BEN HUR – UN CENTURIONE IN AFFITTO

La Compagnia dell'Alchimia di nuovo alla Sala RomaTeatri

GIANNI CLEMENTI – BEN HUR UN CENTURIONE IN AFFITTO

Regia Susanna Schemmari

Compagnia Teatro dell’Alchimia

Con Fernando Sbriscia, Claudio Blancato, Franca De Santis

Regia audio e luci Maurizio Agostini

Sala RomaTeatri, Roma, 21 e 22 aprile 2018

 

Un altro scritto del “solito” Gianni Clementi che è già diventato un classico, soprattutto grazie ai successi teatrali e cinematografici di Nicola Pistoia, Paolo Triestino ed Elisabetta De Vito.

Ma anche questo remake della Compagnia dell’Alchimia è stato di altissimo livello, sia dal punto di vista delle soluzioni registiche che da quello delle singole interpretazioni dei tre mattatori in scena.

Sergio e Maria (Fernando e Sbriscia e Franca De Santis), fratello e sorella, sono due disadattati morti di fame di una squallida periferia romana (Casalotti) e si arrangiano come possono per far fronte all’affitto e per arrivare a fine mese: lui, ex stuntman del cinema in pensione forzata a causa di un brutto incidente, si veste da centurione e scuce soldi ai turisti per una foto, lei intrattiene uomini soli rispondendo ad un call center hard.

La loro penosa – ma tutto sommato tranquilla – vita viene sconvolta dall’arrivo di Milan (Claudio Blancato), persona fidata di Er Zanzara (fantomatico boss di periferia che non compare) inviata per sostituire per qualche giorno Sergio nella sua “attività commerciale” causa altro impegno.

Dall’ingresso in casa di Milan nulla è più come prima. E’ un ingegnere bielorusso, a Roma da soli due giorni, ma che già si arrangia benissimo, sia con la lingua che con qualsiasi lavoretto di casa che capiti, dal montaggio di una sedia dell’Ikea alla tinteggiatura delle pareti. Anche i suoi risultati economici sotto il Colosseo vestito da centurione superano di gran lunga quelli storici di Sergio.

Inizialmente Sergio lo vede come una sorta di male necessario perchè gli serve come sostituzione di sè, ma poi pian piano i rapporti tra i tre si sviluppano prendendo pieghe altalenanti e talora insospettabili.

La performance di tutti e tre è maestosa: il romanesco “coatto” di Fernando Sbriscia è a tratti spaventoso, ben supportato dall’imponente aspetto fisico, sembrava quasi di rivedere il compianto Mario Brega, abilissima Franca De Santis nell’alternarsi tra il linguaggio di borgata e le “eleganti” conversazioni telefoniche a luci rosse, sontuoso Claudio Blancato nel suo accento bielorusso, perfino nel suonare la chitarra e cantare una canzone con parole bielorusse, imparate per davvero come da lui stesso riferito, e non buttate a caso come potrebbe sembrare. Di tanto in tanto scorrono sullo schermo anche alcune immagini dell’omonimo, storico film del 1959 interpretato da Charlton Heston.

L’apparizione del centurione è accattivante, dialoga perfino un attimo con la platea, aleggia nell’aria una storia d’amore forse impossibile forse no, Milan sembra invincibile in qualsiasi attività e sembra rimuovere per sempre la presenza della miseria nella casa della strana coppia. Troppo bello per essere vero? Forse si, forse no. Ma per chi lo avesse perso c’è un’altra possibilità per saperlo, il prossimo 4 agosto sulle rive del Tevere a Ponte Milvio.

Alessandro Tozzi

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