RED LIGHTS

 

GENERE: Drammatico, Thriller

REGIA: Rodrigo Cortés

SCENEGGIATURA: Rodrigo Cortés

ATTORI: Robert De Niro, Toby Jones, Elizabeth Olsen, Sigourney Weaver, Cillian Murphy, Joely Richardson, Burn Gorman, Craig Roberts, Peter Brooke, Karen Shenaz David, Jeany Spark, Jan Cornet

MONTAGGIO: Christian Wagner

PRODUZIONE: Nostromo Pictures

DISTRIBUZIONE: 01 Distribution

PAESE: USA, Spagna

DURATA: 113 Min

TRAMA: Due importanti ricercatori di fenomeni paranormali affrontano la loro sfida più grande quando iniziano a mettere in dubbio la reputazione di un potente e misterioso sensitivo.

La dottoressa Margaret Matheson (Sigourney Weaver) e il suo collaboratore, Tom Buckley (Cillian Murphy) sono i più famosi investigatori di fenomeni paranormali. Scettici per professione, hanno smascherato decine di falsi lettori del pensiero, di cacciatori di fantasmi, e di guaritori. Ma quando il leggendario sensitivo non vedente Simon Silver (Robert De Niro) riappare dopo un’assenza di 30 anni, Matheson, sua impavida avversaria di un tempo, ha paura e consiglia a Buckley di farsi da parte. Buckley invece è deciso a smascherare Silver…

La scienza e il soprannaturale si scontrano per far leva sulle percezioni del pubblico quando la ricerca della verità degli studiosi porta ad una conclusione sconvolgente.

Melodramma di denuncia verso i falsi guaritori, i falsi medium, i falsi sensitivi e tutta la categoria di imbonitori che si arricchiscono con ogni mezzo facendo leva sulla buona fede e la disperazione della gente che ci si rivolge.

Gli attori principali sono ben calati nella parte e rendono credibile e interessante la storia, l’istrionico De Niro ben interpreta il ruolo di Simon Silver, leggendario sensitivo non vedente ritiratosi dalle scene trent’anni prima che ora eccezionalmente si ripropone al suo pubblico con effetti speciali sempre più strabilianti, con tanto di levitazione.

La storia scorre lentamente tra prove di laboratorio e clamorosi smascheramenti di truffatori ultratecnologici; la bravura di Sigourney Weaver, l’ambiguità di Cillian Murphy e il magnetismo istrionico di De Niro compensano la lentezza e la macchinosità della narrazione.

Nonostante l’eccellente cast, la regia di tutto rispetto di Cortés e la fotografia interessante di Xavi Giménez, il risultato è un film sottotono, dove tutto ciò che accade pare viaggiare su un binario tutto suo, quasi parallelo alle aspettative dello spettatore, senza mai convergere in un clamoroso e atteso colpo di scena. I colpi di scena vengono centellinati e sfumati e passano quasi in sordina, il finale lascia molti dubbi senza risposta, ma lascia anche qualche piccola certezza.

La struttura di questo film è congegnata come uno spettacolo di magia in cui, per tutta la sua durata, i protagonisti si concentrano e fanno concentrare lo spettatore sui possibili trucchi del loro indiziato mentre il regista, non visto, può operare la propria magia.

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