Settanta a Settemila

Settanta a Settemila
“Settanta a Settemila” è il racconto di una esperienza straordinaria, di un uomo che scala in solitaria a settant'anni la montagna più alta della catena delle Ande, ovvero l'Aconcagua. Il protagonista è Pietruccio Montalbetti, forse ai più noto come il leader dei Dik Dik, lo storico complesso musicale ancora in attività.

Settanta a SettemilaIl viaggio come metafora di vita. Il viaggio vissuto in solitaria, spingendosi verso mete lontane, alla conquista delle vette più alte e più stupefacenti del mondo.
Qual è la cosa che più le piace del viaggio?
Le cose che più mi piacciono del viaggio sono quelle di scoprire mondi lontani e cercare di capire l’essenza della vita e quale sia lo quale scopo dell’esistenza.

Cosa la spinge ad affrontare queste che, sicuramente a colpo d’occhio sembrano “sfide”, seppur magari per lei rappresentino più il piacere del viaggio alla scoperta di nuovi luoghi?
Conoscere popoli ed usanze. Per far ciò il mio viaggio comporta quattro prerogative, ovvero viaggiare da solo, spostarmi con mezzi locali, dormire nei loro “alberghi”, o meglio strutture tipiceh del luogo ed infine cibarmi con il loro cibo.

Settanta a Settemila” è il suo ultimo libro. Narra della sua scalata in solitaria sulla montagna più alta della catena delle Ande, ovvero l’Aconcagua. Un particolare di questa esperienza è che quando ha affrontato questa impresa lei aveva 70 anni. Qual è l’emozione o il ricordo che più le è rimasto impresso e che vuole condividere con i nostri lettori?
Lo scopo non è quello di dimostrare qualcosa, ciò che mi spinge è la curiosità che, in più di quarant’anni mi ha portato a visitare il Messico, il Guatemala, la Colombia, il Venezuela, il Perù, l’Ecuador, la Bolivia, l’Argentina, Capo Horn ed il Cile, evitando sempre però le città, addentrandomi nella foresta Amazzonica, avendo contatti con popoli primitivi che non conoscono la nostra realtà del mondo esterno.
Popoli che vivono immersi in una natura incontaminata dalla quale ricavano cibo e medicinali.

Ogni viaggio che ho compiuto comporta una diversa emozione. Li ricordo tutti, poiché ognuno mi ha donato un momento memorabile.

Sono stato in Africa sul Kilimangiaro, nel deserto del Sahara, in India, a Chilon, in Nepal, in Tibet, nella isole Galàpagos, in Birmania, nella Filippine, in Thailandia, nel Laos, nelle isole del Mar della Cina e in moltissimi altri luoghi.

Quali sono state le difficoltà nell’affrontare questo viaggio? Quali invece gli imprevisti piacevoli che le ha fatto vivere questa esperienza in modo del tutto diverso da quello che si aspettava prima della scalata?
Le difficoltà sono state tante ma avendo fatto una buona preparazione preventiva ho affrontato, se pur con fatica, i 7000 metri dell’Aconcagua.

Una sfida davvero senza limiti d’età, quella che ha affrontato. Una esperienza che quindi consiglia a tutti?
La mia non è una sfida ma fa parte di una delle mie curiosità.

Tuttavia voglio esprimere due messaggi al riguardo. Il primo messaggio è indirizzato alla mia generazione, ovvero mai lasciarsi prendere dalla pigrizia e porsi sempre degli obiettivi.

Il secondo messaggio è invece indirizzato ai giovani, ovvero non accontentatevi di vedere dei bellissimi documentari in televisione, ove a mio avviso mancano elementi fondamentali, ovvero il profumo dell’aria e della terra, il rumore del vento ed il canto degli uccelli.

Per una volta fate un viaggio e vi si aprirà la mente.

Settanta a SettemilaIl suo nome è associato naturalmente anche al complesso dei Dik Dik, col quale tutt’ora è in attività. Quanto la musica è stata importante nella sua vita? Le è stata compagna anche in questa incredibile esperienza?
La musica è importante ma non quanto il viaggio.

Quali altre sfide ora vorrebbe affrontare? Quali altre montagne le piacerebbe scalare?
Nessuna montagna, troppo faticoso. Il mio obbiettivo sarà di esplorare luoghi non ancora contaminati dal turismo.

Infine, ha trovato le risposte che cercava durante i suoi viaggi? Se si, quali?
Più viaggio, più studio e meno capisco; ma la ricerca continua, anche se so che non avrò mai una risposta.
Sono ateo, anche se ho letto integralmente una della tante Bibbie, studiato i cardini della fisica, letto alcuni passi del Corano e altri saggi di filosofia.
Per ora la mia convinzione è che Dio così come la chiesa ci propina non può esistere.

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