EOLO E PIUMETTA SBARCANO A TEATRO

Lodovico Bellè adatta il testo di Manuela Castellacci

A CASA DI BABBO NATALE CON EOLO E PIUMETTA – dal libro “Tutte le lingue del vento” di Manuela Castellacci

Adattamento e regia Lodovico Bellè

Regia audio e luci Alessandro Aliotta e Maurizio Agostini

Musiche e coreografie Marzia Bortolotti

Con Noemi Stacconi, Alessandro Tozzi, Maria Luce Pittalis, Giada Fontana, Vittorio Aliotta

Sala RomaTeatri, Roma, 15 dicembre 2018

 

Un testo divertente per i più piccoli ma non solo, quello di Manuela Castellacci, dal titolo Tutte le lingue del vento (2014), narra le vicende di Eolo, il vento, e Piumetta, una piuma d’oca caduta dalla sua “proprietaria” durante la migrazione. I due fanno amicizia e girano il mondo incontrando tanti amici, compresi Babbo Natale e i suoi folletti.

E’ proprio qui che si incastona l’adattamento di Lodovico Bellè, non nuovo a brillanti rielaborazioni di testi per bambini, e alla messa in scena di questo spettacolo per volontà dell’Associazione Culturale Sul Palco.

I due protagonisti sono molto rispettosi dei tratti caratteristici individuati dall’autrice ma grazie all’abilità propria e a quella del regista rendono i rispettivi personaggi molto empatici: Alessandro Tozzi nel ruolo di Eolo, un duro per finta, che sembra non sopportare Piumetta ma anche non poterne fare a meno, e Noemi Stacconi, una Piumetta fucsia, impertinente, dispettosa, ma dalla simpatia travolgente.

Lei è una macchina da guerra, un fiume di parole, ingenua ma martellante, lui si trova il suo mondo solitario improvvisamente stravolto… eppure tra i due nasce un’amicizia vera, tra una battutina e una spernacchiata, con delle piccole “beghe sentimentali” di tanto in tanto che divertono grandi e piccoli in platea.

A risolvere certe situazioni nascono dei siparietti musicali con delle semplice ma efficaci coreografie ideate da Marzia Bortolotti, autrice anche dei coloratissimi costumi di scena, con i due che alternano momenti in cui si coccolano ed altri in cui si sfottono, con risultati a tratti esilaranti grazie agli opportuni tocchi registici, che gli interpreti mettono in atto attraverso sguardi, controscene, movenze e anche silenzi.

La storia si fa ancora più intrigante con l’entrata in scena di due folletti, Natalina (Maria Luce Pittalis) e Candela Beggar (Giada Fontana), la prima sbadata postina che smarrisce le lettere e anche se stessa, la seconda scorbutica esploratrice inviata da Babbo Natale in persona a recuperarla. Anche loro hanno un rapporto conflittuale ma alla fine amichevole, e sono altrettanto abili nel “fare coppia” e contraltare ad Eolo e Piumetta.

C’è un Natale da salvare, Natalina ha smarrito le lettere dei bambini ma ora tutti fanno squadra per ritrovarle e portare regolarmente i regali, diretti sul finire da un sontuoso Babbo Natale (Vittorio Aliotta), gigante buono per definizione, che riesce perfino a perdonare Piumetta per non aver riconosciuto la sua “autorità”.

Ci sono tanti sentimenti in questa storia, l’amicizia, la gioia dei bambini, i valori del Natale e della famiglia, ma anche immagini poetiche come l’aurora boreale, la magia del Natale, ma tutto sotto la spensieratezza di una storiella semplice ma divertente, raccontata attraverso costumi, luci e musiche impeccabili, e dunque plauso doveroso anche per gli addetti audio e luci Alessandro Aliotta e Maurizio Agostini.

Alla fine bambini sorridenti in girotondo e partita stravinta!

Roberta Serravento

 

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