Intervista ad Anto

Anto
Anto è un giovanissimo autore italiano, cantante e chitarrista, con una sfrenata passione per il rock. Il suo ultimo EP si intitola “Broken Whisper”.

AntoAnto si appassiona alla musica sin dalla tenera età. In che modo ti sei avvicinato alla musica?
La passione per la musica è nata in modo inconsapevole.

Restavo ore ad ascoltarla, a cantarla, alle scuole medie ho partecipato sempre ad attività che hanno visto la musica coinvolta (come ad esempio il teatro) ma, la consapevolezza che la musica fosse già una parte fondamentale del mio carattere e del mio essere, l’ho realizzata a distanza di qualche anno, ripensando a un sentiero che avevo già iniziato a percorrere senza rendermene conto.

Un talento musicale che si intreccia talvolta anche con la scrittura. Come nasce il racconto “Dove le piume si posano“?
Ho sempre amato scrivere sin da quando ne ho ricordo.

Una mattina mi sono semplicemente svegliato, mi sono seduto davanti a un pezzo di carta e ho iniziato a scrivere questa storia che, sotto alcuni aspetti, posso affermare sia del tutto autobiografica.

Con la band Summerline, firmi un contratto con il prestigioso studio tedesco “House of Music Entertainment”, collaborando inoltre con il regista Robert Broellochs, il quale ha girato anche i video per “The Cure” e “Melanie C” tra i tanti, per le riprese del video di “Shadows of Darkness”, canzone che entra a far parte della colonna sonora del film “God Smoked”. Quanto ti ha arricchito questa esperienza?
L’esperienza in Germania è stata una delle esperienze più importanti della mia vita fino ad ora.

Mi ha cambiato profondamente da qualsiasi punto di vista sia dal lato artistico che sotto il profilo umano e professionale.

Inoltre viaggiare e scoprire un tipo di cultura che, nonostante non sia così distante da noi, ha profonde sfaccettature e differenze rispetto alla nostra, mi ha fatto crescere molto.

Lavorare con professionisti di questo calibro è stata una sensazione indescrivibile, mi sono sentito davvero a casa.

Anto nel 2010, dopo lo scioglimento della band, decide di intraprendere la carriera da solista. Questa decisione è dovuta a questo episodio o già vi era in te questo desiderio?
Tutto ciò che voglio fare e che ho sempre voluto fare nella mia vita è di lavorare con e per la musica. In una band o da solista, l’unico mio obiettivo è sempre stato questo.

Hai all’attivo 4 EP e diversi singoli. A quando un disco completo?
Whisper My Name” e “Broken Pieces” li ho racchiusi insieme in un unico EP dal titolo “Broken Whispers” scaricabile e ascoltabile in streaming su diversi store online (quali iTunes, Spotify, Google Play) assieme al mio ultimo singolo “Don’t Give a Damn” presente sugli stessi store.

Autumn Leaves” invece è più una raccolta di soundtracks.

Essendo appassionato di cinema, mi sono sempre spinto verso questo altro “mondo” che vede la musica e il cinema profondamente connessi.

Non saprei dire quando registrerò un album completo. Registrare un intero disco composto da dieci o più tracce richiede moltissimo tempo per la sua produzione, quindi per il momento preferisco scrivere dei “frammenti” di chi sono e presentarli subito alle persone che mi seguono.

Qual è la canzone che più ti rappresenta?
E’ difficile dire quale canzone possa rappresentarci.

Credo che ogni momento della nostra vita sia rappresentato da una canzone diversa. Questo è dovuto al fatto che crescendo e maturando, il mondo stesso appare diverso ai nostri occhi.

Posso dire che le canzoni che mi hanno segnato molto sono state Iris dei Goo Goo Dolls, Time of Your Life dei Green Day, Smell Like Teen Spirit dei Nirvana e… sì, sono davvero troppe da elencare!

Nasci nella provincia di Milano, un pò la patria della musica in Italia. Quale palco ti piacerebbe calcare?
Onestamente non saprei dire se Milano sia la patria della musica in Italia, però mi piacerebbe molto suonare al Datch Forum di Assago.

E’ uno dei miei mille sogni nel cassetto, forse perchè sono sempre andato come fan a vedere altri artisti suonare e quindi vorrei provare la sensazione di invertire i ruoli.

Quali sono gli artisti che in qualche modo influenzano la tua musica?
Solitamente cerco sempre di scrivere attingendo dalle mie esperienze e cercando il sound giusto che possano esprimere quel determinato momento o sentimento che ho vissuto.

Più che un’artista, credo che siano i compositori di colonne sonore che influenzano la mia musica, quali Thomas Newman, Hans Zimmer, e James Horner.

Progetti futuri?
Vorrei viaggiare molto, portare la mia musica in diverse parti d’Europa ed arrivare oltreoceano non solo virtualmente grazie ai nuovi media e social network, ma anche fisicamente.

Vorrei continuare ad emozionarmi ed emozionare nel modo più profondo e intimo possibile, in modo folle e delirante, senza regole e confini.

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