Illustratore: V. Petrone
Editore: Guanda
Collana: Le Gabbianelle
Anno edizione: 2017
Pagine: 104 p., Rilegato
Trama: Le cose sono cambiate molto in fretta per Pietro – Pit, per gli amici. Cioè, per quelli che aveva e che ha lasciato nel vecchio quartiere. I suoi genitori hanno cambiato città e così Pit non ha più nessuno con cui chiacchierare. Ma suo padre è convinto che non sarà un problema per lui farsi nuovi amici: è un bambino così aperto, continua a ripetere alla moglie. Pit si impegna, non vuole deludere i suoi genitori, ma dopo qualche giorno nella nuova scuola le cose gli appaiono sempre più strane: sembra che tutti, ma proprio tutti, abbiano un potere particolare. C’è il bambino che diventa verde quando è in imbarazzo (verde per davvero, non per modo di dire) o la bambina che quando piange sembra una fontana barocca. C’è il compagno che dorme per tutta la lezione e c’è quello che cammina sui muri. C’è quello che se s’arrabbia gli si infiammano i capelli e quello che rompe tutto quello che tocca. Si chiama Davide, quest’ultimo. E passa il tempo a fare dispetti, soprattutto a Pit. Insomma, avete capito: Pit ogni volta che torna a casa si sente triste. Tutti hanno un potere speciale, come dei supereroi, persino le maestre, che sanno volare, e i bidelli, che appaiono e scompaiono. Solo lui non sa fare niente di speciale. Come può farsi degli amici in una classe così particolare?
Il protagonista è un bambino che affronta una nuova vita causa di un trasferimento per lavoro dei genitori, evento già abbastanza traumatico di suo se non si aggiunge che la nuova classe è composta di bambini con poteri speciali. Inutile dire che il nostro Pit si sente il vaso di coccio tra vasi di ferro, lui non ha poteri speciali come i suoi compagni ma in un lento processo di inserimento capirà che quello che per lui è speciale per alcuni compagni di scuola è una specie di condanna, un handicap insomma, e di conseguenza quello che per lui è assenza di poteri si rivelerà un potere speciale che lo farà apprezzare da tutta la classe.
Questo libro è una bella favola sulla diversità, diretta ai bambini ma anche agli adulti di larghe vedute, perché chiunque può imparare qualcosa leggendo questa storia.
La scrittura è fluida e molto chiara, i concetti sono espressi in modo molto semplice, è un libro che si legge bene, tutto d’un fiato.
Consigliato a chi si sente ancora un po’ bambino, e a chi non si ferma alle apparenze.