LE MAISON DE PLAISIR ALL’ARCHIVIO 14

Burlesque insieme a umorismo e filosofia

LA MAISON DE PLAISIR

Con Amalia Vox, Velvet Madonna, Molly Rose, Mimi Morningstar, Blondy Violet, Perl’Amour Amour, presenta Claudio Gnomus, conclude Paolo Bianchi

L’Archivio 14, Roma, 4 novembre 2017

Foto Ramy Elkot

 

Il primo weekend di novembre l’ho accolto con la visione di uno show molto stuzzicante: La Maison de Plasir, scritto e diretto da Amalia Vox.

La locandina che pubblicizzava questo evento preludeva cosa gli spettatori avrebbero visto: un godimento per gli occhi ma sempre condito con l’ironia ed il gioco che caratterizza gli spettacoli di Burlesque. Mi preparo quindi a questa visione e mi accingo ad entrare all’ Archivio 14, al quartiere Trieste. Il locale non molto grande ma carino, con un bar sul fondo per offrire alla clientela durante lo show, refrigerio  dal calore delle performance artistiche. Noto con piacere che e’ tutto pieno: e’ soldout!! Mi siedo.

Le luci si abbassano ed entra in scena vestito da Cowboy  il presentatore Claudio Gnomus,  che svela ai presenti (oltre che a me che non conoscevo questa sua caratteristica) doti canore inaspettate e divertenti, perché la canzone che interpreta e’ ironica ed accompagna i presenti al primo act della serata: quello di Velvet Madonna. Sono sorpresa  nel veder rivivere la mitica Giulietta Masina in uno dei film più popolari di Pasolini dove era una prostituta… Sorride e ipnotizza tutti i presenti. Bravissima. Oltre al suo costume Velvet Madonna ha curato anche quello di un’altra performer che andrà in scena: Molly Rose. Il suo act si conclude ed essendo appunto “La casa del piacere” non può mancare una Maitresse, la stage kitten Mimi Morningstar,  che ci racconta in breve la sua vita all’interno di quel contesto mentre raccoglie pezzi di costume sul palco.

Claudio Gnomus traghetta i presenti cantando e presentando la prossima performer : Molly Rose con la sua versione di Poppea. Come dicevo sopra il costume e’ stato curato da Velvet Madonna,  ed e’ perfetto sul fisico della bella ragazza bionda che in scena si muove con grazia ed eleganza ma anche con l’energia tipica del personaggio che interpreta.

Il terzo numero e’ preceduto da una divertente barzelletta del presentatore, che chiama in scena Blondy Violet, una performer di Reggio Emilia venuta per questa occasione a Roma. Il suo personaggio e’ fuori gli schemi: parla dell’alienazione di tutti noi con il Social Fb. Il suo costume è viola ricorda una dama di fine ‘800 inizio ‘900, con tanto di cappellino ma il suo act e’ attualissimo, la musica moderna, ed un voce in campo da  indicazioni su cosa fare sul proprio profilo fb di riflesso allo svolgimento della propria vita privata. Suggerisce cambi immagini di profilo, simula il rumore dei like degli utenti, e trasporta i presenti in un caos mentale che caratterizza molte persone, che non distinguono più il reale dal virtuale. Interessantissimo ed originale direi.

Lo show prosegue con gli ingressi della stage kitten e gli stornelli di Claudio Gnomus,  a presentare un’ esplosiva Perl’Amour Amour, che incarna la sensualità mozzafiato di Sofia Loren nel film insieme a Mastroianni, nel remake di una famosissima scena. Dal pubblico fa salire sul palco uno spettatore che sarà il fortunato a cui verrà dedicato lo streap più conosciuto della storia del cinema. Temo per lui un infarto, perché le grazie della performer sono davvero un attentato alle coronarie.

Dopo di lei va in scena Amalia Vox con un bellissimo costume blu, dallo stile Vittoriano con un cilindro in testa. Un act classica che interpreta il cabaret, con i soldi che escono dal cappello a simulare lo show business. Conclude con un sapiente gioco di boa di piume.

Deliziandoci ancora una volta del suo umorismo il presentatore ci annuncia l’ultima act che e’ un numero di gruppo con tre performer: la Chair dance. In scena Amalia Vox, Perl’Amour, Molly Rose, sulle note di Sweet Dreams. Dopo di loro ci sono i saluti e le presentazioni delle protagoniste.

 

Ma ci attende una sorpresa finale: l’intervento del filosofo del Burlesque Paolo Bianchi. Dopo tante grida ed applausi per le performers, cala il silenzio. Sono le orecchie e le emozioni interne ad essere sollecitate. Si parla dell’Eros. Eros che non ha niente a che a fare con la sola ed unica bellezza. I Greci consideravano eros anche l’affetto che provava un bimbo verso il proprio animale domestico. Erotismo molto dimenticato e sommerso da mille altre sollecitazioni visive, che ne hanno tolto valore e piacere. Paolo Bianchi conclude la sua filosofia ed il silenzio si rompe in uno scrosciante applauso di apprezzamento.

La serata e’ finita in bellezza, saluto le colleghe e mi complimento con loro ed esco dall’Archivio 14 con quel sentimento di gioia che solo il Burlesque mi regala ogni volta.

Sophie Sapphire

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