PLAYBOI CARTI

"Slay3r"

Di tutte le rock band di cui Playboi Carti avrebbe potuto vantarsi di aver fatto parte, ha senso che abbia scelto gli Slayer.

Molte delle ossessioni del rapper si riflettono nel gruppo thrash metal: esibizionismo vestito di pelle, un malvagio mix di orecchiabilità e confronto, satanismo su larga scala. Ironia della sorte, “Slay3r” suona decisamente frizzante accanto alla darkwave post-Yeezus trovata altrove su Whole Lotta Red.

Ma la voce di Carti, che si alterna tra un sussurro da palcoscenico e una raschiatura stridula, conferisce ai synth ascendenti e ai cinguettii distanti un bordo scivoloso, persino sinistro.

Se l’atteggiamento è ciò che conta, Carti è pronto per la sua audizione.

Antonio Alberto Di Santo

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