Roma, 17 Aprile 2014, Palazzo Cipolla
La Pop Art di Andy Warhol giunge finalmente a Roma, nell’esposizione realizzata all’interno di Palazzo Cipolla, sito nella centralissima Via del Corso, dopo il successo di pubblico e critica della tappa milanese della mostra, ospitata da Palazzo Reale adiacente Piazza del Duomo.
Una mostra che vede come protagonista le straordinarie opere rivoluzionarie di Andy Warhol, uno dei più famosi ed innovatori artisti americani del secolo scorso, in un percorso espositivo che contiene le opere raccolte dal collezionista Peter Brant, intimo amico dell’artista che ha condiviso con lui gli anni più vivaci della New York degli anni ’60 e ’70, per quanto concerne l’arte e la cultura.
Peter Brant ha iniziato sin da giovanissimo a collezionare opere d’arte degli artisti contemporanei, viaggiando in lungo ed in largo per acquistare i quadri che più secondo il suo gusto e la sua idea, sarebbero un giorno divenuti dei capolavori dell’arte.
Un collezionista che diviene col tempo un amico intimo di Warhol, grande estimatore della sua arte e delle sue opere, alcune delle quali donate anche a svariati musei.
Ad ogni modo, il percorso della mostra inizia con le opere degli anni Cinquanta, quando Warhol lavora come illustratore di riviste prestigiose, come Harper’s Bazar e New Yorker, oltre che ad essere un disegnatore pubblicitario. Ed è proprio dal lavoro per un famoso negozio di scarpe che trae l’idea delle scarpette a foglia d’oro che introducono così il visitatore alla mostra.
Successivamente, il quadro di una coloratissima Liz Taylor, datato 1963, annuncia le opere più famose e provocatorie di Warhol, come la Campbell’s Sup e Coke, utilizzando due famosissimi marchi americani per accostarli all’arte, interpretando quella che si stava sviluppando come una società di massa devota al consumismo, trasformando appunto in arte i feticci dell’immaginario collettivo americano, anticipando così l’instaurarsi del potere dei mass media.
Il percorso espositivo si snoda via via verso le opere più rappresentative del processo artistico di Warhol, in questo caso eccezionalmente ricche di opere pittoriche e di disegni, grazie alla straordinaria collezione di Peter Brant.
Ecco quindi che compaiono la Coca Cola, Elvis Presley, la Campbellʼs Soup e la coloratissima Marilyn Monroe, opere nel tempo divenute vere e proprie icone indiscusse dell’arte di Warhol e non solo.
Di opere dedicate a Marilyn Monroe ne sono presenti due rappresentazioni, quella del 1962, realizzata appena dopo la sua morte e quella delle quattro Shot Marilyn del 1964, tela trapassata da un colpo di proiettile in fronte, sparato da un’amica del fotografo Billy Name.
Il percorso espositivo si arricchisce inoltre delle Brillo Box, delle scatole sistemate in una teca di vetro e dei Flowers, opere con enormi fiori dai colori accesi e vivaci. Non mancano inoltre i Mao, del 1972, per una pittura più neutrale, oltre alle Ledies and Gentlemen, dedicata alle Drag Queens di New York.
Numerosi anche gli autoritratti e le serigrafie di soggetti multipli, tipiche dell’arte di Warhol.
Una intera sala invece è dedicata all’esposizione di numerose polaroid nelle quali sono ritratti svariati personaggi del mondo del cinema, della musica e dell’arte, tra cui emergono quelli dello stesso Brant.
Una serie di ritratti nei quali fa capolino anche lo stesso Warhol.
Oxydation, del 1978, è invece un’opera ottenuta urinando su pigmenti metallici, provocando così una reazione chimica incontrollabile, anche nell’elaborazione dei nuovi colori creatasi.
Nella grande ed ultima sala appare inoltre l’opera Last Supper, un omaggio all’opera di Leonardo Da Vinci “Ultima Cena”.
Dotato di una straordinaria sensibilità e uno spiccato senso degli affari, Brant è riuscito a collezionare svariate opere di Andy Warhol, ora disponibili al pubblico per una fantastica mostra che rappresenta al meglio l’opera artistica di uno dei maggiori artisti del XX Secolo, anticipatore di mode e tendenze, in svariati campi culturali ed artistici.
La mostra, visitabile fino al 28 settembre del 2014 presso il Museo Fondazione Roma – Palazzo Cipolla, è promossa dalla Fondazione Roma, dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma e dal Comune di Milano – Cultura, prodotta ed organizzata da Arthemisia Group e 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore.
Le centocinquanta opere esposte provengono dalla The Brant Foundation, di cui Peter Brant ne è il fondatore e Presidente, nonché curatore della mostra, con il contributo di Francesco Bonami.