LO SCALARE

Sicuramente avrete visto al negozio di acquari questi pesci famosissimi per le loro lunghe pinne e i colori chiari o marmorizzati; appena acquistati spesso hanno la dimensione di una moneta da 1 euro ma ben presto con le cure adeguate arrivano a raggiungere dimensioni considerevoli (circa 15 cm di diametro solo il corpo).

Purtroppo gli scalari non sono pesci adatti ai principianti, bisogna considerare l’ampiezza della vasca atta ad accoglierli, io direi almeno 150 litri, quindi una vasca di almeno 70cm di lunghezza e almeno 50cm di altezza altrimenti si rovinerebbero le pinne; altra cosa da considerare è che sono pesci che non si acquistano in coppia singola perché non è detto che si piacciano e si riproducano, ma almeno 2 o 3 coppie perché devono potersi scegliere tra loro per proliferare.

Il dimorfismo sessuale non è così evidente come in altre specie, si è notato che i maschi hanno la fronte bombata rispetto alle femmine che invece ce l’hanno piatta, e che le femmine hanno l’organo riproduttivo estroflesso e visibile (ovopositore) posizionato tra le pinne anteriori e la pinna anale, mentre il maschio nella stessa posizione ha un organo sottile e quasi invisibile; la differenza tra maschio e femmina si vede prevalentemente in fase riproduttiva.

Gli scalari o Pterophyllum Scalare appartengono alla famiglia dei ciclidi, in natura sono quindi pesci predatori e territoriali, questo significa che sono attivi anche la notte e che se in acquario di comunità vivono specie tranquille e di piccola taglia (tipo neon guppy o platy) la notte potrebbero essere predate dagli scalari, in acquario accettano tranquillamente cibo in scaglie e chironomus secchi o congelati.

Una curiosità, lo scalare è uno dei pochi pesci che sa nuotare all’indietro e per essere più idrodinamico durante la caccia è capace di nuotare piatto come una sogliola.

Sono pesci territoriali per cui se decidete di inserirli nel vostro acquario, ricordatevi di inserirli per ultimi perché accettano gli inquilini esistenti al loro arrivo in vasca, ma tutto ciò che arriva dopo di loro lo percepiscono come intruso e lo attaccano. Come ovviare a questa spiacevole cosa? Bisogna togliere gli scalari dall’acquario di comunità e metterli in un altro acquario per qualche giorno; in questo modo perdono il territorio e quando li reimmettete in vasca sono gli ultimi arrivati e accettano chi già ci vive.

Per quanto riguarda le caratteristiche dell’acqua, necessitano di acqua non dura, povera di carbonati, appena acidula, con temperatura compresa tra 23 e 30°C.

Se in acquario si forma una coppia, presto noterete su una foglia piatta o su una parete dell’acquario tante piccole uova, sarebbe opportuno spostarle in un acquario dedicato e ben ossigenato altrimenti potrebbero diventare cibo per gli altri pesci e non arriverebbero alla schiusa.

La vita media di un pesce scalare in buona salute è di circa 10 anni.

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