STAND UP COMEDY… SERATONA

Giovani stand up comedians si esibiscono sostenuti dai membri del collettivo Satiriasi (Filippo Giardina, Mauro Fratini e Velia Lalli)

Venerdì 17 febbraio presso l’associazione culturale “due gatti” di Roma hanno espresso il loro libero, anzi liberissimo, pensiero un gruppo di stand up comedian che senza mezzi termini e con la giusta dose di irriverenza hanno catalizzato l’attenzione del pubblico che sin da subito ha interagito con gli artisti, caratteristica tipica della stand up in cui non devono esserci muri immaginari in modo che pubblico e comedians possano fondersi gli uni agli altri in un continuo scambio di opinioni e sensazioni. La serata è stata aperta dalla giovane esordiente Chiara Pichierri che ha portato sul palco un monologo dal titolo “ma tu e tu fratello” con cui ha affrontato in modo follemente divertente il rapporto che aveva con i suoi numerosi e rumorosi fratelli che in casa si comportavano da veri maschiacci tanto da rimanere sorpresa quando ha scoperto che il suo primo fidanzatino profumava e riusciva anche a parlare di cose che non avessero attinenza alla play station e, sorprendentemente, diceva parole mai sentite prima come grazie, prego, scusami. Il pubblico ha riso in continuazione in quanto Chiara è stata bravissima a farci immedesimare nelle sue vicissitudini tanto che sembrava di vederle materializzare intorno a lei sul palco. Il microfono è stato poi passato a Carmine Bussone che si è autodefinito la “quota napoletana” del gruppo perché: un napoletano deve esserci sempre. Carmine ha affrontato la triste realtà dei maschi italiani che sono, fondamentalmente, delle brave persone fino a quando non diventano cinquantenni in quel preciso momento si trasformano in veri maiali e si riconoscono perché emettono suoni simili a grugniti quando nei corridoi degli uffici incontrano colleghe avvenenti. Carmine ha anche confessato di essere sposato e per questo è discriminato dai suoi conoscenti che lo guardano in modo strano al pari di chi si presenterebbe ad un funerale indossando un sombrero. La quota napoletana non si è fatta certo parlar dietro, riscuotendo applausi e risate da parte del pubblico. Il testimone è stato poi passato ad Adriano De Iuliis che con il suo monologo “maledetti poveri” ci ha catapultato nella triste ed attualissima piaga della povertà di cui lui si vanta non farne parte poiché ha un lavoro, una casa e si può permettere anche di fare i regali di Natale. Ha confessato di non sopportare i poveri perché sono troppi, danno fastidio e dovrebbero essere fatti scomparire costringendoci, ovviamente, a riflettere sull’indifferenza che ognuno di noi ha spesso nei confronti degli ultimi che vivono ai margini della società tanto da diventare dapprima insopportabili e poi invisibili. Adriano ci ha fatto ridere a crepapelle ma queste “amare” risate  devono essere uno spunto di riflessione affinché ciascuno di noi aiuti effettivamente i propri simili, ricordandoci che la povertà non è mai una scelta ma una triste condizione. La serata è stata artisticamente impreziosita dai veterani della stand up e cioè da alcuni componenti del collettivo “Satiriasi” a cui va il merito di aver sdoganato in Italia questo tipo di comicità , ovvero, da Mauro Fratini, Direttore artistico dell’ “Associazione Culturale Due Gatti”, che ci ha fatto riflettere sulle nuove intelligenze artificiali sempre più pervasive ed alienanti tanto che prima o poi arriveremo ad avere dei frigoriferi che vanno a fare la spesa da soli e compreranno prodotti alimentari sulla base dei nostri dati sanitari gestiti da algoritmi. Mauro ha anche posto un fortissimo accento sul dramma degli incidenti stradali in cui spesso rimangono coinvolte vittime inermi la cui unica colpa è quella di attraversare delle normalissime strisce pedonali, ironizzando sul fatto che la responsabilità è sempre dei pedoni che nell’era del metaverso dovrebbero dotarsi di strumenti informatici atti a segnalare la loro presenza agli automobilisti. Sul palco la quota rosa dei veterani è stata rappresentata dalla bravissima Velia Lalli che ci ha, invece, portati nella sala della chemioterapia dove la vita e la morte sono entrambe presenti tanto che a ricordarlo è il prete dell’ospedale che impartisce, in un turbinio di gaffe, benedizioni che suonano però come delle estreme unzioni. Velia ci ha fatto veramente emozionare e le risate, questa volta, non erano amare ma salate a causa delle lacrime che inevitabilmente scivolavano sulle guance degli spettatori. Lo spettacolo di stand up è stato chiuso dal famosissimo ed amatissimo Filippo Giardina, che può essere definito senza timore di smentita il papà della stand up italiana, nonché l’ideatore di “Satiriasi”, che ha portato sul palco un “pezzo” che sarà parte integrante del suo prossimo spettacolo e per questo motivo non lo spoileriamo ma vi suggeriamo di non perderlo assolutamente e di monitorare l’uscita nei teatri italiani.

Ivan Natali

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