir, il western, la commedia ed il giallo, trovando però ancora molti ostacoli in Italia.

Nel 1971 vince il premio della giuria  come miglior film italiano alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con il film “La Vacanza”, interpretato da Franco Nero e Vanessa Redgrave.

Con gli anni ’80 arriva un nuovo corso cinematografico per Tinto Brass. Il regista inizia il ciclo di film in chiave erotica, deluso dagli ideali sessantottini di una rivoluzione ormai evaporata nel tempo, scegliendo quindi il linguaggio erotico come modo di esprimersi comprensibile a tutti.

Tinto Brass (6)Tra i film di maggior successo di quegli anni vi sono “La Chiave”, “Capriccio”, “Paprika” e “Monella”.

Nell’esposizione vi sono alcune fotografie tratte dai set di questi film, costumi di scena e manifesti di locandine d’epoca.

In mostra vi sono anche bozzetti di costumi di scena, scenografie teatrali, articoli di giornali e le tavole originali dello storyboard di Guido Crepax per il film “Col cuore in gola”, frutto della collaborazione tra i due.

Nel 2002 la Cinémathèque française dedica al regista la rassegna

Tinto Brass (7)“Eloge de la chair” (Elogio della carne), con la proiezione di suoi dieci film, mentre nel 2009 la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia gli rende omaggio con una rassegna proiettando sia alcuni suoi film realizzati in gioventù e sia film realizzati più recentemente.

All’interno della mostra vi sono anche alcuni stralci del documentario “Istintobrass” realizzato nel 2013 dal regista Massimiliano Zanin e presentato alla 70° Mostra del Cinema di Venezia.

Un “insolito” Tinto Brass che vi sorprenderà ancora una volta con il suo percorso cinematografico che ha saputo raccogliere, con estrema libertà, l’essenza della vita.

La mostra è ad ingresso libero.

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