Titolo: Cari Mora
Autore:Thomas Harris
Traduttore: Luca Fusari, Sara Prencipe
Editore: Mondadori
Data di uscita: 21 maggio 2019
Pagine:235
TRAMA: Venticinque milioni di dollari in lingotti d’oro appartenuti a Pablo Escobar sono sepolti in una grande e misteriosa villa nella baia di Miami Beach. Il bottino fa gola a molti, gente senza scrupoli che tiene d’occhio la casa. Primo tra tutti Hans-Peter Schneider, un uomo perverso e pericoloso che vive delle fantasie malate di altri uomini ricchi. Cari Mora è una ragazza colombiana di venticinque anni con un passato drammatico, scampata alla violenza del suo paese. È l’unica persona ad aver accettato di fare la custode di quella villa; la sola a non temere le voci inquietanti che circolano su quel luogo. Bella e coraggiosa, è la preda perfetta per Hans-Peter, che nel frattempo ha affittato la villa per cercare di mettere le mani sul tesoro di Escobar. E sulla ragazza. Ma Cari Mora ha doti sorprendenti, un’intelligenza fuori dal comune e innanzitutto è una sopravvissuta. Nessuno scrittore contemporaneo è mai riuscito a evocare nei lettori in modo tanto vivido e terrificante quei mostri annidati nelle crepe sottili che si creano tra il desiderio dell’uomo e la sopravvivenza della donna.
Thomas Harris torna al suo pubblico dopo tredici anni di silenzio letterario e lo fa con questo inquietate e allucinante thriller; la storia è inquietante in ogni sua implicazione, è inquietante la protagonista bellissima e agguerrita ex bambina soldato colombiana, sono inquietanti i cattivi e uno in particolare perché spietato e ossessionato dalla protagonista che intende trasformare in una macabra opera d’arte vivente al servizio (sessuale e non solo) di un suo cliente dai gusti alquanto discutibili quanto cannibali.
Il cannibalismo sembra in qualche modo ossessionare lo scrittore, anche se in questo libro in modo meno prorompente che in passato (vedi il silenzio degli innocenti e Hannibal), come anche un certo gusto per alcuni risvolti macabri ad esempio Il traffico di organi o la cremazione liquida (di cui ignoravo completamente l’esistenza) di cui il protagonista negativo possiede una versione “portatile”.
Libro ben scritto e molto coinvolgente, scrittura fluida e scorrevole e molto intrigante, ben strutturata la trama e ben delineati i personaggi.
La storia è scorrevole e mai ridondante ma in alcuni passaggi è un po’ troppo sopra le righe, sia per la violenza nelle descrizioni che per le implicazioni romantiche di alcune vicende, in poche parole il romanzo in alcuni risvolti è poco credibile, ma nel contesto è un bel romanzo, relativamente “corto” visti i precedenti libri di questo autore, lo trovo molto sintetico quindi più godibile nella sua interezza.
Il finale lo trovo un po’ troppo rocambolesco e anacronistico ma tutto sommato è perfetto così.