Roma, Sala Fellini – Cinecittà Studios, 21 aprile 2016
Vulcanici. Istintivamente simpatici. Pieni di idee. Appassionati al loro lavoro. Capaci di fare squadra. Eclettici. Soprattutto eclettici, verrebbe da dire, considerando che finora li abbiamo seguiti con grande curiosità in svariati contesti: cortometraggi, spettacoli teatrali, webserie. Ed era stato proprio un corto di successo, Nostos, a farci prendere contatto nel 2011 con Alessandro D’Ambrosi e Santa De Santis, duo registico assai affiatato la cui bravura sa esprimersi sia a livello tecnico, sia nella conduzione del racconto.
Con il nuovo lavoro, però, i due film-maker sono riusciti addirittura a sorprenderci, perché lo smalto visivo e il succedersi di graffianti invenzioni umoristiche sono tali, in Buffet, da segnare una crescita e creare al contempo un divario notevole, rispetto a molti dei corti prodotti in Italia. Stupore e risate hanno perciò contagiato con estrema facilità il pubblico della informale proiezione ad inviti, svoltasi a Cinecittà lo scorso 21 aprile. In occasioni del genere non può mai mancare un abbondante, gustoso buffet. Ma il fatto che anche la produzione del corto di Santa e Alessandro lo abbia generosamente offerto, con persone che si accalcavano voraci attorno all’affettatrice e al prosciutto, per chi ha poi potuto vedere questo breve ma folgorante lavoro cinematografico non può che suscitare qualche (auto)ironico, buffo pensiero a riguardo: insomma, riflessioni tra l’imbarazzato e divertito, laddove la finzione riesce a creare uno strano cortocircuito con la realtà…
Illuminato dalla strepitosa fotografia di un maestro come Daniele Ciprì, capace col suo intervento sul set di valorizzare ed esasperare qualsiasi dettaglio, specie i più grotteschi, Buffet è una irresistibile satira del concetto di “rinfresco” così personale che abbiamo in Italia: qualcosa a metà strada tra un raduno di zombi famelici, come quelli che si vedono nei film di Romero, e l’accendersi di un brutale corpo a corpo con le baionette innestate, tipo gli scontri che caratterizzavano la terrificante routine delle trincee e degli assalti all’arma bianca, durante la Prima Guerra Mondiale. Chiunque nel nostro paese abbia esperienza di inaugurazioni, conferenze stampa, anteprime (per l’appunto), sa di cosa stiamo parlando.
Non sarà un caso, quindi, che nel parodiare con successo svariati filoni cinematografici, nell’aver innescato un meccanismo comico, farsesco, che aumenta di intensità da inquadratura a inquadratura, Alessandro D’Ambrosi e Santa De Santis abbiano piazzato nell’incipit del loro corto un’accurata parafrasi del cinema bellico e dei suoi stereotipi: sono difatti come reclute mandate a sacrificarsi al fronte, quei poveri camerieri che dovranno affrontare l’ingordigia e la totale mancanza di scrupoli, di fronte al classico piattino di plastica da riempire, delle varie personalità invitate a una già sufficientemente grottesca inaugurazione!
Prelati, politici dall’aria loffia, giovani pariolini, signore più o meno impellicciate astute come volpi, giunoniche vip e tanti altri esemplari di una penosa umanità, scateneranno alla sola visione delle portate l’ira di Dio. E qui Buffet si fa genio puro. Con questi “nuovi mostri”, che avrebbero fatto la gioia di Dino Risi, Mario Monicelli ed Ettore Scola, lanciati qui in un assalto alla garibaldina, è la stessa scansione del montaggio a produrre effetti comici a ripetizione, in un crescendo che le musiche accompagnano bene. Fino alla stilettata finale, l’inserimento dell’inno di Mameli nei titoli di coda, che oltre a regalarci un’ultima risata può far tornare sul volto quel rossore imbarazzato, che i partecipanti più avveduti a qualsiasi italico buffet farebbero bene a esibire…
Un’ultima parola sul cast. Numerosissimi gli interpreti coinvolti. E tante le facce memorabili, convinte, visibilmente partecipi di questo immaginifico (e divertentissimo) gioco al massacro, per cui di fronte alla loro dedizione e bravura verrebbe voglia di elencarli tutti, gli attori, neanche fosse una squadra di rugby coi sostituti in panchina. Visto poi che la voglia di stilare tale formazione ci è venuta sul serio, facciamolo pure: Ciro Scalera, Daniele Grassetti, Francesco Mastrolilli, Matteo Nicoletta, Ugo Piva, Pietro Romano, Graziano Scarabicchi, Michele Bevilacqua, Lallo Circosta, Francesco Maria Cordella, Lucianna de Falco, Carmen di Marzo, Francesco Falabella, Barbara Folchitto, Stefano Fregni, Fabrizio Gaetani, Valentina Ghetti, Paolo Giovannucci,Tanya Hines, Luca Lombardi, Valentina Reggio, Luciano Roffi, Niccolò Senni, Daniela Terreri, Adelmo Togliani, Kiara Tomaselli e Sofia Vigliar.
Tutti pronti per scendere in campo, anzi, per partecipare al buffet.