IVAN COTRONEO

“Un bacio” : dal libro al film. Una storia di denuncia, un inno alla libertà.

Il giorno 4 aprile, presso il cinema Multisala Maestoso di Campobasso, ha fatto tappa il regista/scrittore Ivan Cotroneo per presentare il suo libro “Un bacio” e l’omonimo film, in sala dal 31 marzo. Il tutto è stato organizzato dall’Unione Lettori Italiani di Campobasso per il progetto “Scrivere per il cinema” con la direzione di Brunella Santoli.

Una sala gremita di persone, anche oltre il limite, ha accolto con molto entusiasmo l’arrivo di Cotroneo. Il pubblico era composto perlopiù di giovani adolescenti, i diretti interessati ai temi trattati: il bullismo, l’omofobia, l’amicizia, le differenze.ivan2à

Il giorno dopo, presso il liceo scientifico A. Romita di Campobasso, Ivan Cotroneo ha incontrato 6 classi, di I° e di II°, per parlare del libro e dei vari problemi che il bullismo comporta.

Il libro è stato pubblicato nel 2010 ed è tratto da avvenimenti realmente accaduti in America, nello specifico l’uccisione di un quindicenne americano nel 2008 in una scuola californiana “reo” di aver corteggiato un altro ragazzo.

Nel libro, molto semplice da leggere, scritto senza un linguaggio ricercato proprio per il pubblico a cui è rivolto, si mettono due generazioni a confronto: un ragazzo, Lorenzo, omosessuale, ed una donna, l’insegnante Elena, omosessuale anche lei, che soffrono in silenzio ed in solitudine. Ed è proprio la solitudine che causa il tragico epilogo.

Lo sfondo del libro, così come quello del film, liberamente tratto da libro, è una scuola che rappresenta la società contemporanea superficiale che non capisce, o non vuol capire, i sentimenti delle persone, una società che etichetta tutti basandosi sull’apparenza, una società abbastanza omofoba da non accettare le diversità, qualunque esse siano.

Ivan Cotroneo
Ivan Cotroneo

I personaggi del libro sono 3, così come quelli del film, ma non coincidenti: nel libro è presente Lorenzo, l’insegnante Elena e il “ritardato” Antonio, nel film, invece, troviamo sia Lorenzo che Antonio ma, al posto dell’insegnante, è presente una nuova figura: Blu, una ragazza considerata da tutti una “facile” che subisce una violenza e decide di denunciarla.

Lorenzo, omosessuale dichiarato, che “si tinge le unghie, si mette il rossetto e si veste strano” e che si innamora di Antonio.

Antonio vive una situazione particolare, ha paura della diversità e Cotroneo contrappone la sua figura al fratello scomparso in un incidente, un ragazzo bello e forte, che, a differenza di lui, sparava benissimo e aiutava il padre nel lavoro. Un fratello morto, ma sempre presente in Antonio, un vero uomo.ivan3

Quel « bacio » dato (Lorenzo ad Antonio) porta ad un finale inaspettato e rappresenta la chiave di tutto: l’omofobia, il bullismo, la non accettazione dell’altro che portano, inevitabilmente, alla morte. La morte che non necessariamente deve essere fisica, ma, come spesso accade, le vittime di bullismo, gli emarginati, i presi in giro, si chiudono in loro stessi per paura, paura di essere « colpevoli » perché sono diversi da ciò che lo standard ( ???) richiede, allora muoiono dentro, si ritrovano soli e allontanano tutti e qualunque possibilità di trovare una soluzione alla solitudine.

Questo film, come dicono tanti a gran voce, e come dice lo stesso Cotroneo, dovrebbe essere visto da tutti, adolescenti e genitori, perché bisogna comprendere che non esiste il “diverso” e che il bullismo porta a gravi conseguenze. Potrebbe sembrare banale scrivere che si “è scoperta l’acqua calda” ma non è così. A parole siamo tutti bravi, condanniamo tutti (guarda caso però sempre gli altri) quelli che si comportano da bulli, guardiamo sempre la pagliuzza nell’occhio dell’altro, del figlio dell’altro e, spesso, non ci soffermiamo a guardare la trave che abbiamo nei nostri occhi, negli occhi nei nostri figli. Gli stessi adolescenti bulletti definiscono il bullissimo uno sbaglio e poi si ritrovano il giorno dopo a scuola a schernire un compagno di classe per qualunque, stupido, motivo. Le nuove generazioni hanno peggiorato le situazioni dandosi anche al cyber bullismo, non più solo in classe, nei bagni della scuola, ma ormai gli attacchi sono sempre più frequenti anche sui social network e lo si evince anche dall’aumento di suicidi dovuti proprio alla “vergogna”, una vergogna inculcata dalla “massa” (di imbecilli) che per essere “fighetti” prendono in giro il gay di turno, la/il secchiona/e di turno, il/la meno bello/a di turno (sempre basandosi su standard che la NOSTRA società considera tali), la/il grassa/o di turno non curandosi di ciò che questo può provocare nel presente e in futuro. E la paura a parlarne con i genitori, con i compagni, con gli insegnati fa il resto.

Cotroneo, nel suo “piccolo”, cerca di portare questo messaggio: NON TACETE. Con l’ashtag #lamiciziatisalva prova ad invogliare tutti a parlarne e se il suo messaggio riesce ad arrivare anche solo ad una sola persona che, grazie a questo, si “salva”, Cotroneo ha raggiunto egregiamente il suo scopo!

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