CESARE INTRAGNA, PIU’ DI UN OMAGGIO A RENATO ZERO

Oltre alle capacità canore impressiona la sua teatralità

Foto Giovanni Trinchese

 

Il vociare del pubblico che è in attesa dello spettacolo, alcuni bambini che corrono a sedersi a terra per essere più vicini al palco, la costumista Katia Merlino esce ed entra dal backstage per sollecitare le figuranti a vestirsi, la musica di intrattenimento che riempie l’atmosfera; questo e’ il rituale che si ripete ogni anno nella serata piu’ attesa del villaggio vacanza Isola Azzurra club di Furbara e di Cerveteri (molte persone vengono da fuori il villaggio per assistere allo spettacolo).

Il music show ” Serata Zero”, dedicata all’artista cantautore omonimo. Dietro le quinte, in un angolo in disparte c’e’ proprio chi ha organizzato tutto, se ne sta quasi in disparte, come se tutto questo non fosse opera sua. Si limita solo a dire:” Ci siamo?” sorridendo. E’ Cesare Intragna. Sembra nato per fare questo (ma nella via fa tutt’altro).

La sua serata in cui canta in collaborazione con altri artisti come Massimo Spagnoli, Christian Ghidoni, Gianluca Lestini e’ un cult, che non bisogna assolutamente perdere. La serata Zero verte sul repertorio musicale dei pezzi più famosi di Renato Zero, oltre a cantare Cesare crea uno show degno delle più importanti compagnie teatrali. Ogni anno ha un tema, su quello crea costumi, inventa maschere con la sua collaboratrice ed amica Katia. Il risultato è stupefacente. Gli abiti vengono creati dal nulla, avvalendosi di materiale non costoso ma di grande effetto, come tende in organza, corsetti in disuso, fiori da arredo che lavorati diventano immensi copricapo dove troneggiano piume di pavone. Tutte queste opere d’arte vengono indossate da alcune figuranti selezionate fra le signore del villaggio vacanza, che con gioia si prestano a diventare dei quadri viventi mentre Cesare e gli altri artisti cantano.

Questa serata è frutto di un lunghissimo lavoro che dura un anno, in cui Intragna crea personaggi e costruisce su questo la scaletta musicale. Ogni volta che il sipario si apre il pubblico non può non rimanere letteralmente a bocca aperta, grazie anche al gioco di sapienti luci che Tullio Gubinelli (Tullio fornisce i suoi impianti luminosi per i più importanti artisti della discografia italiana e non) ogni anno presta per la serata al fine di renderla magica. Per Cesare la passione per il canto e per l’arte inizia fin da piccolo ma la tiene in serbo nel suo cuore per molto tempo realizzando i suoi sogni più tardi, quando per gioco e per voglia di mettersi in discussione organizza il suo primo show all’interno dell’associazione Isola Azzurra Club di cui è il presidente.

Il comitato di Cerveteri lo vuole e viene poi ospitato nella famosa “Sagra dell’uva” nelle serate musicali, dove conferma il suo successo. Il posto dove alloggia nel villaggio a Furbara con sua moglie Rita (la pazienza e l’amore con cui segue il marito in tutto questo e’ veramente lodevole) sembra un laboratorio sartoriale. Quando entri vedi sbucare da ogni angolo maschere in costruzione, gigantesche ali d’angelo, fiori, piume, stoffe e ti viene voglia di provare tutto. Cesare lo capisce, ti anticipa, in un attimo ti trovi vestita da dama dell’800 senza saper come, sotto il sorriso di Rita che scuote la testa e cerca comprensione nei miei occhi, ed in me trova un’altra persona letteralmente rapita dall’arte e da tutto ciò che eleva lo spirito. Una dama dell’800 non può fare altro che un garbato inchino ed un applauso ad un grande artista e uomo, che attraverso se stesso e la sua crescita interiore, ha trovato la via per esprimere la sua anima. Standing ovation a te Cesare, lo meriti tutto!

Marzia Bortolotti

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