CHE COS’E’ L’AMOR… SECONDO ALESSIA DI PASQUALE

Tre serate di pienone per gli allievi della Teatro in Testa

ALESSIA DI PASQUALE – CHE COS’E’ L’AMOR

Compagnia Teatro in Testa

Regia Alessia Di Pasquale

Con Paola Carlizza, Raffaella Fornari, David Gioacchini, Massimiliano Guerini, Chiara Innamorati, Laura Lucibello, Maria Merlino, Antonella Merola, Rosa Messina, Silvia Moisei, Pietro Ortensi, Alessia Prodan, Tania Ruggeri, Milena Scoccimarro, Paola Tamburrino

Teatro Studio Altrove, Roma, dal 14 al 16 giugno 2019

 

Bella domanda: cos’è l’amor? La croce e delizia dell’esistenza umana, lo zucchero, il sale ma talvolta anche il veleno delle nostre giornate… quell’entità astratta che si materializza in tantissime forme, non solo quella tra partners veri e propri, ma qui parliamo anche di amore materno e di sentimenti forti in genere.

Alessia Di Pasquale, al secondo anno di crescita col suo gruppo, fa un pieno di ironia e assembla persone e generi molto diversi tra loro incastonandoli sotto il denominatore comune di questo fantomatico amore, questo parolone usato e spesso abusato, mettendone a nudo forze e debolezze.

La scena, nonostante lo spazio ridotto, è molto intelligentemente suddivisa in tre ambienti diversi, all’interno dei quali si destreggiano benissimo di volta in volta gli interpreti, anche con pochi oggetti e una scenografia a dir poco minimale.

Si comincia con quattro ragazze che durante una partita a carte (s)parlano della padrona di casa e delle sue beghe sentimentali, poi si passa alla quasi nonna in trepidante attesa della nascita del nipotino, e qui più che di amore si parla quasi di panico, alla coppietta innamoratissima che presto finisce a lancio di oggetti verso il marito cornificatore (potevano mancare le corna laddove si parla di amore?), agli appuntamenti mancati, insomma ci sono tutti i piccoli risvolti dell’amore, e non solo quelli idilliaci.

Per citare qualcosa, pur senza nulla togliere a tutti gli altri, mi ha colpito il micromonologo di Milena Scoccimarro nel suo romanesco un pò ibrido non essendo lei una romana doc, abilissima nel suo sfogo di donna delusa, che per lungo tempo si è presa tutte le colpe (ovviamente per amore) ma che poi finalmente apre gli occhi; oppure Alessia Prodan e David Gioacchini piccioncini innamorati stravolti dalla nascita di un figlio che priva lui dell’antica libertà, mentre lei ormai è tutta noccioline e bimbo, davanti alla tv; oppure ancora Antonella Merola in attesa di diventare nonna con mille dubbi e mille paure di “non piacere” al nascituro, in una scena di “ordinaria disperazione”. Molto abile anche Rosa Messina, single felice e innamorata soprattutto delle cibarie, oppure ancora lo stesso David Gioacchini già citato, in veste di “traditore”, con le sue colpe messe a nudo spietatamente da un impertinente senzatetto (Pietro Ortensi), ma davvero neanche sforzandomi riesco a trovare un qualche vuoto o una qualche mancanza in nessuno degli altri interpreti, e dunque li unisco tutti in un gigantesco applauso virtuale, insieme alla mente dell’operazione Alessia Di Pasquale, autrice del testo e di una regia molto attenta e curata.

Alessandro Tozzi

 

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