“Naturalmente ognuno di noi ha momenti di tristezza e dubita di sé. Ma è importante ricordare che siamo noi a creare la nostra realtà. Dopo una ricerca interiore mi sono resa conto che la mia realtà non volevo che fosse di una che si odia. Così come non lo voglio per nessuna donna.”
Queste sono le parole di Linda Maraccini, in arte Dirty Martini (prende il suo nome d’arte dall’omonimo cocktail che “sporca” il Martini con l’aggiunta di olive e succo di olive) nata e cresciuta nel New Jersey, da genitori entrambi artisti: la madre cantante lirica ed il padre direttore musicale di una banda. Dall’età di sei anni ha studiato danza ed ha poi affinato le sue capacità coreografiche frequentando il SUNY-Purchase , dove si è diplomata in Dance Performance.
Dirty Martini si esibisce al Copacabana per il lancio del nuovo libro di Michael Musto, si trasferisce a New York ed inizia a lavorare in teatro collaborando con vari gruppi di danza moderna. Ha cominciato a ricercare un proprio stile, guardando vecchie pellicole degli anni 50. Si innamora del burlesque e crea un proprio stile, adattandolo alla sua voluttuosa figura, che ricorda proprio le famose pin up alle quali si ispira per i suoi act. Crea il suo primo numero esibendosi con una fan dance.
Nel maggio 2001, Dirty Martini partecipa alla sua prima convention di burlesque, “Tease-o-rama”, a New Orleans. Nello stesso anno al Miss Exotic World 2001, vince il “Sally Rand Award” per la Fan Dance. È stata anche la prima finalista di Miss Exotic World 2003 e ha ricevuto il titolo principale e il premio Jennie Lee a “Miss Exotic World” nel 2004.
Dirty impersona spesso atti comici, pin up, con personaggi ispirati alle drag queen. È apparsa in varie serie tv e Film. È stata la protagonista di due documentari. Uno è un cortometraggio che ha vinto il premio per il miglior film documentario al FreeNetWorld International Film Fest 2010 che si è tenuto in Serbia. L’altro è il lungometraggio sul New Burlesque di Gary Beeber, che parla proprio di lei, Dirty Martini, e dei suoi colleghi nella scena Neo-Burlesque .
Dirty appare anche nel documentario Burlesque Undressed con Immodesty Blaize, Catherine D’lish, Satan’s Angel e Michelle L’amour, e in Exotic World & the Burlesque Revival che racconta la storia del Burlesque Hall of Fame Museum di Dixie Evans (precedentemente The Exotic World Museum). Per l’edizione primavera 2010 di V Magazine, è stata anche protagonista di un servizio di moda di Karl Lagerfeld alla House of Chanel.
Il suo stile molto strong, ma anche molto ironico, l’ha resa famosa nel mondo; la sua figura giunonica e burrosa ha contribuito al suo successo e la rende un’icona del new burlesque. Oltre che per la sua fan dance con la quale ha vinto premi prestigiosi, è famosa anche per la sua ironica balloon dance. Nonostante la sua figura curvy, riesce ad essere elegante e leggera, ed è adorata nel mondo anche per il suo carattere solare. Una diva senza sentirsi tale. Tantissime perfomer si ispirano al suo stile, cercando di imitarne i passi non solo di danza.
Sophie Sapphire Marzia Bortolotti