Nella scorsa pubblicazione sulla nostra rubrica, lo sviluppo del Burlesque era arrivato all’introduzione dello spogliarello e del Teasing, ma l’aumento di donne che si spogliavano per intrattenere è solo uno dei cambiamenti di questa epoca.
La nascita dello spettacolo di Burlesque come lo conosciamo noi oggi avviene negli anni immediatamente precedenti la Prima Guerra Mondiale (1914-1918), un conflitto che portò a pesanti cambiamenti nell’Europa, tra cui la fine dell’Impero Austro-Ungarico, la disillusione della Belle Epoqué e importanti ridistribuzioni dei ruoli maschili e femminili, in cui quindi, il cambiamento dell’intrattenimento è solo un aspetto marginale della società.
Le donne dovettero reinventare se stesse e sopperire alla mancanza di uomini per le mansioni tradizionalmente svolte dal genere maschile, gli angeli del focolare divennero operaie contribuendo in settori industriali come la metallurgia, la meccanica e settori amministrativi, senza dimenticare il ruolo di crocerossine sui campi di battaglia, segnando un’importante traguardo nel percorso dell’emancipazione.
La prostituzione è sempre stato il lavoro di riserva specialmente nei tempi duri ma, agli inizi del ‘900 il Burlesque pagava meglio ed era molto richiesto, senza dover mettere nelle condizione di ricorrere alla vendita della propria intimità, quindi ha dato alle donne la possibilità di guadagnare con il proprio corpo senza doversi svendere.
E’ molto meglio concedersi per voglia che per necessità.
L’opinione di una donna è da sempre valutata secondo il modo di vivere il suo corpo e la sua sessualità.
Questa mentalità deriva da generazioni basate su di una gerarchia patriarcale unite ad una moralità religiosa che avevano lo scopo di controllare la sessualità della donna e conseguentemente la riproduzione.
Alle donne è sempre stato raccomandato di reprimere i propri naturali istinti presentandoli come peccaminosi, così da avere una sicurezza sulla legittimità della prole, le virtù più note: morigeratezza, vita casalinga, onesta, regolare, lontana dagli eccessi, che non sono altro che situazioni che allontanano dal rischio di gravidanze.
Perciò una donna controllabile è di serie A, una che rende conto solo a se stessa, è di serie B.
Alle donne non è permesso godersi o usare il proprio corpo senza essere additata come poco di buona, cosa diametralmente opposta per l’uomo la cui sessualità viene stimolata sin dalla tenera età come sinonimo di virilità per cui sperimentare e fare esperienza è caldamente raccomandato e consigliabile.
La sessualità femminile quindi principalmente viene repressa e non vissuta in modo naturale e sereno, essere poi soddisfatte del proprio corpo nella società moderna, così piena di ideali, è un percorso arduo.
L’altro risvolto della medaglia, nel controllo del corpo femminile, era quello di tenere sotto controllo gli istinti sessuali suscitati negli uomini che portavano, e tristemente portano ancora, ad atti di violenza, con la giustificazione “se l’è cercata”.
Negare non è mai una soluzione, essere consapevoli e conoscere è l’unico modo per controllare una situazione, anche perché la frustrazione di una emozione può portare a conseguenze più gravi rispetto al viverla in modo naturale.
L’esposizione mai così dichiarata del corpo femminile era solo una delle tematiche ormai messe in discussione nella società dei Ruggenti anni ’20, nella prossima uscita vedremo i cambiamenti sociali e artistici del primo dopoguerra.
Eleonora “Spicy Cookie” Semprini