Autore: Alessandro Pagani
Titolo: Perchè non cento?
Casa Editrice: Alter Ego / Augh – ISBN 9788893430005
Prefazione: Vincenza Fava
Genere: Poesia
Periodo: Contemporaneo:
Stile: Poesia pseudo-sperimentale
Prezzo: Euro 9,90
“Perchè non cento?” è la tua raccolta di poesie, tra giochi di parole, le intuizioni enigmistiche, le rime e le assonanze, i doppi sensi, senza mai dimenticare versi scritti in libertà su temi attuali e diversi.
Come nasce questo progetto?
Ho iniziato a pensare alla scrittura del libro spinto dall’interesse dei lettori del primo libretto autoprodotto “Le domande improponibili“, dove ho cercato di unire l’enigmistica ai grandi e piccoli quesiti della vita, rivisitati dal mio punto di vista più comico e grottesco.
Da qui il pretesto ad usare la stessa tecnica nelle mie poesie.
Con questo libro cerchi inoltre di giocare e sperimentare con le parole. Non solo dunque pura poesia, ma qualcosa di più audace. Come descriveresti dunque il tuo libro con pochissime parole?
Credo che ogni opera letteraria debba possedere una parte d’esperienza del trascorso, ma soprattutto qualcosa di nuovo e particolare che renda la stessa libera da limitazioni legate al passato e al troppo accademico; in questo la poesia moderna deve sapere sviluppare altre forme di scrittura, libere e senza vincoli pregiudiziali: ed è quello che ho cercato di fare.
Qual è la poesia o il pensiero racchiuso in questo libro più significativo per te? O magari meno “intuitivo”, che cela un mistero, rispetto a chi legge?
Domanda difficile perchè le sensazioni cambiano con il passare del tempo.
“Ah lì c’è Alice” mi ha fatto scoprire che si poteva anche giocare con la poesia, “Viottoli di luce” perchè è un ricordo legato a mia sorella, le ombre che si spengono nel silenzio sono le nostre.
Quando ti avvicini alla poesia?
O forse è la poesia che si è avvicinate a me? Direi che non c’è un momento particolare, quello che ci circonda, se visto con animo puro, è già poesia.
Quali sono i poeti che ti hanno ispirato o ai quali cerchi di “rubare” qualche parola?
Adoro tutta la poesia. Mi piace in particolare la letteratura spagnola e quella proveniente dall’America latina, il dolce stilnovo italiano, Quasimodo, Leopardi, Ungaretti, Montale, e tantissimi altri autori da tutto il mondo, anche se però ho avuto grandi illuminazioni dai poeti della Beat Generation, che pur innovandosi come stile di linguaggio, sono riusciti a rimanere vicino ai pensieri generazionali di quel tempo.
Adesso i miei nuovi maestri sono Marcello Marchesi, Stefano Bartezzaghi, Daniele Luttazzi e Bergonzoni.
Che valore ha al giorno d’oggi la poesia?
Mi piacerebbe saper rispondere in modo esaustivo, ma credo una risposta oggi non ci sia.
La poesia rimane una delle forme d’arte più alta, una delle attività umane più importanti che vanno ad arricchire qualsiasi cultura nel mondo.
Purtroppo la ricerca intesa come scoperta, interpretazione e revisione del mondo che ci circonda, penso non sia più fonte d’interesse per la maggior parte delle persone, così la poesia rischia di diventare un prodotto di nicchia, a meno che non ci si renda conto di quanto sia ancora importante nella formazione del patrimonio di conoscenze di ognuno.
Sei inoltre anche musicista. Esserlo ti ha aiutato a creare una sorta di musicalità nelle tue composizioni poetiche?
La poesia possiede fin dalla sua nascita musicalità all’interno del suo significato semantico legato ai fonemi e al loro suono.
Quindi il fatto di essere polistrumentista ha certamente facilitato questo tipo di scrittura: ovvero un pò cadenzato, a volte melodico, spesso ritmico, e nei finali in crescendo.
Poesia e musica comunque sono sempre stati due linguaggi strettamente uniti tra di loro. Con quale poeta o quale musicista ti piacerebbe poter dialogare e comporre poesie?
Con Ennio Morricone potrei scrivere poesie per un milione di films da lui orchestrati.
Ci saranno degli promozionali dove i lettori potranno conoscere più da vicino te e le tue opere?
Ho presentato il libro Sabato 7 Maggio alla Libreria Alis di Campi Bisenzio in provincia di Firenze; sono poi previste apparizioni su giornali letterari sia in forma cartacea che online.
A quali altri progetti stai lavorando?
Ho già iniziato a scrivere alcune composizioni lavorando ancora di più sui giochi di parole; proprio per questo cerco di fare tesoro d’ogni parola che mi accompagna durante le giornate, perchè potrebbe diventare un nuovo scioglilingua, una rima, una sciarada oppure un altro anagramma dentro una poesia.
E poi il nuovo disco della mia band, Stolen Apple, che s’intitolerà “Trenches“, in uscita a Luglio 2016.
Biografia
Alessandro Pagani è nato nel 1964 a Firenze.
Appassionato di poesia da sempre, ha fatto parte negli anni ’80 del movimento artistico underground fiorentino “Pat Pat Recorder“. Nel 1988 inizia un percorso come musicista con svariati gruppi tra i quali gli Stropharia Merdaria, i Parce Qu’Il Est Triste, gli Hypersonics (con cui ha partecipato ad Arezzo Wave), i Subterraneans e successivamente con i Valvola, insieme ai quali fonda l’etichetta discografica Shado Records. Attualmente è batterista della desert rock band Stolen Apple.
Perchè non cento? edito da Alter Ego, è la sua prima pubblicazione, dopo il libretto autoprodotto del 2011 “Le Domande Improponibili” (tutto quello che avreste voluto sapere sulle risposte, e non avete mai osato chiedere).