Dal quadrato magico del Sator ai numeri come chiave dell’universo e dell’uomo

Proseguono con Elio Crifò, al Quirino, gli “incontri ravvicinati di un altro tipo”: archiviato con uno strepitoso successo l'incontro con Maria Grazia Lopardi, il primo febbraio, è adesso il turno di un gradito ritorno: quello di Sebastiano Fusco.

Sono ripartiti a gennaio, gli “incontri ravvicinati di un altro tipo” condotti con maestria al Bistrot del Teatro Quirino da Elio Crifò, in perfetta simbiosi con quelle Edizioni Mediterranee che qui in Italia hanno “svezzato” molti dei più importanti autori legati all’Esoterismo e alla Tradizione in genere. Purtroppo, per cause di forza maggiore, non avevamo potuto essere presenti al primissimo incontro, quello organizzato il 18 gennaio 2025 su un tema a dir poco affascinante: Rosacroce e Aureacroce, le due facce di una realtà trasformata in favola. Ad accompagnare il buon Crifò in questa preziosa riscoperta, per l’occasione, gli esperti Alessandro Boella e Antonella Galli.
Ma ci siamo ampiamente rifatti il primo febbraio, allorché ad andare in scena è stato IL QUADRATO MAGICO DEL SATOR, iscrizione ricorrente in lingua latina, composta dalle cinque seguenti parole: SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS.

Come la superficie dell’acqua limpida lascia trasparire il fondo… così il SATOR fa trasparire la chiave divina della bellezza“. Questo è l’assunto da cui si è mosso Elio Crifò, per la sua come al solito travolgente e dotta performance teatrale, spinta nella circostanza alla ricerca delle origini, dei significati profondi e degli enigmi stessi, sollevati da questa iscrizione latina attestata così di frequente in siti sparsi per la penisola italiana e anche al di fuori di essa.
Approfondire l’argomento è toccato poi a un’autrice che per il Sator ha una vera e propria passione, Maria Grazia Lopardi, cui si devono libri come Architettura sacra medievale e Il Quadrato Magico del Sator, per l’appunto. La sua esposizione, resa ancor più vivace dai disegni, i diagrammi e le foto proiettate alle sue spalle, ci ha permesso di accedere alle geometrie sacre, alle sagge esortazioni e a tutti gli altri possibili aspetti correlati all’antica iscrizione, attraverso folgoranti comparazioni con altre culture e operando una ricognizione in profondità delle coordinate storico geografiche del Sator. Con l’Abruzzo sempre in primo piano, ovviamente, se si considera l’aura spirituale che contraddistingue realtà come Collemaggio o come Capestrano, dove si trova una delle iscrizioni su pietra più celebri e più visitate.

Guardiamo avanti, ora, ma senza mai perdere di vista certe simmetrie: l’incontro programmato sabato 22 febbraio (ore 20) al Bistrot del Teatro Quirino verterà infatti sui Numeri come chiave dell’universo e dell’uomo.
Tu devi capire: da 1 fai 10, Il 9 è 1, il 10 è niente!” (Goethe)
Al centro del discorso, quindi, I NUMERI COME PRATICA DIVINATORIA.
Ospite: il vulcanico Sebastiano Fusco. Un gradito ritorno, nel suo caso, che prelude a un’altra infiammata ricerca, considerando l impressione così vivida da lui lasciata nel 2024, quando in una passata edizione di questi aperitivi teatrali gli fu chiesto di introdurre le “TRADIZIONI MAGICHE”.

Written By
More from Stefano Coccia
CALIFANO TORNA SUL GRANDE SCHERMO
"Non escludo il ritorno", film-omaggio al Califfo diretto da Stefano Calvagna, in...
Read More
0 0 votes
Article Rating
Subscribe
Notificami
guest

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.

0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments