MARYLIN MONROE UN’ICONA DEL NOSTRO TEMPO

 

Ricorre il 5 agosto il cinquantenario della morte di Marylin Monroe, nome d’arte di Norma Jeane Baker nata a Los Angeles il 1° giugno 1926. Non ebbe un’infanzia felice, la trascorse per lo più in case famiglia, vista l’impossibilità economica della madre naturale. Poi la giovane Marylin cominciò a

lavorare come modella e poi successivamente come attrice; la ricordiamo in film come Giungla d’asfalto e Eva contro Eva che furono i suoi primi lavori cinematografici, poi successivamente ebbe ruoli interessanti in film come Niagara e Gli uomini preferiscono le bionde, e fu molto apprezzata dalla critica, ma la definitiva consacrazione internazionale avvenne con pellicole come Come sposare un milionario, Quando la moglie è in vacanza, Fermata d’autobus e A qualcuno piace caldo, per la quale vinse un Golden Globe per migliore attrice in un film commedia o musicale nel 1959. Nel 1999, la Monroe si classifica al sesto posto nella lista delle più grandi star femminili di tutti i tempi dall’American Film Institute.

Ebbe successo anche come cantante, fra i suoi successi vi sono My Heart Belongs To Daddy di Cole Porter, la famosissima Bye Bye Baby e Diamonds Are a Girl’s Best Friend, tra l’altro parafrasata anche da Madonna nel suo Material Girl, e I Wanna Be Loved By You. Marylin Monroe è ricordata anche per l’intervento canoro alla festa di compleanno  del  presidente  Kennedy, quando  intonò  Happy  Birthday,  Mr. President.

Celeberrimo il ritratto che ne fece Andy Warhol nel 1968 consacrando Marylin Monroe ancora una volta un’icona del nostro tempo. Nei dipinti di Warhol, Marylin al di là della sua persona, il risultato di una percezione di massa, proiezione di tanti stati d’animo, colori ed espressioni. In questo senso il dipinto (anzi la serie di dipinti ) rappresenta la fungibilità della persona umana come oggetto di consumo, la perdita di identità, nella Marylin Monroe di Warhol, spariscono sia il corpo che l’anima, ed anche il volto perde ogni forma di spiritualità o di identità, diventando mera proiezione di uno stereotipo di massa, un oggetto di consumo di massa; così la percepiva l’artista.

Marylin per il suo fascino e la sua sensualità venne inoltre ritratta in numerose foto di pubblicità e di riviste, diventando un simbolo fuori da ogni tempo e la prima vera sex symbol.

Le circostanze ambigue e misteriose della sua prematura morte, dovuta ad un’overdose di barbiturici, sono state oggetto di numerose congetture, sebbene il suo decesso sia ufficialmente classificato come “probabile suicidio”, sicuramente ha contribuito a consacrarla un mito.

Ci piace però ricordarla sorridente al fianco di Joe di Maggio o pensierosa al fianco di Arthur Miller, una cosa è certa: Marylin Monroe rimarrà un’icona del nostro tempo, fatta di sguardi, ammiccamenti, ingenuità e tanto mistero.

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