Roma, 29 Maggio 2014, Museo Macro Testaccio
Presso il museo d’arte contemporanea Macro Testaccio, dal 30 maggio al 14 settembre 2014 è ospitata la mostra di Tsibi Geva, Recent and Early Works.
Il percorso espositivo, a cura di Barry Schwabsky e Giorgia Calò, è composto da circa trenta dipinti, alcuni dei quali dalle grandi dimensioni. Opere realizzate sia negli anni Ottanta della sua produzione artistica e sia opere di più recente realizzazione, site nel padiglione del Macro che ospita inoltre alcune installazioni in ferro, realizzate appositamente per l’occasione.
Tsibi Geva è uno dei più importanti artisti israeliani contemporanei e la sua arte è intrisa di un mix di immagini catturate dall’ambiente circostante, sia israeliano che palestinese, nel quale affiorano architetture, paesaggi e scene di vita urbana.
Opere che sottolineano la fusione di mondi differenti, i quali scaturiscono un dialogo talvolta conflittuale, ma senza dubbio di grande impatto, sia per l’idea di ciò che i dipinti rappresentano, sia per il tema affrontato.
I dipinti esposti presentano un tratto frenetico, spesso con i toni del bianco e nero, talvolta invece le tracce di colore ne rafforzano l’idea, come gli schizzi di rosso, o le sagome gialle. Figure umane che si ritrovano in un panorama spesso distruttivo, devastato, fuggiasche e spaventate. Ma nei dipinti di Geva vi sono anche scene di sesso, elementi vegetali, uccelli e pezzi di oggetti, come keffiyah palestinesi e piastrelle.
Un senso di smarrimento e di angoscia che percuote l’animo del visitatore, alla ricerca di una figura più rassicurante, ma che forse non troverà nei dipinti di Geva.
Oltre alle opere pittoriche all’interno del padiglione vi è spazio anche per delle grandi installazioni in ferro, delle vere e proprie inferriate, facenti parti della serie Lattices. I motivi e gli intrecci di queste opere si ispirano all’epoca post moderna, molto simili alle versioni popolari ed alla cultura di strada improvvisata, così come era caratteristica dell’urbanizzazione in Israele. Le inferriate si ispirano ai dipinti murali, molte presentano il motivo della keffiyah o della barriera, come blocchi e muri che pongono così un limite invalicabile.
Tsibi Geva nasce nel 1951 nel Kibbutz Ein Shemer, in Israele, vivendo e lavorando tra Tel Aviv e New York.
Geva dipinge, scolpisce e disegna, interpretando dalla fine degli anni Settanta, la cultura, la politica, la filosofia e la mistica, ponendo al centro del suo lavoro l’esplorazione della propria identità e quella del suo paese.
Ha partecipato a numerose mostre collettive, tra le quali Earth, Wind, Fire and Water, Israel Museum of Art, Gerusalemme 2010; Israele Arte e Vita. 1906-2006, Palazzo Reale, Milano 2006 e In the Shadow of the Conflict, The Jewish Museum, New York 1989.
Geva è attualmente professore e direttore del programma di studi di arte del Beit Berl College School of Art, e insegna all’università delle Belle Arti di Haifa. Ha vinto numerosi premi tra cui The Sandberg Prize (Israel Museum of Art, 1997); Jerusalem and the Pondick Prize (Tel Aviv Museum of Art, 2004); Lifetime Achievement Awarded (Ministry of Culture- Israel, 2010).