DATA USCITA: 09 novembre 2016
GENERE: Biografico , Drammatico
ANNO: 2016
REGIA: Michael Grandage
ATTORI: Colin Firth, Jude Law, Nicole Kidman, Guy Pearce, Laura Linney, Dominic West, Vanessa Kirby
SCENEGGIATURA: John Logan
FOTOGRAFIA: Ben Davis
MONTAGGIO: Chris Dickens
PRODUZIONE: Desert Wolf Productions, Michael Grandage Company, Riverstone Pictures
DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures
PAESE: Gran Bretagna, USA
DURATA: 104 Min
Qualunque aspirante scrittore/editore (ma anche chi è già affermato) non può non vedere il film Genius.
Tratto da una storia vera, racconta una parte della vita di Thomas Wolfe.
Racconta dell’amicizia tra lo scrittore Wolfe (Jude Law) e Maxwell Perkins (Colin Firth), il più famoso curatore editoriale dell’epoca che scoprì scrittori illustri come F.S. Fitzgerald e Ernest Hemingway.
Wolfe, bistrattato da tutte le case editrici, riceve considerazione solo dalla Scribner’s Sons il cui editore capo è proprio Maxwell Perkins, padre di cinque figlie, con una moglie accondiscendente, come l’epoca richiedeva,e uomo generoso.
La calma di Maxwell nel film si contrappone proprio al carattere esagitato, alla frenesia, all’iperattività e all’essere libertino di Thomas Wolfe.
La vita dell’editore, abbastanza monotona, si divide tra le letture dei vari romanzi che finiscono sulla sua scrivania ed il treno che tutti i giorni, alla stessa ora, lo riporta tra le sue mura domestiche dove conduce una vita pacifica. Una cosa che risalta agli occhi è la presenza costante del cappello, non lo toglie mai, neanche a tavola.
Questa monotonia viene interrotta proprio dall’arrivo di Wolfe, promettente scrittore.
Wolfe è considerato “genio” dalla critica dell’epoca dopo l’uscita del suo primo libro “Angelo, guarda al passato”, un libro inizialmente di migliaia di pagine ridotte a poche centinaia grazie ai consigli dell’editore.
Dopo il primo successo Wolfe scrive un altro libro, ma il dono della sintesi proprio non ce l’ha, è lungo ancora più del primo e, insieme a Perkins, ci impiegano più di un anno per ridurlo a poche centinaia di pagine. Per fare ciò cominciano a frequentarsi assiduamente, lavorano anche la sera, il treno che sempre prendeva Perkins, comincia a non prenderlo più.
Le rispettive mogli (Nicole Kidman, moglie di Wolfe e Laura Linney moglie di Perkins) cominciano a risentirne di questa situazione.
L’amicizia tra i due provoca non molti problemi in famiglia, anche Wolfe ha due figli, ma non se ne ha evidenza nel film, se non in una scena dove fa la comparsa la figlia femmina, ma viene toccato molto il rapporto con la moglie, manipolatrice, che lo vuole a tutti i costi ed è totalmente dipendente da lui fino a (far finta di) tentare il suicidio perché non più considerata.
La moglie di Perkins invece è molto più pacata, soffre in silenzio e si ribella con calma, ma nulla possono queste donne contro il carattere egocentrico e ribelle di Wolfe che tutto trascina a sé.
Dopo tanti mesi, finalmente, esce il secondo libro di Wolfe, “Il fiume e il tempo”, titolo cambiato, inizialmente sarebbe dovuto essere Lost. Anche in questo caso la critica è molto positiva tanto da appellarlo di nuovo “genio”.
Wolfe riconosce che gran parte del merito è dovuto proprio al lavoro dell’editore suo amico,è talmente tanto riconoscente da dedicargli il secondo libro.
Come la storia racconta, il finale è tragico ed è proprio nel ricevere una lettera da parte di Wolfe , dopo la sua stessa morte, che Perkins, per l’unica volta nel film, si toglie il cappello.
Firth ha un ruolo molto adatto a lui, incarna egregiamente il rigore morale e fisico, Law risulta bravissimo nell’incarnare l’esagitato Wolfe.
Viene molto ricalcata l’importanza del ruolo dell’editore, quasi visto come un “ghost writer” che riesce a far in modo di riadattare il romanzo basandosi sui propri gusti, rischiando di sbagliare e consapevole che ciò che fa può essere un errore.
Viene rappresentato bene un momento storico ricco di idee e di grandissimi talenti valorizzato da giuste persone.
Un film molto piacevole da vedere.