Shifting Identities

Shifting Identities
Identità nell'arte contemporanea tra Finlandia ed Estonia

Shifting Identities Roma, 20 Maggio 2014, Museo Macro Testaccio

Dal 21 Maggio fino al 14 Settembre 2014 è allestita presso il Museo Macro Testaccio di Roma, la mostra “Shifting Identities”, a cura di Ludovico Pratesi ed organizzata da Vaino Tanner Foundation.

Il percorso espositivo raccoglie 21 esponenti dell’arte estone e finlandese, accomunati dal tema dell’identità.

Seppur siano due popoli che vivono in diverse aree geografiche, gli estoni ed i finlandesi sono due popoli molto simili tra loro, almeno per quanto concerne il punto di vista artistico che si è andato a sviluppare nel corso degli ultimi anni, maturato anche dal rapporto con la vicina ex Unione Sovietica, ora Russia, come un’ombra pressante che ha influenzato i due paesi.

Un percorso espositivo che si snoda attraverso video installazioni, fotografie ed installazioni, per un filo conduttore comune, ovvero quella della ricerca di una propria identità. Quella stessa identità perduta e poi ritrovata, in sfumature differenti e complesse.

Gli artisti in esposizione che compongono attraverso le loro opere questa collettiva d’arte sono Reio Aare, Flo Kaserau, Paul Kuimet, Eva Labotkin, Tanja Muravskaja, Kristina Norman, Mark Raidpere, Eva Sepping, Riikka Kuoppala, Mikko Krorinki, Antti Laitine, Liisa Lounila, Nelli Palomaki, Anna Rokka, Jani Ruscica, Pia Sirén e Pilvi Takala.

Shifting IdentitiesUntitled” di Reio Aare, è un’opera contenente una serie di scatti ritraenti una coppia di bambini gemelli, attraverso inquadrature inquietanti, seppur in scenari completamente famigliari.

La video installazione di Adel Abidin, “Three Love Songs”, gioca sulle contrapposizioni delle tre cantanti, con un look tipicamente orientale, che cantano in lingua araba, inneggiando al regime di Saddam Hussein, ciò a testimoniare come la capacità del capitalismo possa trasformare il senso di ogni espressione artistica in un prodotto mediatico.

L’installazione “Deep Talk – Spheres in Swiftness” di Anna Rokka pone invece in evidenza il concetto di musica underground, come un rito liberatorio di tutti i teenager del mondo.

Le fotografie di Tanja Muravskaja, dal titolo “Positions”, ritraggono invece dei giovani nudi, avvolti solo dalla bandiera nazionale, in contrapposizione con il video che ritrae alcuni neonazisti, i quali hanno un concetto totalmente diverso di identità nazionale.

Shifting IdentitiesMolte sono quindi le contrapposizioni, i percorsi artistici, le video installazioni da visionare con la giusta attenzione per meglio comprendere un mondo molto differente forse dal nostro, ma con la stessa necessità di ritrovare uno spirito che accompagni le proprie radici culturali ed umane, alla continua ricerca del proprio essere, del proprio popolo, delle proprie radici e tradizioni.

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