PENELOPE PURPLE CREATIONS

Viola e derivati nelle sue collezioni

Sono amante del vintage e di una femminilità retro’, che in passato era sottolineata  da accessori particolari ora in disuso nella quotidianità moderna. Sono attratta in modo irreversibile da tutto ciò che fa parte di quel mondo vellutato, glamour e chic.

Con la mia linea di abiti vintage della Chambre de Sophie Sapphire, nata da una collezione personale, sono in continua ricerca di oggetti unici e particolari che arricchiscano e rendano ancora più fashion un abito già di se bello. Grazie alla mia partecipazione come giurata al contest “Miss Nonna” organizzato da Lola Maldad qui a Roma il 31 ottobre al teatro Antigone, ho avuto il piacere di conoscere Arianna  Desideri la creatrice di Penelope Purple Creations, una linea di accessori ed abiti vintage  e non solo.

La sua passione sono i cappelli, in particolare i  “fascinator”:  dei piccoli copricapo molto in uso negli anni 40/50. Questo tipo di accessorio indossato in quell’epoca da tutte le signore e signorine, rendevano ancora più affascinante e bello un viso, che non aveva altro make-up se non un po’ di rossetto e quell’irrinunciabile accessorio. In quell’epoca, le donne avevano sempre i capelli raccolti in eleganti pettinature, il fascinator le omaggiava di un tocco di eleganza in più, con velette, fiori, perle ed eleganti nastri in velluto, raso, seta.

Penelope Purple creations fa rivivere quelle atmosfere attraverso le sue collezioni, conducendo le donne in un viaggio a ritroso nel tempo. Arianna inoltre cuce abiti su misura, li fonde ai capi vintage, realizzando prodotti unici ed inimitabili. Inutile dirvi che mi sono perdutamente innamorata di ogni suo pezzo ed ho voluto intervistarla per voi.

Sophie Sapphire

Come nasce il nome Penelope?

“Ho sempre adorato il nome Penelope ed il colore viola. All’epoca cercavo un nome che mi caratterizzasse e mi piaceva il suono Penelope Purple, così come Arianna, Penelope aveva a che fare con la creazione della tela. Tra le due, Arianna aveva solo un filo e le idee ben chiare su come usarlo…Io avevo tante idee in testa ma non ero consapevole di cosa avrei tirato furori da tutto quel caos mentale. Mi rivedevo più simile a Penelope a creare e rismontare quello che sarebbe stato l’inizio di una sorprendente avventura. ”

Come hai iniziato?

“Ho iniziato circa nel 2009 partendo da basi di cappellini già pronti. Cambiavo, spostavo e ripensavo alle decorazioni. La capacità nel confezionamento l’ho appresa fin da bambina all’interno  della Pasticceria dei miei genitori  aiutando  mia madre a confezionare i pacchetti per le feste come il natale o la Pasqua.
Dalla decorazione al cominciare a cucire il primo fascinator il percorso è stato molto breve.
Devo molto anche alle influenze artistiche di un mio ex con il quale all’epoca convivevo che mi ha aiutata a trovare la mia direzione artistica. “

Da allora non ti sei mai fermata con Penelope?

“Purtroppo sì. Ho vissuto un pesante blocco artistico dovuto ad un furto di identità online che ho subito e che mi ha limitata molto nella espressione della mia arte ma soprattutto nell’utilizzo della mia immagine personale.
Adesso per fortuna, dopo il processo, sembra si sia tutto risolto e sento che niente potrà più  fermarmi.”

Cosa esprime Penelope?

” Mi piace sempre sottolineare che al contrario di quanto possa sembrare il mondo di Penelope, non è tutto colore e spensieratezza. C’è anche una parte scura dovuta alla convivenza con una malattia autoimmune. A volte questa piccola ombra traspare in alcuni miei lavori ma non la nascondo, è una parte di me.”

Che legame hai con gli abiti vintage?

” Ho sempre amato gli abiti retro’. Da giovane una mia zia apri’ un negozio di vestiti che poi chiuse. Molti di quegli abiti nuovi rimasero in una stanza nella casa di montagna dei miei nonni dove io e i miei fratelli passavamo intere estati. Ricordo tantissime giornate passate lì dentro a catalogare, indossare ed a provare quegli abiti troppo grandi per le forme di una bambina.
Con le mie cugine organizzavamo delle sfilate a casa costringendo i miei e nonni e tutti i loro amici a partecipare! ”

Cosa altro vuoi aggiungere su Penelope?

“Posso dire che con Penelope ho creato un mio stile, ma anche un modo di essere, un mood. Con Penelope è nata una linea di “Élite”, per chi ha piacere di far parte di questo mondo, indossare un mio cappellino è diventato un modo scherzoso di dire : “posso indossarlo. Tu ci riusciresti?”.
Penso in finale che questa sia più che altro una strada con una direzione ben precisa. Seguirla è qualcosa che sento dal profondo del cuore.”

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