Palazzo Incontro, 21 Maggio 2012, Roma
La mostra fotografica allestita presso il Palazzo Incontro è dedicata alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, scomparsi vent’anni fa in seguito agli attentati di Capaci e di Via D’Amelio.
La mostra fotografica è stata inaugurata dal Presidente della Provincia Nicola Zingaretti, con la partecipazione di Don Luigi Ciotti, i quali hanno sottolineato l’importanza di ricordare gli accadimenti, le persone coinvolte, la lotta per la giustizia e la legalità, per una Italia libera dalle mafie.
Le fotografie sono accompagnate dalla cronologia degli avvenimenti più importanti che hanno nel bene e nel male, caratterizzato la storia d’Italia, dal secondo dopo guerra fino ai giorni nostri. Immagini e scritti, raccolti da giornalisti e scrittori, che sono diventati parte integrante della lotta alla mafia, finendo talvolta anche loro stessi vittima di questa ignobile piaga.
Oltre alle foto di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, immortalati sia durante il loro percorso lavorativo e di vita, sia durante le tragiche vicende della loro scomparsa, vi sono raffigurate scene di dolore, scene di vittoria per l’arresto di pericolosi capi mafia, scene di rabbia e scene di coraggio e speranza, come quella di una bambina che mostra la foto di una piccola vittima della mafia, senza paura.
La mostra fotografica è affiancata dal ciclo di “Lezioni civili” che si tengono fino al 18 Luglio 2012. Una serie di lezioni diverse, ove partecipano giornalisti, scrittori, registi e tutte quelle persone che si occupano personalmente di questo delicatissimo tema, in prima persona.
Un ciclo che si avvia con la presentazione del film e del libro “Uomini soli”, un documentario inedito di Attilio Bolzoni, per la regia di Paolo Santolini.
Le lezioni civili trattano del “Metodo Falcone. Storia di un pool investigativo”, di Pio La Torre e il Generale Carlo Alberto Della Chiesa, delle inchieste sulla Piovra e del suo sistema mafioso di omicidi, di De Mauro, Impastato e Siani giornalisti morti per aver raccontato la cronaca di altrettanti fatti tragici, delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, delle donne d’onore e delle donne “disonorate” che hanno avuto il coraggio di denunciare e uscire da una vita da incubo, di come sia importante fare informazione e di quanto al contempo sia difficile fare informazione.
Le “Lezioni civili” sono inoltre un’occasione per raccogliere fondi finalizzati allo start up della cooperativa sociale “Le terre di Rosario Livatino – Libera Terra di Agrigento”, con l’obiettivo di gestire i beni posti sotto sequestro dal Giudice Rosario Livatino (ucciso nel 1990) e poi definitivamente confiscati nel Comune di Nato, in provincia di Agrigento.
“La mafia non è invincibile”, scriveva Giovanni Falcone su Micromega nel 1990.
Questa mostra ed il ciclo delle “Lezioni civili” vogliono ricordarlo e trasmetterlo a tutti.