Antonio Ligabue in mostra

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Al Complesso del Vittoriano la mostra con le opere di Antonio Ligabue, aperta fino all'8 Gennaio 2017.

ligabueL’Ala Brasini del Complesso del Vittoriano ospita la mostra dedicata ad Antonio Ligabue, l’artista che con il suo talento è riuscito a raggiungere un’espressione pittorica espressionista emozionale ed intrisa di una sensibilità che ha permesso al pittore di conquistare una propria identità pittorica.

Ligabue nasce a Zurigo nel 1889, da madre italiana. Nel 1929 conosce Renato Marino Mazzacurati, artista della Scuola Romana ed esponente di correnti artistiche quali il cubismo, l’espressionismo e il realismo. Grazie a Mazzacurati, Ligabue impara ad utilizzare i colori a olio, valorizzando ancora di più il suo straordinario talento.

Ligabue è un autodidatta e la sua straordinaria memoria gli ha permesso di ricreare le sue tele semplicemente guardando anche una sola volta i soggetti che raffigurava. Il suo straordinario talento, seppur inizialmente un po’ ostracizzato, è stato finalmente riconosciuto da critici d’arte ed appassionati.

ligabueQuesta esposizione vuole dunque porre in risalto quelle doti pittoriche e quei capolavori che ormai sono noti a tutti, attraverso un percorso complessivo di 100 opere, tra dipinti e sculture. Il percorso espositivo si snoda in tre sezioni, identificate con il periodo storico in cui sono state realizzate. La prima sezione è composta da opere realizzate tra 1928 e il 1939, la seconda tra 1939 e il 1952 e la terza tra il 1952 e il 1962.

I suoi dipinti sono l’espressione dello stupore di chi scopre come per la prima volta il mondo, ove sono raffigurati animali selvatici in continua lotta pena la sopravvivenza, ma anche animali domestici e scene di vita in campagna che rappresentavano per Ligabue, attimi di pace e tranquillità. A questi splendidi dipinti, ove i maculati delle tigri o dei leopardi sono riprodotti in modo quasi maniacale, susseguono numerosi autoritratti dell’artista. Autoritratti che hanno la valenza di indicare il suo essere, la sua persona, nell’identificarsi in un essere umano pensante, un essere umano che prova emozioni, per contrastare così tutto il suo tormento e l’amarezza derivata dall’ostilità e l’incomprensione che ha subito l’artista nel corso degli anni in vita.

ligabueLa prima sezione della mostra è caratterizzata da opere con una composizione grafica centrale e molto semplici, con pochi elementi di vegetazioni e deboli elementi cromatici, ma si evidenza sin da subito il soggetto preferito dal Ligabue, ovvero gli animali. Tra queste opere compaiono Caccia grossa del 1929,  Leopardo con gazzelle del 1928-1929 e Tacchini con paesaggio (1934-1936).

Nella seconda sezione invece sia il colore che gli elementi grafici sono più decisi e complessi, ove le tonalità calde prevalgono. Rosso, arancione, ma anche blu miscelato al verde e giallo, arricchiscono i dipinti di questo periodo. In questo periodo si manifesta ancora di più il tema legato agli animali, soprattutto alla lotta per la sopravvivenza, come Aquila con volpe del 1949-1950.

ligabueNell’ultima sezione sono gli autoritratti che prevalgono, in special modo Autoritratto con berretto da motociclista del 1954-1955, nei quali Ligabue vuole affermare la sua identità sia come uomo che come artista. Di questo periodo sono anche le opere Autoritratto con moto, cavalletto e paesaggio del 1953-1954 e Vedova nera con volatile del 1955-1956.

Numerose anche le sculture in bronzo che raffigurano sempre degli animali, come il Lupo Siberiano (1936) e molti altri. Originariamente, le sculture realizzate dal Ligabue sono di materiale raccolto sugli argini del fiume; solo successivamente furono create delle riproduzioni in bronzo, ma non direttamente dell’artista.

ligabueNel percorso espositivo vi è spazio anche per disegni ed incisioni, come Mammuth (1952-1962), Sulki (1952-1962) e Autoritratto con berretto da fantino (1962),

L’ingresso all‘Ala Brasini invece pone in evidenza le vicende che hanno caratterizzato la vita tormentata dell’artista, il quale ha trascorso purtroppo anche molti momenti drammatici, ma che al contempo (forse) hanno contribuito a renderlo  uno dei più rilevanti artisti del Novecento.

ligabueLa mostra è realizzata sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano e con il patrocinio della Regione Lazio, Roma Capitale e Fondazione Federico II Palermo, promossa dalla Fondazione Museo Antonio Ligabue di Gualtieri e dal Comune di Gualtieri, curata da Sandro Parmiggiani, direttore della stessa Fondazione e da Sergio Negri, presidente del comitato scientifico, con l’organizzazione generale di Arthemisia Group e C.O.R. Creare-organizzare-realizzare.

La mostra è aperta al pubblico fino all’8 Gennaio 2017.

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