CULT KILLER

Regista: Jon Keeyes
Genere: Thriller
Anno: 2024
Paese: USA
Durata: 145 min
Data di uscita: 11 luglio 2024
Distribuzione: Medusa Film

Trama: Alla morte del celebre investigatore privato Mikeal Tallini, ucciso da una misteriosa ragazza in nero, la detective Cassie Holt, anni prima salvata dall’alcolismo proprio da Tallini, comincia a indagare sulla vicenda e scopre un intricato caso di abusi sessuali perpetrato da un gruppo di aristocratici irlandesi. Chi è dunque la serial killer che sta facendo piazza pulita di rampolli e avvocati, e che in realtà ha ucciso Tallini per errore? E cosa unisce la detective e la sua preda, visto che poco dopo l’inizio delle indagini le due inaspettatamente si alleano?

Film decisamente per stomaci forti.

La storia definirla thriller è un po’ riduttivo, la definirei più un noir con risvolti thriller.

In questo film ho ritrovato le atmosfere noir di Dalia nera (mi riferisco al libro di Ellroy e in parte anche al film) e le implicazioni sadomaso (intuibili ma mai appresentate esplicitamente) di histoire d’O (anche qui mi riferisco più al libro che al film).

Antonio Banderas appare come mentore della protagonista all’inizio del film e in qualche flashback durante il film, perché in realtà la protagonista è l’investigatrice Cassie Holt affiancata dalla psicopatica assassina Jamie Douglas.

Le inquadrature e le situazioni ricordano molto la regia di Brian De Palma ultima maniera.

La storia è frenetica e intricata e al tempo stesso molto cruenta, dove accade tutto e il contrario di tutto, dove i personaggi non sono mai quello che sembrano e cambiano pelle all’occorrenza.

Le due protagoniste/antagoniste inizialmente si danno la caccia a vicenda per poi realizzare che sono molto più simili di quanto non ammettano neanche a loro stesse, e creano una strana alleanza che nel tempo darà i suoi frutti.

Inutile scavare a fondo sulla psicologia dei personaggi, che risulta abbastanza lineare; l’ex alcolizzata salvata dall’investigatore (Banderas) e trasformata in professionista implacabile (Alice Eve) e la serial killer che elimina sistematicamente e con inaudita violenza ad uno ad uno i responsabili dei suoi traumi (Shelley Hennig), condividono il ricordo delle violenze subite e il flirt con la morte: una ha saputo tornare in vita seppur faticosamente e con l’aiuto del suo mentore (l’investigatrice), l’altra (la serial killer) non ha potuto contare sull’aiuto di nessuno e ha abbracciato il mostro che le hanno scatenato dentro.

La trama è piuttosto semplice, tutto inizia da un errore commesso dalla serial killer che uccide per errore Mikeal Tallini (Banderas) e scoperchia un vaso di Pandora fatto di ricchi debosciati, avvocati conniventi e faccendieri spietati, dove tutto gira intorno al denaro e a quello che può comprare, anche la vita di ragazze inconsapevoli usate a puro scopo di divertimento non importa quanto sadico, immorale e illegale.

L’ambientazione è cupa, il finale è in parte prevedibile.

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